4 novembre festa delle forze armate…Cos’è il Field Manual FM 30-31B imposto dal Pentagono?

4 novembre festa delle forze armate…

Cos’è il Field Manual FM 30-31B imposto dal Pentagono?

All’inizio della II guerra mondiale, gli Stati Uniti (colonialisti) sempre più consci della posizione di assoluta preminenza sul piano civile e politico dello scacchiere internazionale, cominciarono a progettare la costruzione di una sede che potesse ospitare il loro gigantesco corpo diplomatico e militare.

I lavori per la costruzione del Pentagono iniziarono l’11 settembre 1941, al termine di accordi e di trattative segretissime vennero avviati i lavori per la costruzione di una sede che potesse ospitare il gigantesco corpo diplomatico e militare degli Stati Uniti, il più grande apparato burocratico del mondo, sotto l’egida dell’architetto statunitense George Bergstrom. Il 15 gennaio del 1943 l’edificio di forma pentagonale fu inaugurato e aperto ufficialmente ai corpi dirigenti delle forze armate statunitensi. L’importanza dell’edificio è cresciuta sempre di più nel corso degli anni, fino a rappresentare col suo stesso nome l’intero apparato logistico-militare della superpotenza planetaria. All’interno dell’edificio ci sono i vertici dei 5 dipartimenti: Segretario della Difesa (Secretary of Defense), Stato Maggiore Interforze (Joint Staff), Esercito USA: Marina, Aeronautica, Marines.

Il 4/4/1949 venne firmato a Washington il Patto Atlantico (piano militare anticomunista). A esso aderirono anche paesi non geograficamente atlantici (ossia senza sbocchi sull’Oceano Atlantico) come l’Italia, la Grecia, la Turchia ed altri. Una settimana dopo l’ingresso ufficiale della Germania Ovest nella NATO (6 maggio 1955), l’Unione Sovietica ed altre nazioni a regime comunista costituirono a loro volta il patto di Varsavia, sancendo l’inizio del periodo della cosiddetta guerra fredda….

L’Operazione Gladio e la ‘strategia della tensione’ in Italia iniziano nel 1969.

L’Operazione Gladio fu organizzata da ‘fascisti’ all’interno dei servizi di sicurezza occidentali. La loro perversa idea era di uccidere gente innocente e quindi incolpare altri di questo (Giuseppe Pinelli – strage di Piazza Fontana). La Gladio riguardava il mantenimento del potere da parte dell’élite di destra. La ragione era alquanto semplice: costringere l’opinione pubblica a rivolgersi allo stato per chiedere maggiore sicurezza”. Il primo ministro italiano Giulio Andreotti, rivelò l’esistenza di Gladio solo nel 1991 ….

Gestiti da elementi ‘fascisti’ nella NATO ed al Pentagono, le milizie di destra eseguirono azioni terroristiche e di sovversione elettorale in paesi come Italia, Francia, Spagna, Portogallo, Grecia, Turchia e Germania Ovest. Gladio era il nome utilizzato in Italia. In Austria il nome era Schwert, in Belgio Sdra 8, in Gran Bretagna Stay Behind, in Francia Glaive, in Grecia Operazione Pergamena, in Olanda, Svezia Sveaborg, in Svizzera P26 ed in Turchia Dipartimento Guerra Speciale.

Un documento del Pentagono, il Field Manual FM 30-31B, espone dettagliatamente i metodi per sferrare attacchi terroristici. Il 2 agosto 1980 rimasero uccise 85 persone nell’attentato alla stazione ferroviaria di   Bologna. Secondo il Senato italiano, dopo la sua inchiesta del 2000, più tardi si scoprì che gli attentatori erano “uomini all’interno delle istituzioni dello stato italiano e uomini collegati alle strutture dei servizi segreti degli Stati Uniti”. Secondo quanto riferito, la bomba di Bologna faceva parte della ‘strategia della tensione’ di Gladio, creare paura per mantenere la popolazione alla mercé di “leader forti” che proteggano la nazione dalla onnipresente minaccia terrorista. L’inizio della ‘strategia della tensione’ in Italia arrivò il 12/12/1969, quando esplose una bomba all’interno della Banca Nazionale dell’ Agricoltura, in Piazza Fontana a Milano. 16 persone rimasero uccise e 58 ferite.

Il Pentagono vuole comprare elicotteri russi per l'Afghanistan nonostante il Congresso

“Gladio era il nome dato alla sezione italiana di una rete con l’innocuo nome ufficiale di Commissione di coordinamento alleata, istituita con l’assistenza britannica negli anni ’50, operata dai servizi segreti ed in parte finanziata dalla CIA statunitense”.Spaventata dalla ‘apertura a sinistra’ sotto il premierato democristiano di   Aldo Moro e dal successo alle elezioni dei comunisti, che alle elezioni del 1963 ottennero il 25% dei voti, la destra italiana cominciò a fare piani per aprire la strada all’impianto di un governo di ‘salute pubblica’ composto da democristiani di destra, alti dirigenti e militari. “Il generale Giovanni de Lorenzo, comandante dei carabinieri e capo dei servizi segreti italiani, assieme ad altri venti ufficiali superiori dell’esercito e con la conoscenza e l’intesa col presidente Antonio Segni, stesero un piano per un colpo di stato di tipo presidenziale. Il ‘Piano Solo’ doveva concludersi con l’assassinio del premier, Aldo Moro. “Il potere esecutivo doveva essere trasferito al democristiano di destra Cesare Merzagora. Il golpe fu cancellato all’ultimo momento per un compromesso tra i socialisti ed i democristiani di destra. Comunque, il generale de Lorenzo ed i suoi colleghi non erano tipi da arrendersi così facilmente e, sebbene i loro piani in questa occasione furono ostacolati, i congiurati non li abbandonarono”. …

Documenti declassificati nel 1991 del servizio segreto rivelano che Ted Shackley, vice capo della stazione CIA a Roma negli anni ’70, presentò il famigerato Licio Gelli, capo della loggia massonica neo-fascista P2 e per anni fuggiasco in Argentina, al generale Alexander Haig, allora segretario generale di Nixon e più tardi, dal 1974 al ‘79, comandante supremo della NATO. La P2 era un governo ombra di destra, pronto a prendere il potere in Italia; comprendeva 4 ministri, tutti i tre capi dell’intelligence, 48 parlamentari, 160 ufficiali, banchieri, industriali, alti diplomatici ed il capo di S.M. dell’esercito. Dopo incontri tra Gelli, alti gradi militari e uomini della CIA all’ambasciata, fu data a Gladio rinnovata approvazione, ed altro denaro da Haig e dall’allora capo del Consiglio per la Sicurezza Nazionale, Henry Kissinger. “La gestione operativa di Gladio venne trasferita dalla NATO al SISMI nel 1980″. “Secondo la commissione parlamentare sul terrorismo, i componenti della bomba che uccise 85 persone alla stazione ferroviaria di Bologna nel 1980 provengono da un arsenale utilizzato da Gladio…

Nella notte tra il 7 e l’8 dicembre 1970 un gruppo di neofascisti, capeggiati dal “principe nero” Junio Valerio Borghese, ex comandante della X MAS, mise in atto un colpo di stato, nome in codice “Tora, Tora“, passato alle cronache come il “Golpe Borghese”. Il tentativo di colpo di stato fallì e ancora oggi per molti aspetti appare velato di “misteri”. Il neo capo del SID, il gen. Vito Miceli, molto legato ad Aldo Moro e nemico dell’on. Giulio Andreotti, tacque di quel tentativo di golpe, prima di tutto con la magistratura. Quando nel 1975 l’inchiesta giudiziaria sul golpe Borghese arriverà alla sua stretta finale, Miceli aveva già lasciato il servizio, a causa delle incriminazioni che lo porteranno ad essere arrestato per altri fatti, ancora oggi non del tutto chiariti, come la creazione della Rosa dei Venti, un’altra struttura militare para-golpista e dello scontro durissimo col capo dell’ufficio D, un fedelissimo di Andreotti, il gen. Gianadelio Maletti. Gli anni della gestione Miceli furono gli anni dello stragismo in Italia: da Peteano, alla strage alla Questura di Milano, dalla strage di Piazza della Loggia a Brescia, all’Italicus. Come era già accaduto a De Lorenzo, anche Miceli finirà la sua carriera in Parlamento: eletto, anche lui, nelle file del MSI-DN di Giorgio Almirante, così come anni dopo capiterà ad un altro capo dei servizi segreti, il gen. Antonio Ramponi, nelle file dell’Alleanza Nazionale di Gianfranco Fini….

La prima riforma organica dei servizi segreti risale al 1977.

Sempre più vicino all’area di governo, impegnato in una politica improntata al consociativismo, il PCI partecipa direttamente, nella persona del sen. Ugo Pecchioli, alla riforma. Per la prima volta venne introdotta una figura responsabile dell’attività dei servizi segreti di fronte al Parlamento: è il Presidente del Consiglio che si avvale della collaborazione di un consiglio interministeriale, il CESIS, che ha anche un compito di coordinamento. Inoltre i servizi devono rispondere delle loro attività ad un Comitato parlamentare. Una importante novità, introdotta dalla riforma dei servizi segreti, riguarda lo sdoppiamento dei servizi stessi: al SISMI (Servizio d’Informazioni per la Sicurezza Militare) il compito di occuparsi della sicurezza nei confronti dell’esterno, al SISDE (Servizio d’Informazioni per la Sicurezza Democratica) quello di vigilare all’interno. Con in più un’altra differenza: se il SISMI restava completamente affidato a personale militare, il SISDE diventava una struttura civile, affidata alla polizia, nel frattempo trasformata in corpo smilitarizzato. Quindi, a prima vista, una riforma buona nelle intenzioni, ma gli uomini che andranno a far parte del SISMI e del SISDE saranno gli stessi del SIFAR e del SID, il servizio civile, del disciolto e famigerato Ufficio Affari Riservati del ministero dell’Interno…

Dal 1978 il SISMI sarà retto dal gen. Giuseppe Santovito, già stretto collaboratore del gen. De Lorenzo. Il SISDE, pur essendo una struttura non militare, finirà proprio per essere assegnata alla direzione di un militare, il generale dei carabinieri Giulio Grassini. Regista di questa inutile riforma fu il ministro dell’Interno on. Francesco Cossiga. Il primo scandalo in cui incapparono i servizi riformati è quello della Loggia P2. I nomi di tutti i comandanti al vertice dei servizi segreti (SISMI, SISDE ed anche del CESIS, l’organo di coordinamento) sono compresi nella famosa lista della Loggia P2 del Maestro Venerabile Licio Gelli, scoperta nella villa del Gelli a Castiglion Fibocchi il 17/3/1981 dai magistrati milanesi che indagano su Michele Sindona. Di certo oggi sappiamo che entrambi i servizi segreti furono coinvolti fino al collo nel caso Moro, in quei 55 giorni che trascorsero fra il sequestro del presidente della DC da parte di un commando delle Brigate rosse e l’uccisione dell’uomo politico (16 marzo-9 maggio 1978). Nei 55 giorni del sequestro di Aldo Moro accaddero un’incredibile serie di stranezze, misteri, coincidenze, buchi nelle indagini, che ebbero l’effetto di agevolare il compito dei brigatisti, al punto da far pensare che il sequestro Moro fosse stato ispirato, e in qualche modo teleguidato, da qualcuno che nulla aveva a che fare con i brigatisti “veri”. Era ministro dell’Interno sempre l’on. Cossiga, che la mattina del rapimento di Moro stava andando in Parlamento dove doveva nascere un governo con l’appoggio esterno del Partito comunista, il primo importante passo verso l’ingresso del PCI di Berlinguer nella maggioranza….

Qualche settimana prima, Aldo Moro era uscito sconvolto da un colloquio avuto negli USA con Henry Kissinger, allora segretario di stato. “Mi ha intimato di non fare il governo con l’appoggio dei comunisti”, dirà ai suoi collaboratori Moro. Sarà il piduista Miceli che si recherà in USA a prendere ordini per il rilascio di Moro. Dopo essere stato incriminato e assolto per avere coperto il golpe Borghese, accusato dal rapporto Pike di avere avuto 500 milioni per eseguire operazioni segrete in Italia, nell’aprile 1978 fece un viaggio segreto negli Usa e si incontrò con politici americani. Negli incontri egli chiese di mettere in atto dispositivi della Nato per evitare che l’Italia finisse nell’orbita di Mosca. Miceli poté lanciare il proprio proclama negli ambienti del congresso Usa introdotto da una lobby denominata ‘Americans for democratic Italy’ capeggiata da due italoamericani, Philip Guarino e Marcello Nisi che forniva appoggi economici al partito repubblicano di reagan e Bush. Philip Guarino presentò Miceli agli esponenti repubblicani riuniti il 7 aprile 1978 in una sala del Capital hill club di Washington, il club dei deputati repubblicani nei pressi del congresso. In Usa Miceli incontrò uomini della Cia come l’ex direttore William Colby e Ray Cline ex direttore del servizio informazioni del Dipartimento di stato, poi alto funzionario della Cia e nel 1978 direttore dell’Institute for international and strategic studies, che compie ricerche per il Pentagono e i servizi di spionaggio Usa di cui fa parte Henry Kissinger. Questo istituto è stato promotore di una campagna di pressione su Kennedy perché impedisse che in Italia vi fosse un’apertura nei confronti del Pci. Al processo contro Miceli, uno dei golpisti, Amos Spiazzi, dirà: “Confermo che in Italia esistevano agli ordini di Miceli oltre 500 cellule attivabili sparse per la penisola, generali e colonnelli che frequentavano terroristi e bombardieri; e non si può negare che Miceli avesse creato il Supersid di tutto rispetto”. Durante il rapimento Moro venne costituito un comitato di crisi presso il ministero dell’Interno, comitato che risulterà composto tutto da aderenti alla P2 (Gelli operava con un proprio ufficio presso la Marina Militare. Gladio era mobilitata). Tra gli esperti, chiamati da Cossiga per il comitato di crisi nei giorni del sequestro, c’era Steve Pieczenick, del dipartimento di stato Usa. Cossiga lodò il consulente americano. Non disse nulla, però, della attività svolta da Pieczenick, che in un documento, di cui esiste copia presso l’ambasciata americana di Roma, così si esprimeva: “E’ essenziale dimostrare che nessun uomo è indispensabile alla vita della Nazione”. Sembra, insomma, che Piecznick fosse interessato più alla svalutazione di Moro nella politica italiana che alla sua liberazione. Un altro consulente di Cossiga, Franco Ferracuti, criminologo, piduista e collaboratore della CIA, con la sua perizia convinse gli Italiani che il Moro che scriveva dal carcere brigatista era “fuori di sé” e che, quindi, non andavano presi in considerazione i suoi scritti, contenenti, invece, preziose indicazioni sulla sua prigionia…..

Negli anni ‘70 i dirigenti del SID (mutamento del nome del servizio segreto da SIFAR a SID, dopo lo scandalo del “piano Solo”), esplicarono soprattutto azioni per proteggere eversori di destra e sospetti autori di stragi. Gli ufficiali del SISMI, che ne costituirono le strutture occulte, nel 1978-‘81 spaziarono dalla trattativa trilaterale con Br e camorra per la liberazione di Cirillo, al depistaggio dei giudici impegnati nelle indagini sulla strage del 2 agosto alla stazione di Bologna, dalla operazione “Billygate” al peculato. La P2 era un’articolazione del SUPERSISMI. La Loggia P2 era un vero e proprio servizio segreto atlantico, una sede di raccordo e di incontro tra tutte le strutture parallele che gestivano il potere reale in Italia. Nelle liste della P2, rinvenute il 17/3/1981 nella villa di Gelli di Castiglion Fibocchi, risultavano iscritti numerosi nomi di dirigenti dei servizi segreti: Miceli, Maletti, La Bruna, D’Amato, Fanelli, Viezzer. Vi risultavano anche Giuseppe Santovito, Grassini e Walter Pelosi, capo del CESIS dal maggio 1978.

Secondo la commissione parlamentare d’inchiesta, l’elenco completo degli iscritti alla P2 era all’incirca di 2500 nomi; ne mancano 1650. Solo la magistratura ha avuto il coraggio di punire gli appartenenti alla P2.

L’assoluzione più sconcertante è stata quella dei militari, voluta dal ministro della Difesa Lagorio, socialista e iscritto alla massoneria. Tra i 962 iscritti c’è anche l’ex presidente del consiglio dal 2001 al 2006, l’on. Cav. Silvio Berlusconi. Berlusconi risulta iscritto alla loggia P2, con la tessera numero 1816, codice e.19.78, gruppo 17, fascicolo 0625, il 26/1/1978. Per molti iscritti la data di iniziazione era immediatamente precedente o successiva al passaggio nei servizi segreti. Nel 1962-‘64 il generale De Lorenzo e il SIFAR predisposero principalmente un’attività di schedatura dei cittadini e di preparazione di un possibile colpo di stato….. L’attività della P2 negli anni ’70 era frenetica.

C’era la pratica costante della raccomandazione e c’erano gli affari, e gli affari intrecciati col potere che lo alimentavano. Degli affari citiamo i più noti: l’ Eni-Petronim, il banco Ambrosiano, il crak della Banca Privata di Sindona, la scalata al “Corriere della Sera”, tutti collegati a scandali e cadaveri come quello di Calvi, penzolante sotto un ponte di Londra o quello di Ambrosoli, liquidatore della banca Privata di Michele Sindona. A volte gli uomini della P2 si servirono delle organizzazioni criminali: mafia, camorra, ‘ndrangheta, banda della magliana, banda dei marsigliesi. I nomi degli iscritti alla P2 ritornano con ossessiva puntualità in tutte le indagini sui misteri d’Italia: la strage sul treno Italicus, il caso Moro, la strage della stazione di Bologna, il delitto Mattarella, il traffico di armi e droga, solo per citarne alcuni. I giudici milanesi, come quelli di Palmi, che indagavano sulle nuove logge coperte, scoprirono che attraverso la P2 passavano molti dei misteri e degli scandali italiani di quegli anni, e furono costretti a suddividere in capitoli il materiale raccolto: la P2 e lo scandalo Eni; la P2 e il Banco Ambrosiano; la P2 e lo scandalo dei petroli; la P2 e la magistratura; la P2 e la Rizzoli; la P2 e i segreti di stato; la P2 e i finanziamenti all’eversione nera; la P2 e le stragi; la P2 e il sequestro Moro; la P2 e il caso Pecorelli; Strage del treno Italicus; ;strage di Bologna; strage di Ustica; strage di Piazza Fontana; strage del rapido 904; omicidio Calvi; omicidio Pecorelli; omicidio Olof Palme; omicidio Semerari; colpo di stato militare in Argentina; colpo di stato di Junio Valerio Borghese; colpo di stato della Rosa dei Venti; caso dei dossier illegali del SIFAR; operazione Minareto; falso rapimento Sindona; tentativo di depistaggio durante il rapimento Moro; rapimento Bulgari; rapimento Ortolani; fuga di Herbert Kappler; crack Sindona; crack Banco Ambrosiano; crack Finabank; scandali finanziari legati allo IOR; caso Rizzoli-Corriere della Sera; caso SIPRA-Rizzoli; scandalo dei Petroli; finanziamenti FIAT alla massoneria. Un altro gigantesco capitolo fu aperto dall’inchiesta del giudice Carlo Palermo sul traffico di armi, che coinvolgeva molti piduisti e da cui trasparivano forti legami con la criminalità organizzata e col traffico di droga. Un intreccio solido quello che traspare dalle inchieste giudiziarie su mafia e massoneria.

Inesplorata resta la questione delle coperture assicurate a Gelli dai politici, a cominciare da Andreotti, suo grande amico, poi da Cossiga, da Fanfani, da Craxi, da Forlani e da molti altri. William Colby, che fu capo della CIA dal 1973 al 1976, riferendosi al 1948 scrive:

“La possibilità di una presa del potere comunista in Italia come risultato elettorale aveva preoccupato molto gli ambienti politici di Washington prima delle elezioni italiane del 1948. Anzi, era stata soprattutto questa paura a portare alla creazione dell’Office of Policy Coordination, che dava alla CIA la possibilità di intraprendere operazioni politiche, propagandistiche e paramilitari segrete”. Una struttura occulta, parallela al Servizio Segreto Militare, emersero in sede giudiziaria intorno alla metà degli anni ‘70. Sarà Andreotti il 26/2/1991, a comunicare ufficialmente alla Commissione stragi, l’esistenza di Gladio.

Nel 2005 Davanti alle telecamere di NEXT, l’approfondimento quotidiano di Rainews24 curato da Piero Di Pasquale, l’ex vicepresidente del CSM ed ex vicesegretario della DC Giovanni Galloni confida un ricordo degli anni di piombo che suggerisce paragoni con la vicenda del rapimento dell’imam della moschea milanese da parte della CIA. “Non posso dimenticare un discorso con Moro poche settimane prima del suo rapimento: si discuteva delle BR, delle difficoltà di trovare i covi. E Moro mi disse: ‘La mia preoccupazione è questa: che io so per certa la notizia che i servizi segreti sia americani che israeliani hanno infiltrati nelle BR ma noi non siamo stati avvertiti di questo, sennò i covi li avremmo trovati’ “.

https://nobasi.noblogs.org/

 

Non sono i delitti punibili dalla legge quelli a cui

bisogna imputare i peggiori mali del mondo.

Sono i torti legalizzati, i crimini che godono

di impunità, giustificati e protetti

dalle leggi e dal governo.

A. Berkman

 

Pinelli è vivo e lotta insieme a noi,

le nostre idee non cambieranno mai!

 

Cultura dal basso contro i poteri forti

Rsp (individualità Anarchiche)