E’ morto Carlo Maria Maggi: terrorista nero mandante della strage di Piazza della Loggia

E’ morto ieri nella sua Venezia, Carlo Maria Maggi, 82 anni. Nell’estate 2015 fu condannato come uno dei mandanti per la strage di Piazza della Loggia, dopo che nel precedente processo, poi annullato dalla Cassazione, fu assolto, per insufficienza di prove, in primo grado e in appello.

Maggi fu condannato all’ergastolo ma non venne mai arrestato per le sue precarie condizioni di salute; è morto ai domiciliari a causa della malattia.  Ora il decesso del mandante, spedisce nella tomba altre verità della strage bresciana, e non “solo”. In realtà,  i fascisti non potevano ammettere la verità, che era  quella di essere stati addestrati, sovvenzionati e protetti dai servizi segreti del Patto atlantico anticomunista, per proseguire la “strategia della tensione” fatta di stragi (mettendo le bombe per colpire inermi cittadini) e di infiltrazione nei movimenti, sia anarchici che di sinistra (false flag).

Teniamo presente che la prima strage di stato fu a Portella delle ginestre, già nel 1947…

La strage di Piazza della Loggia avvenne il 28 maggio 1974 e segnò per sempre la storia di Brescia. Durante una manifestazione antifascista e sindacale, lo scoppio di una bomba causò la morte di otto persone e un centinaio di feriti.

Carlo Maria Maggi, classe 1934, praticò la professione di medico di base nell’isola della Giudecca e in precedenza all’ospedale geriatrico Giustinian di Venezia, ma non è per il suo lavoro che è entrato nel capitolo più nero della storia italiana. E’ stato componente del gruppo neofascista Ordine nuovo, di cui fu referente per il Triveneto.

Fu coinvolto in varie inchieste. Venne assolto con sentenza definitiva, dopo una condanna in primo grado all’ergastolo, per la strage di piazza Fontana a Milano (12/12/1969) e per quella alla questura di Milano (17/5/1973). In entrambi i casi, come a Brescia, era accusato di essere il mandante degli atti terroristici.

Fra la varie condanne ne ricevette una per ricostruzione del partito fascista.

Manlio Milani, presidente dell’Associazione familiari delle vittime di Piazza della Loggia, è fermamente convinto che Maggi non abbia detto tutta la verità: «Avrebbe potuto fare maggiore chiarezza sullo stragismo nero in Italia». A proposito di anni bui e strategia della tensione in Italia, recentemente il presidente è intervenuto criticando apertamente la ricostituzione di Avanguardia nazionale a Brescia: «Mentre la città si è interrogata facendo autocritica, in quelle cene fasciste troviamo la volontà di riproporre identità che il tempo non deve cancellare».

La strage di Piazza della Loggia

Attualmente, per la strage di piazza della Loggia, Maurizio Tramonte è dunque l’unico colpevole ancora in vita. L’ex infiltrato dei servizi segreti si trova in cella a Fossombrone dopo aver cercato di fuggire in Portogallo poco prima dell’ultima sentenza. Resta infine aperto un nuovo filone d’inchiesta, quello che conduce a due veronesi, all’epoca giovanissimi. Roberto Zorzi e Marco Toffaloni, entrambi residenti da tempo all’estero. Procura ordinaria e minorile si preparano a chiudere l’inchiesta, sebbene siano ancora tanti, forse troppi, gli aspetti ancora da chiarire.

Solo un paio di giorni prima di Maggi è morto – a 60 anni – anche Eugenio Papetti, tra i promotori della pagina Facebook “Processo di Brescia per la strage del 28 maggio 1974”, una sorta di volantino digitale che per anni ha raccontato del processo, dei suoi carnefici, delle vicissitudini giudiziarie e umane legate alla tragica vicenda.

PER APPROFONDIMENTI:

https://ricercatorisenzapadroni.noblogs.org/post/2015/05/27/28-maggio-1974-strage-di-piazza-della-loggia-a-brescia/

https://ricercatorisenzapadroni.noblogs.org/post/2015/07/24/brescia-piazza-della-loggia-condannati-i-mandanti-della-strage-di-stato/

Noi non vogliamo morire inutilmente.

Fate che la nostra morte annunzi

un mondo senza classi dominanti

che soffocano le aspirazioni di libertà.

N. Sacco, B. Vanzetti

 

Cultura dal basso contro i poteri forti

Rsp (individualità Anarchiche)