Settembre 2018: il magna-magna della politica masso-mafiosa (massomafia)…

E noi siamo ridotti alla miseria mentre questi se magnano tutto a li mortacci loro che se ingozzassero!

Il controsenso dell’Italia pappona (a umma umma)…

Reato elettorale, slitta 1ª udienza di processo a Raffaele Lombardo

Oggi 9 ottobre a Roma c’è stata la cassazione, che ha assolto dal concorso esterno l’ex governatore della Sicilia Raffaele Lombardo (nonostante affermi che strinse un “patto” con la mafia per essere eletto “rapportandosi direttamente” coi boss), sostenendo che manca la prova dell’oggetto del “patto” che invece “ragionevolmente”, secondo la Suprema Corte, si può individuare in “favoritismi nell’aggiudicazione” di appalti. Nei confronti di Lombardo, sottolinea il verdetto della II sezione penale, “si impone l’annullamento” della condanna emessa in appello il 31/3/2017, che aveva ridotto a 2 anni di reclusione (pena sospesa) e 2400 euro di multa per corruzione elettorale. Il 19/2/2014 in primo grado il gup di Catania, aveva condannato l’ex leader del Mpa a 6 anni e 8 mesi di reclusione per concorso esterno in associazione mafiosa e corruzione elettorale…

Malasanità impunita: l’8 ottobre i mass media scrivono che il procuratore aggiunto Tiziana Siciliano, a capo del pool milanese ‘ambiente, salute e lavoro’ ha definito una “patologia” il fatto che ci sia “una denuncia al giorno” a carico dei medici, anche perché “molte di queste denunce finiscono poi in archiviazione“. Il procuratore Siciliano, è “da circa 30 anni” che si occupa di colpe mediche e ha seguito l’inchiesta sulla clinica Santa Rita di Milano…

Il 7 ottobre invece i mass media scrivono che il pm Valentina Slavi di Reggio Emilia ha chiuso le indagini sulla maxi inchiesta Octopus per un ampio giro di false fatture. Gli indagati sono aumentati da 41 a 72: tra loro i nomi dell’imprenditoria emiliana, giornalisti e dirigenti sportivi. Tra le accuse, associazione a delinquere, frodi fiscali ‘carosello’ sull’Iva attraverso società cartiere, fatture per operazioni inesistenti, riciclaggio e truffa ai danni dello stato. Sul registro degli indagati anche 5 imputati del processo Aemilia (il più grande maxi-processo per mafia del nord) : Marco Gibertini, Antonio Silipo, Mirco Salsi (ex patron di Reggiana Gourmet), Giuliano Debbi e Omar Costi. Tra gli indagati anche l’ex assessore alla cultura del Comune di Reggio e giornalista Nicola Fangareggi, accusato di false fatture.

Il 3 ottobre i mass media scrivono che il procurarore di Parma ha emesso l’arresto di un dirigente medico e un imprenditore per l’applicazione di misure cautelari interdittive a carico di altri 9 indagati tra medici universitari e rappresentanti del settore farmaceutico. Complessivamente, nell’operazione “Conquibus” sono stata emesse 11 misure cautelari a carico di dirigenti medici, universitari e rappresentanti del settore farmaceutico; 36 sono le persone indagate e le 7 aziende coinvolte nelle attività illecite. In corso d’esecuzione, inoltre, oltre 40 perquisizioni presso le abitazioni di altrettanti professionisti e presso le sedi di società e di note aziende farmaceutiche. I reati contestati agli indagati: corruzione, induzione indebita a dare o promettere utilità, comparaggio farmaceutico, abuso d’ufficio, falso ideologico e truffa aggravata. Le regioni interessate dall’operazione sono: Emilia-Romagna, Lombardia, Piemonte, Liguria, Friuli Venezia Giulia, Umbria e Lazio. Ai domiciliari sono finiti il professor Franco Aversa, direttore della struttura complessa di ematologia e trapianto midollo osseo del Maggiore di Parma e considerato un luminare del settore e Paola Gagliardini, amministratrice delegata della Csc srl, centro servizi congressuali, di Perugia. Erano loro, per l’accusa, i vertici di una organizzazione che assicurava favori alle aziende farmaceutiche, report positivi o negativi per questo o quel medicinale, in cambio di sponsorizzazioni per convegni e contributi economici che finivano direttamente nelle tasche degli indagati.

Il 2 ottobre c’è stato il processo con rito abbreviato per bancarotta agli ex vertici di Banca Etruria. I pm Andrea Claudiani, Angela Masiello e Julia Maggiore hanno chiesto al gup Giampiero Borraccia di condannare a 5 anni l’ex presidente Giuseppe Fornasari e l’ex direttore generale Luca Bronchi; a 2 anni e 6 mesi Alfredo Berni, altro ex direttore generale; a un anno e 6 mesi l’ex consigliere Rossano Soldini. I reati a loro contestati sono: bancarotta semplice (per Soldini) e fraudolenta (per gli altri imputati). Nella dettagliata requisitoria i pm hanno ripercorso tutte le attività che avrebbero causato il dissesto finanziario, tra cui l’acquisto di uno yacht a Civitavecchia, quello di Sacci, finanziamenti per il relais San Carlo Borromeo e le vicende collegate al finanziere Alberto Rigotti.

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Il 29 settembre i mass media scrivono che la Procura di Teramo ha iscritto nel registro degli indagati 10 persone tra vertici dell’Infn, Strada dei Parchi e Ruzzo Reti, tutte accusate di inquinamento ambientale. Sono stati emessi degli avvisi di garanzia nei confronti del presidente dell’Infn Fernando Ferroni, al direttore dei Laboratori Stefano Ragazzi, al responsabile del servizio ambiente dei Laboratori Raffaele Adinolfi Falcone, al responsabile della divisione tecnica dei Laboratori Dino Franciotti, al presidente di Strada dei Parchi Lelio Scopa, all’ amministratore delegato di Strada dei Parchi Cesare Ramadori, al direttore generale di Strada dei Parchi Igino Lai, al presidente della Ruzzo Reti Antonio Forlini, al responsabile dell’Unità operativa di esercizio della Ruzzo reti Ezio Napolitani e al responsabile del servizio acquedotto della Ruzzo Reti Maurizio Faragalli. Sono stati indagati in seguito ai presunti sversamenti di sostanze inquinanti. Augusto De Sanctis, l’esponente del Forum H2o definisce “allucinante la situazione che è emersa e che coinvolge il più grande laboratorio di fisica nucleare del mondo. Parliamo di mancanza di impermeabilizzazione, degrado, abbandono e di esperimenti condotti contra legem, perché lo stoccaggio di migliaia di tonnellate di sostanze chimiche pericolose era irregolare fin dall’inizio, visto che la prima legge in materia è del 1988″. L’esponente ambientalista mette in luce anche “le carenze sull’aspetto gestionale, ad esempio sul rispetto della direttiva Seveso per la sicurezza, senza contare che dal 2011 manca il Piano di emergenza per la popolazione”. L’inchiesta, scrivono i magistrati nel capo di imputazione, avrebbe fatto emergere un “permanente pericolo di inquinamento ambientale e, segnatamente, il pericolo di compromissione o deterioramento significativo e misurabile delle acque sotterranee del massiccio del Gran Sasso“. Gli accertamenti di inquinamento nelle acque rilevati erano state fatte tra il 2016 e il 2017. L’ultimo accertamento è stato fatto nel maggio 2017 quando fu dichiarata la non potabilità dell’acqua, per 32 comuni del Teramano, dell’acqua proveniente dall’invaso del Gran Sasso.

Il 27 settembre la Procura di Bologna ha chiesto l’archiviazione (anticostituzionale) per i saluti romani fatti da alcuni fascisti durante il comizio del leader di Forza Nuova Roberto Fiore a Bologna, in piazza Galvani, il 16 febbraio di quest’anno. Giustificando l’accaduto con frasi scontate per una cultura cattofascista: L’archiviazione è stata chiesta “in linea con un orientamento consolidato della Corte di Cassazione”, ha spiegato il procuratore Giuseppe Amato: in pratica perché si configuri l’apologia di fascismo deve esserci una pericolosità concreta della condotta (alla faccia della legge Scelba del 1952…). “Situazioni così estemporanee, seppur di cattivo gusto e fuori contesto (ha detto Amato), non automaticamente indicano un reato.

25 settembre: i mass media scrivono che è stato arrestato un commerciante e un sacerdote, per minacce al giudice Cristina Beretti, presidente del tribunale di Reggio Emilia e componente del collegio del processo di ‘Ndrangheta Aemilia. Le misure cautelari, chieste dalla Procura di Ancona, sono state eseguite nei confronti di Aldo Ruffini, 74 anni, e don Ercole Artoni, 88 anni. Il primo è in carcere, il secondo ai domiciliari. Rispondono di minacce a corpo politico, amministrativo o giudiziario. Beretti faceva parte del collegio che giudicò le misure patrimoniali adottate nei confronti di Ruffini e dopo le intimidazioni, al giudice è stata applicata una scorta per la sua protezione. Don Artoni il 18/12/2017 presentandosi nell’ufficio del giudice Beretti, cercò di minacciarla con queste frasi: “Sa che a Reggio Emilia c’è un braccio speciale dove sono detenuti gli imputati di Aemilia? Uno di loro mi ha detto di venire da lei e di dirle di stare molto attenta e soprattutto di stare lontana dalle finestre dell’ufficio (…) un altro di loro ha detto di stare attenta che sanno dove studia suo figlio”. Il pretaccio Don Artoni fu fondatore del centro sociale Giovanni XXIII.

Il 23 settembre i mass media scrivono che sono stati indagati 4 carabinieri. Un brigadiere è stato arrestato, mentre gli altri tre carabinieri sono stati rilasciati a piede libero. Gli sbirri facevano parte della stessa Compagnia di Castelfranco Veneto. L’inchiesta della procura di Treviso ha evidenziato una presunta richiesta di denaro a commercianti della zona (chiedevano il pizzo al posto della mafia!). Decine sarebbero infatti le vittime che avrebbero pagato tra i 100 e 800 euro per non incorrere in salate sanzioni amministrative o sanitarie nei controlli che gli indagati avrebbero fatto in divisa nei vari esercizi: bar, negozi o aziende tessili, sembra, tutti di imprenditori cinesi. Ma ci sarebbe anche qualche multa da codice della strada, sempre ad automobilisti cinesi che avrebbero oblato con contanti, senza ricevuta.

Il 21 settembre i mass media scrivono che la Procura di Roma ha dichiarato che sono in totale 400 mila euro i contributi alla politica dati per il nuovo stadio della Roma. Soldi che il costruttore Luca Parnasi ha dato (per evadere in offshore) anche alla onlus “Più Voci”, vicina alla Lega (250 mila euro nel 2015), oltre che alla Fondazione Eyu (150 mila euro nei mesi scorsi), legata al Pd. Nel filone è indagato per finanziamento illecito il tesoriere del Pd e deputato, Francesco Bonifazi. Al vaglio la posizione del tesoriere della Lega Giulio Centemero.

Il 19 settembre i mass media scrivono che la Corte d’Appello di Milano ha aumentato gli anni di pena per l’ex Governatore lombardo Roberto Formigoni (ciellino infame cattosinistroide), portandola da 6 anni a 7 anni e 6 mesi. Ricordiamoci che quello spudorato Ciellino di Formigoni era stato indagato per corruzione nel processo sul caso San Raffaele-Maugeri per aver agevolato i due enti con 200 milioni di rimborsi pubblici a fondo perduto. Formigoni è stato ritenuto responsabile di corruzione nel caso Maugeri, la clinica pavese a cui sarebbero stati versati impropriamente 60 milioni di euro. Secondo l’accusa, sarebbe stato corrotto, appunto, non con denaro contante, ma con una serie di benefit per un valore complessivo di 8 milioni. Nelle indagini si parla di soggiorni di lusso in località esotiche, crociere su yacht messi a sua disposizione, cene in ristoranti stellati, finanziamenti per i meeting Cl di Rimini. In cambio, l’ex governatore avrebbe agevolato la Fondazione Maugeri e l’ospedale San Raffaele con delibere a loro favore, per un valore complessivo di 200 milioni di rimborsi pubblici a fondo perduto, tra il ’97 e il 2011.

Sempre il 19 settembre sono stati arrestati per corruzione frode in pubbliche forniture e truffa, due imprenditori di Formia. Pietro e Francesco Ruggeri, della ditta Dr costruzioni che avevano ottenuto l’appalto per la realizzazione di una nuova ala del plesso scolastico Alfredo Aspri di Sperlonga e per l’ampliamento della palestra del Liceo Enrico Fermi di Gaeta. Si è scoperto poi che la scuola era stata costruita senza fondamenta per risparmiare sui costi dei lavori per un appalto vinto con un’offerta a ribasso. Per questa inchiesta nel gennaio 2017 erano stati arrestate 10 persone tra cui il sindaco di Sperlonga Armando Cusani, oggi in libertà e tornato a ricoprire la carica di primo cittadino.

Il 18 settembre i mass media scrivono che è stato arrestato Enzo De Santis, sindaco di Ponzano Romano, con l’ accusato di corruzione. Insieme a lui sono stati indagati anche i 2 pubblici ufficiali. Per gli inquirenti avrebbero tutti ricevuto benefici da Sergio Scarpellini, l’immobiliarista romano arrestato per corruzione nel dicembre 2016 assieme all’allora dirigente del comune di Roma Capitale Raffaele Marra. Al De Santis sono stati sequestrati beni per 750mila euro, ritenuti profitto delle tangenti ricevute.

Il 17 settembre i mass media scrivono che a Roma sono finite agli arresti domiciliari 6 persone per corruzione nell’assegnazione di alloggi popolari e locali commerciali dell’Ater (Azienda Territoriale per l’Edilizia Residenziale). Tra gli arrestati un funzionario e un dipendente Ater e un dipendente del Comune di Roma. Per gli inquirenti avrebbero creato un canale parallelo per l’assegnazione di alloggi Ater. Tra le accuse: corruzione per atti contrari a doveri d’ufficio e accesso abusivo al sistema informatico.

Sempre il 17 settembre i mass media scrivono che c’è stato un nuovo processo per corruzione per l’ex governatore della Lombardia Roberto Formigoni. Oggi infatti il gup di Cremona, Paolo Beluzzi, lo ha rinviato a giudizio nell’ambito dello stralcio del procedimento sul ‘caso Guarischi’ (tangenti nel mondo della sanità) assieme all’ex direttore generale della sanità lombarda Carlo Lucchina che risponde ‘solo’ di turbativa d’asta.

Il 10 settembre a Vercelli i mass media scrivono che il gip ha emesso 4 misure interdittive nei confronti di Massimo Secondo, presidente della Punto Service di Vercelli, dei vertici dell’Ipab Borsalino di Alessandria, il presidente Maria Ghè e il direttore Gianpaolo Paravidino e del presidente della commissione di gara, Paolo Barbano. I reati a loro contestati sono corruzione. Pilotavano le gare per favorire l’aggiudicazione di importanti appalti in tutto il Nord Italia a una società di Vercelli nel settore delle case di riposo e dell’assistenza agli anziani. Secondo l’accusa, gli indagati costruivano bandi ‘su misura’ per la società individuata come quella vincitrice: nelle gare le veniva attribuito un punteggio nel “capitolato tecnico-qualitativo” talmente elevato che le altre partecipanti non potevano colmare il gap. A fronte di questi vantaggi, la Punto Service offriva favori personali, tra cui assunzioni, e regali. Trentacinque gli indagati dalla procura di Vercelli.

 

Noi non facciamo questione di proprietà

esosa o meno, di padroni buoni o usurai,

di Stato paterno od iniquo, di leggi eque

o ingiuste di tribunali imparziali

od addomesticati, di gendarmi o di birri caritatevoli

o bestiali; noi facciamo questione di proprietà,

di Stato, di padrone, di governo, di leggi

e di tribunali, di gendarmi e di birri

e non ne vogliamo di alcuna specie.

L. Galleani

 

Cultura dal basso contro i poteri forti

Rsp (individualità Anarchiche)