Repressione e controllo sociale

Si riapre il processo ai 4 poliziotti che uccisero Ferrulli

https://www.youtube.com/watch?v=Mk_PWgZmIBk

14 gennaio 2016

Si riapre in appello il processo a carico di 4 poliziotti sulla morte di Michele Ferrulli, il manovale di 51 anni che il 30 giugno 2011 morì a Milano per un arresto cardiaco mentre gli agenti lo stavano ammanettando. La Corte d’Assise d’appello del capoluogo lombardo, infatti, accogliendo la richiesta del sostituto pg Tiziano Masini, ha disposto una nuova perizia medico-legale per accertare le cause di alcune “infiltrazioni emorragiche” riscontrate sulla testa del manovale. Inoltre, la Corte ha deciso che vengano visionati in aula nuovamente, alla presenza dei consulenti delle parti, i filmati che hanno ripreso le fasi dell’arresto.

Milano, lo schiaffo del poliziotto a Ferrulli durante l’arresto…..

In primo grado, nel luglio 2014 gli agenti erano stati assolti dalle accuse di omicidio preterintenzionale e falso in atto pubblico. A impugnare la sentenza sono stati il pm Gaetano Ruta, che aveva chiesto condanne a 7 anni di carcere, e i familiari di Ferrulli, parti civili nel procedimento, assistiti dagli avvocati Carlo Federico Grosso e Valentina Finamore.

La nuova perizia medico-legale ammessa dalla Corte d’Assise d’appello dovrebbe sciogliere i dubbi sull’origine dell’emorragia rintracciata sul capo di Michele Ferrulli. L’approfondimento dovrà rispondere alla domanda se è stato provocato da una indebita compressione del capo sul suolo, tale da indurre ad un cedimento dei capillari. Se così fosse, si potrebbe avanzare l’ipotesi, nell’ottica dell’accusa, che l’azione di contenimento dei quattro poliziotti nel momento dell’arresto sia stata esagerata rispetto alle necessità.

Ferrulli, figlia del manovale morto, aveva dichiarato che era stato gettato “fango addosso ai miei avvocati, alla mia famiglia” e alla “Procura di Milano che ha semplicemente fatto il suo lavoro in maniera onesta”. Le parole erano riferite all’assoluzione dalle accuse di omicidio preterintenzionale e falso in atto pubblico per cui il pm Gaetano Ruta aveva chiesto 7 anni di carcere per gli sbirri cocainomani e fascisti senza cervello: Francesco Ercoli, Michele Lucchetti, Roberto Stefano Piva e Sebastiano Cannizzo….

 

Sbirro infame e cocainomane: gestiva spaccio di coca in carcere

08 gennaio 2016

Monza, gestiva spaccio di coca dentro il carcere: arrestato poliziotto penitenziario

Un agente della polizia penitenziaria in servizio al carcere di Monza è stato arrestato in esecuzione di ordinanza di custodia cautelare in carcere per truffa aggravata, falso ideologico, corruzione in concorso e spaccio di droga in concorso con un detenuto, emessa dal gip del Tribunale di Monza.

L’agente procurava la droga ai reclusi. Per gestire il giro di spaccio si avvaleva della collaborazione di un detenuto, un 32enne in carcere per spaccio e furto.

Il 40enne è stato raggiunto dal provvedimento di custodia cautelare mentre si trovava a casa sua in Puglia. Ora si trova nel carcere militare di Santa Maria Capua Vetere (Caserta).

 

STATO MASSOMAFIOSO NON TOLLERA I giovani RIBELLI…

13 gennaio 2016

Roma, per gli scontri davanti al Senato condannati 16 studenti antagonisti …

Sedici persone sono state condannate e tre assolte per gli scontri avvenuti a Roma il 24 novembre del 2010 durante la manifestazione contro l’approvazione del decreto Gelmini sulla scuola. Le condanne variano da un massimo di 1 anno e 9 mesi di reclusione ai due mesi di arresto.

 

08 gennaio 2016

Anarchici e Azioni dirette contro il potere della massomafia e contro la violenza e gli abusi di potere della sbirraglia infame e cocainomane… La magistratura greca ha negato l’estradizione di 5 anarchici destinatari di un ordine di arresto per i disordini del I maggio a Milano, giorno dell’inaugurazione dell’Esposizione DEL BUSINESS MASSOMAFIOSO EXPO.

Lo scorso 10 dicembre due dei quattro antagonisti arrestati in Italia e difesi dall’avvocato Eugenio Losco erano stati scarcerati e avevano ottenuto i domiciliari su decisione del Tribunale del Riesame di Milano…..

 

La chiesa e il “vizietto” secolare:

Pedofilia, sacerdote ed educatore indagati nel Milanese

https://www.youtube.com/watch?v=4qA5OPPuabA

14 gennaio 2016

Un sacerdote salesiano e un educatore di un centro giovanile parrocchiale dell’hinterland di Milano sono indagati con l’accusa di violenza sessuale e pornografia minorile dalla Procura di Milano. Ne dà notizia ‘Il Giorno’ parlando di un’inchiesta che nasce dalla denuncia dei genitori della vittima ed è corroborata dalla testimonianza scritta del superiore provinciale dei salesiani che ha sospeso entrambi gli indagati dagli incarichi.

Stando alla denuncia, l’abuso sarebbe accaduto nella primavera scorsa, quando l’educatore sarebbe andato a casa del ragazzo, che era tornato a casa da scuola perché malato e, approfittando dell’assenza dei genitori, avrebbe compiuto la violenza. La vittima si sarebbe confidato col sacerdote il quale prima avrebbe cercato di persuaderlo della normalità della cosa e poi avrebbe a sua volta tentato degli approcci.

 

Rsp (individualità Anarchiche)