Giugno 2020: le malefatte della massomafia (2 parte)

Il 15 giugno i mass media scrivono che tre agenti di polizia penitenziaria sono stati accusati a Ferrara del reato di tortura per aver fatto spogliare e picchiato in cella un detenuto oltre che minacciarlo con un coltello alla gola.

I fatti risalgono al 30 settembre, dopo di che l’uomo è stato trasferito a Reggio Emilia. Secondo il pm Isabella Cavallari, in occasione di una perquisizione, è stato oggetto di “trattamento inumano e degradante per la dignità della persona“: è stato fatto denudare e inginocchiare e in quella posizione percosso, anche con un oggetto di metallo, quindi lasciato lì fino a quando non l’ha notato il medico del carcere. Due agenti sono accusati anche di falso e calunnia, per i rapporti sulla vicenda. Il detenuto ha avuto una prognosi di 15 giorni. Imputata anche un’infermiera del carcere, per false attestazioni.

I tre agenti avrebbero agito “con crudeltà e violenza grave” approfittando “della condizione di minorata difesa derivante dall’averlo ammanettato”. Secondo quanto ricostruito dall’accusa, il sovrintendente e 2 assistenti capo della penitenziaria, in occasione di una perquisizione eseguita arbitrariamente dentro la cella dove si trovava recluso in isolamento il detenuto. Prima, il sovrintendente, dopo avergli fatto togliere maglia e canottiera, lo avrebbe fatto inginocchiare, quindi colpito con calci allo stomaco. Poi gli avrebbe fatto togliere scarpe e calzini, lo avrebbe ammanettato continuando a colpirlo su stomaco, spalle e volto e poi anche con un ferro di battitura. A quel punto la vittima avrebbe reagito, con una testata, rompendo gli occhiali all’agente, che lo ha minacciato e lo ha colpito ancora, fino a spaccargli un dente.

Il detenuto allora ha chiesto aiuto, ma l’agente lo avrebbe minacciato alla gola con un coltello rudimentale, passatogli da un collega. Gli indagati rispondono anche di lesioni e a vario titolo di falso e calunnia, per aver scritto nei rapporti, in sostanza, che il detenuto si era opposto alla perquisizione e li aveva aggrediti.

Sempre il 15 giugno i mass media scrivono che sono state notificate a 5 persone l’avviso di conclusione delle indagini preliminari della procura di Pisa in relazione alla morte di Emanuele Scieri, l’allievo parà della Folgore morto il 13/8/1999 nella caserma Gamerra di Pisa (nonnismo). Le indagini, condotte dalla procura pisana nell’estate del 2018 portarono a una misura cautelare per omicidio.

Sulla morte di Scieri la magistratura militare ai primi di giugno ha chiesto il rinvio a giudizio per 3 ex caporali accusati di violenza a inferiore mediante omicidio pluriaggravato in concorso: il 17 luglio fissata l’udienza preliminare. Gli indagati sono i tre ex caporali Alessandro Panella, Luigi Zabara e Andrea Antico, l’unico ancora in servizio nell’Esercito.

Gli stessi tre ex caporali sono stati accusati dalla procura ordinaria di Pisa di omicidio volontario: Alessandro Panella fu anche arrestato nell’estate 2018 in esecuzione di una misura cautelare perchè gli inquirenti temevano potesse scappare negli Usa dove da tempo viveva. Tra gli indagati dalla procura di Pisa anche l’ex comandante della Folgore. gen.Enrico Celentano (da tempo in pensione), al quale è stato contestato di aver reso false dichiarazioni al pm. A Scieri “prima fu ordinato di svestirsi parzialmente poi fu percosso” e quando si rivestì per sfuggire alle violenze “tentò di salire sulla scala della torretta” arrampicandosi “dalla parte esterna”. Sarebbe stato inseguito da Panella “passato da dentro” che lo avrebbe “continuato a colpire: lo testimoniano le lesioni a mani e corpo di Scieri, che gli fanno perdere la presa e precipitare da 10 metri”. Così il pm Crini sulla ricostruzione che han portato a contestare l’omicidio volontario aggravato motivi abbietti e futili. Agli atti dell’inchiesta ci sono anche le spiegazioni delle lesioni riscontrate sulla salma di Scieri in base alla relazione consegnata recentemente alla procura dall’anatomopatologa Cristina Cattaneo, consulente incaricata dagli inquirenti di valutare le ferite riscontrate sulla salma riesumata l’anno scorso. “In particolare – ha detto il procuratore capo di Pisa Alessandro Crini – una ferita al piede compatibile con un colpo ricevuto con un mezzo penetrante, un corpo contundente, che gli perfora l’arto e quelle alle mani che noi riteniamo compatibili coi pestoni subiti mentre Scieri tenta di arrampicarsi sulla torretta scalando a mani nude dall’esterno e secondo noi inferti da Panella”. Inoltre, hanno aggiunto gli inquirenti, “lavorando a ritroso abbiamo rintracciato una telefonata partita dall’interno 209 che appartiene all’aiutante maggiore” Salvatore Romondia: si tratta dell’ex ufficiale della Folgore, oggi 73enne, quinto indagato nell’inchiesta e al quale la procura contesta l’ipotesi di favoreggiamento.

Il 19 giugno i mass media scrivono che a Trento durante un inchiesta sullo sfruttamento dei lavoratori in Val di Non, saltano fuori contratti di lavoro che rispettano i parametri fissati da quello collettivo provinciale di categoria, ma a loro sono stati riservati turni e salario non conformi nonché condizioni di alloggio assolutamente indecorose. L’uomo è stato anche multato per 4.000 euro poiché non aveva assicurato due dipendenti. L’imprenditore riconosceva ai suoi operai un numero di giorni/lavoro inferiore a quello reale e, sistematicamente, un ridotto numero di ore (libero mercato: 6 anziché 9…).

Sempre il 19 giugno i mass media scrivono che in Italia, in tempi di pace, vengono fatte ancora oggi esercitazioni militari pagate dal ministero dell’interno italiano (soldi pubblici), occulte o no, come nel caso della strage di Ustica il 27 giugno 1980…

Per addestrarsi a cosa? Alla guerra fredda, non l’hanno voluto puntualizzare!

Ma sappiamo solo che il 19 giugno, i mass media scrivono che c’è stato un addestramento militare, articolato per missioni, della durata di 8 settimane. Una serie di esercitazioni denominate ‘Kinetic I/2020 – Operation Inherent Resolve (Oir)’ e ‘Kinetic I/2020 – Resolute Support Mission (Rsm)’ che si sono concluse al 7° Reggimento Aves ‘Vega’ e al 5° Aves ‘Rigel’ in cui è stata impegnata la Brigata Aeromobile ‘Friuli’: iniziative sul campo che hanno messo alla prova i task Group ‘Fenice’ e ‘Griffon’. L’addestramento è avvenuto negli aeroporti ‘Baracca’ di Casarsa della Delizia (Pordenone) e ‘Giannetto Vassura di Miramare’ di Rimini..

ll comandante della Brigata Aeromobile, generale Stefano Lagorio, ha espresso soddisfazione per l’esito delle esercitazioni…

penali tav torino lione 2 miliardi - 4

Il 17 giugno i mass media scrivono le dichiarazioni della Corte dei Conti dell’Unione Europea: “La Torino-Lione è diventata troppo cara ed è fortemente in ritardo, i benefici ambientali si faranno sentire solo tra molti anni”. Secondo la Telt: “L’aumento dei costi (+ 85%) cui fa riferimento la relazione della Corte dei conti Ue si riferisce a uno studio preliminare effettuato da Alpetunnel, negli anni ’90, che riguardava una galleria di base con una sola canna, anziché le due attuali diventate obbligatorie per le normative di sicurezza (frontiera). Nel 2012 il costo finale per l’infrastruttura è stato certificato da un soggetto terzo a 8,3 miliardi di euro, convalidato e ratificato dagli Stati e ad oggi pienamente confermato”.

buzzi carminati

Sempre il 17 giugno i mass meda scrivono che è stato disposto l’obbligo di dimora per Massimo Carminati, ex Nar di estremadestra, scarcerato ieri per decorrenza dei termini della carcerazione preventiva. La misura è stata disposta dalla Procura generale della Corte d’Appello. Carminati non potrà spostarsi dal comune di Sacrofano. L’obbligo di dimora sarebbe stato disposto anche sulla scorta di alcuni precedenti giudiziari dell’ex Nar, tra questi il conflitto a fuoco nel quale rimase gravemente ferito ad un occhio quando nel 1981 tentò di fuggire all’estero.

Massimo Carminati Il 2 dicembre 2014 è arrestato insieme ad altre 36 persone (tra cui Salvatore Buzzi, ritenuto suo braccio destro) con l’accusa di associazione a delinquere di stampo mafioso, estorsione aggravata, trasferimento fraudolento di valori, corruzione, turbativa d’asta, false fatturazioni nell’ambito dell’inchiesta Mondo di Mezzo della procura di Roma. L’inchiesta, chiamata anche Mafia Capitale, riguarda le infiltrazioni mafiose nel tessuto imprenditoriale, politico ed istituzionale della città, attraverso un sistema corruttivo finalizzato ad ottenere l’assegnazione di appalti e finanziamenti pubblici dal Comune di Roma e dalle aziende municipalizzate, con interessi anche nel business della gestione dei centri di accoglienza degli immigrati e nel finanziamento di cene e campagne elettorali tra cui quella dell’ex sindaco Gianni Alemanno

Centrodestra trova l intesa: firmato il programma

Il 22 giugno i mass media annunciano che il centrodestra, formato dal piduista pedofilo Silvio Berlusconi, Giorgia Meloni e Matteo Salvini, dichiarano che : “Il centrodestra ha individuato la squadra per vincere le elezioni nelle Regioni che andranno al voto a settembre e, portare il centrodestra al potere…

I candidati del centrodestra saranno: Francesco Acquaroli per le Marche, Stefano Caldoro per la Campania, Susanna Ceccardi per la Toscana, Raffaele Fitto per la Puglia”.

I candidati individuati si “aggiungeranno alla squadra dei governatori uscenti che sono stati confermati: Giovanni Toti in Liguria e Luca Zaia in Veneto”. L’accordo (a umma umma) raggiunto, prevede che la Lega indichi i candidati in alcune città del Centrosud fra cui Reggio Calabria, Andria, Chieti, Macerata, Matera, Nuoro, mentre Forza Italia e Fratelli d’Italia esprimeranno candidati in altre città al voto”.

A bordo della TBM Federica

Sempre il 22 giugno i mass meda scrivono che è ripartita la scorsa notte, la prima fase dell’ampliamento che consente l’avvio dei lavori connessi alla realizzazione del tunnel di base da 57,5 km.

La Telt, il promotore pubblico incaricato dai governi di Italia e Francia di costruire e gestire l’infrastruttura nella tratta transnazionale dichiara che: le attività “rientrano nel programma condiviso da Italia e Francia con l’Unione europea” e “sono il primo passo per far partire nei prossimi mesi circa 200 milioni di opere in Piemonte”.

Il cantiere di Chiomonte è stato ampliato di circa 1 ettaro, per costituire lo svincolo autostradale. L’area destinata allo svincolo è il 2° passaggio fondamentale per la trasformazione del sito di Chiomonte, nato nel 2011 solo per ospitare lo scavo geognostico, in cantiere per il tunnel di base, dopo le nicchie di interscambio, i cui lavori sono stati assegnati a dicembre 2019).

Sul versante francese, sono 5 i cantieri attivi: è stato completato lo scavo meccanizzato dei primi 9 km del tunnel di base e sono in corso le gare per altri 2 lotti per lo scavo della galleria di base, per un valore di oltre 2,3 miliardi di euro.

Claudio Scajola a Genova, il "candidato sindaco di Imperia" sfida Toti nel capoluogo

A Imperia il sindaco corrotto di centrodestra Claudio Scajola, dichiara ai mass media:

“Se arriverà tutto ciò che è in trattativa tra governo e Ue ci saranno finanziamenti per l’Italia, parte a fondo perduto e parte a tasso praticamente zero,10 volte il piano Marshall…

Lo ha detto Scajola rivolgendosi al ministro Paola De Micheli, durante l’inaugurazione del cantiere della nuova pista ciclabile S.Lorenzo al mare-Imperia. “Lo Stato (riferendosi alla inaugurazione del nuovo ponte di Genova), ha capito che con le procedure in vigore, le opere pubbliche non si fanno. Il ponte è importante ma da Voltri in qua è marginale perché non serve ai traffici commerciali con la Francia. Per questo territorio è urgente l’Albenga-Carcare-Predosa”. La pista ciclopedonale sarà integrata da un sistema di bus elettrici. Lunga 9 km avrà 2 passeggiate panoramiche sul mare. L’investimento (magna magna) di 16.3 mln finanziato dal Bando Periferie del Governo….

Il 23 giugno i mass media scrivono che è stato arrestato a Napoli L’ex direttore del Tg4, Emilio Fede, per evasione dagli arresti domiciliari. A seguito della condanna nel processo Ruby (le olgettine – donne oggetto), il depravato Emilio Fede, dopo avere scontato 7 mesi ai domiciliari, avrebbe dovuto completare la pena inflittagli con 4 anni di servizi sociali.

Sempre il 23 giugno i mass media scrivono che sono state arrestate 13 persone, per tangenti e appalti truccati per la metro a Milano. Ci sono 8 appalti da 150 milioni di euro al centro dell’inchiesta della Procura di Milano. Tra gli arrestati Paolo Bellini, dirigente dell’Atm (Azienda trasporti milanesi), responsabile degli ‘impianti di segnalamento e automazione’ delle linee metropolitane. A Bellini vengono contestate presunte tangenti per 125mila euro tra il 2018 e il 2019.

Lo si legge nell’ordinanza cautelare nella quale il gip parla esplicitamente di “metodo Bellini” sugli appalti. “Adesso c’è l’altra gara importante di 18 milioni, e questo sarebbe un bel lavoretto da fare, è l’installazione delle colonnine elettriche per gli autobus in tutti i depositi”. Così in un’intercettazione parlava Paolo Bellini, finito in carcere nell’inchiesta sugli appalti della metro di Milano, che sarebbero stati truccati in cambio di mazzette a Bellini e di lavori per società a lui riconducibili.

Le accuse, a vario titolo, sono di associazione per delinquere, corruzione, turbativa d’asta, peculato, abuso d’ufficio. Trenta persone fisiche e 8 società indagate.

Tra gli arrestati ci sono anche due manager di Alstom Ferroviaria e uno di Siemens Mobility.

Il presidio della Lega davanti alla sede di Atm in Foro Buonaparte

Le indagini, spiega il procuratore di Milano Francesco Greco, “hanno accertato l’esistenza di un sistema di metodica alterazione di gare ad evidenza pubblica indette da Atm spa gravitante attorno alla figura di Paolo Bellini, pubblico ufficiale col ruolo di responsabile dell’Unità amministrativa complessa sugli impianti di segnalamento e automazione delle linee metropolitane 1,2, 3 e 5, e alle società Ivm srl e Mad System srl, create da Bellini per “interferire” negli appalti. Nell’indagine (spiega Greco), sono stati anche raccolti elementi su un episodio di corruzione del 2006 per l’assegnazione dell’appalto relativo al sistema di segnalamento della linea M1, la ‘rossa’, nel cui contesto sono emerse le recenti criticità (frenate brusche d’emergenza)”.

Il sindaco di Milano, già famoso per il magna magna della massomafia Expo, Giuseppe Sala, difende Atm: “E’ sconfortante scoprire che mentre tutti si impegnano e lavorano per il bene della comunità, qualche disonesto mette a repentaglio il lavoro fatto da una intera azienda”… Sala da buon democristiano senza scrupoli, non mette in discussione il metodo: è la prassi…

Mobilità sostenibile, Chiara Appendino a Radio1 giorno per giorno

Il 24 giugno i mass media scrivono che la sindaca Chiara Appenino di centrodestra, dichiara ai microfoni di ‘CentoCittà’ di Radio Rai, la possibile alleanza a livello territoriale con la sinistra sul modello di quella nazionale in vista del voto del 2021 (potere in mano alla Dc – Pci, Andreotti centrodestra, Moro centrosinistra: compromesso storico). La sindaca si fa un po di pubblicità, dichiarando che “Il movimento deve puntare sulla mobilità sostenibile, tutela dell’ambiente, innovazione, ridisegno del welfare (marketing).

Il 26 giugno i mass media scrivono che la Telt (il promotore pubblico incaricato dai governi di Francia e Italia di realizzare e gestire la nuova ferrovia a TORINO), dichiara che si è conclusa la prima fase dell’allargamento del cantiere della Torino-Lione a Chiomonte, in Val Susa (Torino). La Telt precisa che “non ci saranno ulteriori impegni nel periodo estivo” relativi al cantiere, la cui area è stata ampliata di un ettaro in vista dello scavo della maxi-galleria lunga 57,5 km, a doppio canna.

Le attività (magna magna) della prima fase di allargamento, sono iniziate nella notte del 22 giugno..

Resoconto dei fatti avvenuti il 27 giugno:

I mass media scrivono che ci sono state 3 misure cautelari per due funzionari della rete viaria gestita dal Consorzio per le Autostrade Siciliane e di un imprenditore milanese.

Ai domiciliari è finito l’ing. Angelo Puccia, 60enne funzionario del Consorzio Autostrade Siciliane e anche consigliere comunale di Castelbuono (PA), l’ing. Alfonso Edoardo Schepisi, 68enne, anche lui funzionario del Cas, e l’imprenditore milanese Fabrizio Notari, 62enne, rappresentante legale della Notari Luigi S.p.a. I tre sono accusati di corruzione, falso ideologico commesso da pubblico ufficiale in atto pubblico, turbativa d’asta, tentata truffa aggravata in concorso, induzione indebita a dare o promettere utilità.

Ma non era la prima volta che li beccavano a speculare, come negli appalti per i “lavori di messa in sicurezza” delle gallerie “Tindari” e “Capo d’Orlando”, lungo la A/20 Messina-Palermo. Gare d’appalto al ribasso (25 milioni di euro), aggiudicati nel 2015 all’ATI Luigi Notari S.p.a. Costruzioni Bruno Teodoro S.p.a. una ditta in cui lavoravano familiari e persone vicine ai due funzionari indagati.

Dall’inchiesta è emerso che, per quanto l’offerta dell’ATI NOTARI- BRUNO fosse stata considerata dalla commissione di gara “anormalmente bassa”, Puccia, sulla base di una relazione presentata da Schepisi, attestò che “l’offerta presentata dall’ATI Notari-Bruno” fosse “ affidabile”. I due scribacchini ambiziosi senza scrupoli sono stati indagati anche per irregolarità per la realizzazione di un importante sistema di sicurezza delle gallerie. Schepisi, con l’aiuto di Puccia, avrebbe preparato la documentazione per percepire indebitamente 47mila euro per gli incentivi previsti dal Consorzio per i progettisti. La somma non è stata intascata solo per alcune irregolarità formali (guerra di mercato: si scannano tra di loro per il potere economico). Il problema è il giochetto (statale) della gara d’appalto al ribasso. Cosa significa? Più sfruttamento!! L’arricchimento spietato per pochi e la miseria per tanti altri lavoratori considerati schiavi, destinati a vivere in sopravvivenza (guerra tra poveri), in un contesto sociale dove i diritti sono diventati un optional.

Sempre il 27 giuigno, il sindaco Di imperia (cattofascista) Claudio Scajola ha fatto la sua pagliacciata dichiarando il suo vero magna magna (patto stato mafia): “In due anni abbiamo investito 70 milioni in opere pubbliche, con una pista ciclopedonale che rappresenta un progetto urbanistico rivoluzionario per l’assetto della città e che strapperà dall’emarginazione almeno 2 quartieri: borgo San Moro e Fondura”.

Proprio lui, che specula con lo stato, parla di emarginazione, quando è il loro sistema economico perverso, che crea automaticamente emarginazione e ingiustizie sociali.

Ma chi era Claudio Scajola?

Era amico di Paolo Emilio Taviani che ha raccomandato la sua escalation all’interno del potere statale.

La loro amicizia era iniziata attraverso Ferdinando, padre di Claudio, attivo già prima della guerra nell’Azione Cattolica e nel Partito Popolare (partigiani bianchi che tradirono firmando, dopo la guerra, il patto atlantico anticomunista nel 1947). Emilio Taviani faceva parte della Democrazia Cristiana Andreottiana di centrodestra. Fu senatore a vita e più volte ministro dell’Interno nel periodo della strategia della tensione in Italia (1962-’68 e 1973-’74). Una settimana prima di morire, Taviani nomina il suo adepto Scajola, come ministro dell’Interno.

Il 10 giugno 2001 Claudio Scajola entra nel governo P2 di Berlusconi come ministro dell’Interno (2003-2005) e, il 23/4/2005, come Ministro delle attività produttive fino al 2006.

In seguito alle polemiche sulle sue dichiarazioni su Marco Biagi, si dimise da ministro dell’Interno….

Sotto la sua gestione, dopo meno di un mese dal suo insediamento al Viminale, avvengono i Fatti del G8 di Genova (dittatura militare) del luglio 2001 dove l’Italia viene messa sotto accusa per le violenze delle forze dell’ordine da Amnesty International, e su cui si è in seguito espressa anche la Corte europea dei diritti dell’uomo. Il 1º agosto successivo il Senato respinge con 106 sì e 180 no una mozione di sfiducia presentata dalle opposizioni nei suoi confronti per i fatti del G8 (con più di 700 mila manifestanti).

Nel febbraio 2002, le dichiarazioni ai mass media del ministro Scajola in relazione all’organizzazione del G8, furono scioccanti: “avevo autorizzato ad aprire il fuoco in caso di ingresso dei manifestanti nella zona rossa (cercando di giustificarsi nel dire che), fui costretto a dare ordine di sparare se avessero sfondato la zona rossa”. Vittorio Agnoletto, portavoce del movimento no-global, chiese le dimissioni del ministro, sostenendo che le sue affermazioni costituivano una prova dell’esistenza di “un piano di repressione militare, organizzato prima: da governo, carabinieri e servizi segreti”.

Il 30/6/2002 il Corriere della Sera e il Sole 24 ore, pubblicarono una conversazione tra Scajola (in visita ufficiale a Cipro) e alcuni giornalisti: «A Bologna hanno colpito Biagi che era senza protezione ma se lì ci fosse stata la scorta i morti sarebbero stati tre. E poi vi chiedo: nella trattativa di queste settimane sull’articolo 18 quante persone dovremmo proteggere? Praticamente tutte».

E a questo punto il ministro sorprende i giornalisti, quando gli viene detto che Biagi era comunque una figura centrale nel dialogo sociale, che sapeva a cosa stava andando incontro e i danni economici che avrebbe creato a lungo termine con l’eliminazione dello statuto dei lavoratori: Biagi fu il coordinatore del Libro Bianco, consulente e portaborse del ministero del Welfare, della Cisl, della Confindustria…

C’è un attimo di silenzio, Scajola volta le spalle dichiarando: «Non fatemi parlare. Figura centrale Biagi? Fatevi dire da Maroni se era una figura centrale: era un rompicoglioni che voleva il rinnovo del contratto di consulenza (il magna magna per le gare d’appalto per la sicurezza)». Tali affermazioni inasprirono le polemiche e portarono alle dimissioni di Scajola il 4 luglio 2002.

'Ndrangheta: arrestato anche l'ex onorevole e sindaco Gabriella Mondello

Sempre il 27 giugno i mass media scrivono che è stata annullata (comprata) in Appello e il processo è da rifare per l’ex onorevole dell’Udc Gabriella Mondello per le presunte infiltrazioni della ‘Ndrangheta in Liguria a Lavagna (2016).

La ex sindaco era stata condannata in primo grado a un anno e 6 mesi ma i giudici della corte d’appello hanno annullato la sentenza.

Ridotta invece la condanna all’ex sindaco Giuseppe Sanguineti: da due anni del primo grado a un anno e 6 mesi in secondo. I giudici lo hanno assolto dall’abuso di ufficio ma è rimasto il voto di scambio. I giudici hanno confermato l’esistenza della associazione mafiosa.

I politici agli arresti domiciliari, i capi della ‘locale’ di ‘ndrangheta hanno avuto le pene leggermente ridotte. Paolo Nucera è stato condannato a 16 anni e tre mesi (16 e otto in primo grado), Francesco Nucera 7 anni e 10 (da nove anni e sei mesi), Francesco Antonio Rodà 15 anni e sei mesi (15 anni e otto mesi). Per l’accusa, i politici avrebbero ottenuto i voti alle elezioni in cambio di ‘favori’ resi agli esponenti della criminalità calabrese, in particolare lo smaltimento dei rifiuti e la gestione di alcuni chioschi sul lungomare. Dopo gli arresti, il consiglio Comunale di Lavagna fu sciolto per infiltrazioni mafiose…

Sempre il 27 giugno i mass media scrivono che il consorzio Cociv (General Contractor dei lavori del Terzo Valico dei Giovi) ha firmato il contratto per il riavvio dei cantieri per il completamento delle opere civili delle Gallerie Colombo, San Tommaso e Polcevera del nodo ferroviario di Genova, per un importo dei lavori pari a 120 milioni di euro e 30 mesi di durata (alè se magna ) ..

Sempre il 27 giugno, i mass media scrivono che esce dal carcere anche il ras delle coop di Roma Salvatore Buzzi (quello piu spregiudicato) con l’ obbligo di dimora.

Qua non sappiamo cosa sta diventando Roma, e dove vogliono arrivare queste figure ambigue e inquetanti.

Sappiamo che dobbiamo preoccuparci perchè dopo l’uscita dal carcere di Massimo Carminati per scadenza termini, esce anche (sempre per scadenza termini), Salvatore Buzzi (dopo il gatto, anche la volpe…).

Le due figure-chiave della maxindagine sul Mondo di Mezzo tornano in libertà, come Luca Gramazio, ex consigliere regionale, anch’egli tra gli imputati della vicenda giudiziaria che nell’ottobre scorso ha vissuto il suo snodo fondamentale col verdetto della Cassazione che non ha riconosciuto l’accusa di associazione di stampo mafioso. Dopo oltre 5 anni di carcerazione preventiva, un provvedimento della Corte d’Appello di Roma ha fatto cadere la misura cautelare dei domiciliari per il ras delle cooperative romane e per l’ex esponente di Forza Italia e unico politico che era finito in carcere per l’accusa del 416 bis e in appello è stato condannato a 8 anni e 8 mesi. L’ex numero uno della cooperativa “29 Giugno” e ritenuto dagli inquirenti a capo della organizzazione criminale, ha ribadito che Mondo di Mezzo “è una invenzione giornalistica” per poi ammettere che “le mazzette non si devono dare ma se fai impresa a Roma e trovi chi ti chiede i soldi, come fai? Devi pagare se devi mantenere 1.270 persone” (pure la gloria vuole, il benefattore…). I giudici della Corte d’Appello, hanno disposto per Buzzi la misura dell’obbligo di dimora nel territorio del Comune di Roma e il divieto di espatrio così come per Gramazio. Nel provvedimento i giudici fanno riferimento alla sentenza del Riesame, che la settimana scorsa ha rimesso in libertà il suo compare Carminati.

Mafia capitale è stato l’esempio di come lavorano ancora oggi, come producono, come funziona il business delle cooperative sociali No profit (utenti indifesi- speculare sulle disgrazie – fare business sulla condizione sociale creata dai vari piani di emergenza: alè, se magna!): Salvatore Buzzi, era l’amministratore delle cooperative del gruppo Eriches, 29 giugno, finisce in carcere per associazione di tipo mafioso, corruzione aggravata, turbativa d’asta, trasferimento fraudolento di valori e rivelazione di segreto d’ufficio. Buzzi gestiva, “per il tramite di una rete di cooperative, le attività economiche dell’associazione nei settori della raccolta e smaltimento dei rifiuti, dell’accoglienza di profughi e rifugiati, della manutenzione del verde pubblico e negli altri settori oggetto delle gare pubbliche aggiudicate con metodo corruttivo, si occupa della gestione della contabilità occulta della associazione e dei pagamenti ai pubblici ufficiali corrotti”. Secondo il Tribunale del Riesame, Buzzi “soprintende alla gestione della contabilità occulta dell’associazione e impartisce ordini alla “cassiera” Nadia Cerrito, le indica come preparare le buste dentro le quali vanno le mazzette da versare ai pubblici ufficiali corrotti o da distribuire ai soci occulti delle cooperative e in particolar modo al capo dell’associazione Massimo Carminati e a Fabrizio Testa. Mantiene rapporti confidenziali coi pubblici funzionari e amministratori fino ai massimi livelli”. Carminati, alla ricerca di un lavoro una volta terminato l’affidamento, nel settembre 2011 entrava in contatto con Buzzi tramite Riccardo Mancini, amministratore delegato di EUR SpA ed impone a Buzzi la figura di Carminati per le gare di appalto del verde dell’ente Eur: da questo incontro nasce l’amicizia tra Buzzi e Carminati, il quale si adopererà per far lavorare suoi amici in subappalto alle cooperative.

Eriches 29 è un consorzio di cooperative sociali, fondato nel 2003, che gestisce appunto il campo nomadi di Castel Romano, 9 centri di accoglienza per 491 profughi e richiedenti asilo dislocati nei comuni di Anguillara Sabazia, Tivoli, Ciampino e Marcellina, con appalti assegnati alla cooperativa dal Comune di Roma fin dal 1994, con le amministrazioni di Francesco Rutelli e di Walter Veltroni (alè se magna se specula sulle disgrazie altrui!)…

 

Bisogna pure che la verità venga su dai tuguri

poiché dall’alto non vengono altro che menzogne

Louise Michel

 

Cultura dal basso contro i poteri forti

Rsp (individualità Anarchiche)