Il 2 ottobre sono stati accusati 8 sbirri per arresti illegali, calunnia, falso in atto pubblico

Il vizio e i metodi bastardi degli sbirri non sono mai cambiati sono gli stessi usati fin dai tempi del fascio. Sotto l’occhio della Procura sono finiti incriminazioni e arresti, principalmente per fatti di droga, che secondo le accuse sarebbero stati effettuati dai poliziotti di Piacenza, abusando dei loro poteri e sulla base di verbali redatti con false ricostruzioni e attestazioni, in certi casi estorte dalle vittime dietro “minacce di ripercussioni”. Gli indagati operavano sulle volanti. L’indagine riguarda episodi avvenuti tra gennaio e luglio 2022.

Ma ricordiamoci anche della caserma Levante di Piacenza. Non era mai successo in Italia che una caserma dei carabinieri finisse sotto sequestro da parte dell’autorità giudiziaria e che ben 6 militari fossero arrestati per reati pesantissimi, dallo spaccio di droga alla tortura, dall’estorsione alle lesioni personali, tutti commessi dal 2017 al 2020; è quanto ha portato alla luce l’operazione Odysseus all’interno della caserma Levante di via Caccialupo a Piacenza, nella città emiliana, c’era una vera e propria organizzazione criminale, di cui facevano parte gli sbirri: Giuseppe Montella, Salvatore Cappellano, Angelo Esposito, Giacomo Falanga, Daniele Spagnolo, Marco Orlando e Stefano Bezzeccheri, che non solo si occupavano della vendita di stupefacenti all’interno della caserma ma si scagliavano con violenza inaudita contro cittadini innocenti. A loro si aggiungono altre 12 persone coinvolte nell’inchiesta: 7 sono state arrestate, 4 sono ai domiciliari e una è libera.

Montella, l'appuntato incastrato dalle microspie. "Era ...

Il 1 luglio 2021 nel processo con rito abbreviato, davanti al gup Fiammetta Modica, ha condannato: Giuseppe Montella, ritenuto il capo del gruppo, a 12 anni, l’accusa aveva chiesto 16 anni, un mese e 10 giorni. Ha ammesso le sue responsabilità ammettendo di aver preso parte a gran parte dei circa 60 episodi contenuti nel capo di imputazione per fatti avvenuti dall’ottobre 2018 al giugno 2020, ma ha sempre sostenuto di non aver agito da solo. Pene più basse per gli altri. Le accuse erano di traffico e spaccio di stupefacenti, anche all’interno della caserma, ricettazione, estorsione, arresto illegale, tortura, lesioni personali, peculato, abuso d’ufficio e falso ideologico.

Gli sbirri della caserma Levante, beccati a fare le cose più sporche del mondo, per giustificare le loro bastardate hanno dichiarato che i responsabili, ma anche i superiori, sapevano degli abusi di potere che loro facevano all’interno della caserma, trasformata in un covo di spaccio e di torture. Secondo l’appuntato Montella, dentro la caserma tutti sapevano, fino al comandante.

Secondo Montella gli introiti della vendita di droga sarebbero finiti nelle mani di personaggi legati alla ‘Ndrangheta, calabrese definiti “pezzi grossi” dall’appuntato.

Ma il paradosso è che prima di essere arrestati e finire al centro dell’inchiesta, i militari della stazione Levante furono anche premiati dai superiori proprio per la loro lotta allo spaccio di sostanze stupefacenti. Le ricompense furono riconosciute nel corso della festa per i 204 anni della Fondazione dell’arma, organizzata il 5 giugno 2018 a Bologna.

Dalle carte dell’ordinanza del gip Luca Milani, emerge inoltre che il maggiore Stefano Bezzeccheri, comandante della compagnia dei carabinieri di Piacenza e sottoposto ad obbligo di dimora, fosse un grande sostenitore del gruppo capeggiato, appunto, dall’appuntato Guseppe Montella. Addirittura per impartire loro direttive di carattere operativo, l’ufficiale scavalcava anche il comandante della Levante, maresciallo ora agli arresti domiciliari, parlando direttamente con l’appuntato.

Il neo procuratore Grazia Pradella, ha dichiarato che “non c’è stato niente di lecito in quella caserma. Il sistema ruotava intorno allo spaccio di droga sequestrata agli spacciatori o direttamente acquistata e rivenduta attraverso una rete di intermediari alle dipendenze dei carabinieri stessi”. Negli atti dell’ordinanza d’arresto vengono riportate proprio alcune frasi estratte dalle intercettazioni fra gli indagati, che ben rappresentano il tipo di organizzazione che avevano messo in piedi. In una di queste un militare dice: “Ho fatto un’associazione a delinquere ragazzi (…) in poche parole abbiamo fatto una piramide (…) noi siamo irraggiungibili”, aggiungendo: “Abbiamo trovato un’altra persona che sta sotto di noi. Questa persona qua va da tutti questi gli spacciatori e gli dice: ‘Guarda, da oggi in poi, se vuoi vendere la roba vendi questa qua, altrimenti non lavori’ e la roba gliela diamo noi!”. Significativo anche un passaggio in cui uno degli indagati fa riferimento alla serie tv Gomorra, ispirata all’omonimo best seller di Roberto Saviano: “Hai presente le scene di Gomorra è stato uguale! …ed io ci sguazzo con queste cose! Tu devi vedere che schiaffoni gli ho dato”. Secondo quanto ricostruito dalle 326 pagine di ordinanza firmate dal Gip Luca Milani, nell’ordinanza di arresto si fa riferimento anche al pestaggio di un cittadino arrestato ingiustamente e accusato di spaccio di droga attraverso prove false, costruite ad arte per poter giustificare l’arresto. Ma non è finita qua! dalle 326 pagine dell’ordinanza di custodia nell’ambito dell’operazione Odysseus è saltato fuori anche un’orgia che si sarebbe svolta in un ufficio del comandante, Marco Orlando, sempre nella caserma Levante. In concomitanza con una ricorrenza, era stata organizzata una serata all’interno della caserma alla presenza di due escort, con le quali erano stati consumati rapporti sessuali. Il maresciallo Marco Orlando, ex comandante della caserma Levante rimasto sempre impunito e tutelato, si è giustificato dichiarando: “Non ho mai avuto una sanzione disciplinare in 30 anni”, dopo essere stato posto agli arresti domiciliari proprio dal gip Milani, accusato di reati gravi, ma quando gli si chiede delle feste, e dei festini a base di droga e sesso con trans e prostitute, che si svolgevano nella Levante, secondo quanto riportato nelle carte dell’indagine, il maresciallo non risponde. Nell’inchiesta di Piacenza, salta fuori anche la sparizione di un bel gruzzolo di dollari falsi che portò all’azzeramento dei vertici militari, notizia che fu tenuta segreta. Che fine hanno fatto quei due milioni di euro in banconote false sequestrati nel 2013 a una banda di spacciatori italiani e africani? Di quei due milioni di euro falsi rubati e fatti sparire insomma, nessuno ne ha mai saputo nulla.

Dentro alla caserma di Piacenza gli sbirri spacciatori facevano orge pagate con la cocaina.

Ma il paradosso e l’ingiustizia sociale, è che noi cittadini comuni siamo ridotti alla miseria ma dobbiamo anche mantenerli questi sbirri bastardi, attraverso l’inflazione e le tasse che aumentano sempre di più. Nel 2023 le spese militari sono aumentate  di oltre 800 milioni di euro. A trainare l’aumento è il bilancio ordinario della Difesa (comprendente anche le spese non militari per i carabinieri in funzione di ordine pubblico) che passa da 25,9 a 27,7 miliardi in virtù dei maggiori costi del personale di Esercito, Marina e Aeronautica (oltre 600 milioni in più) e delle maggiori risorse dirette destinate all’acquisto di nuovi armamenti (quasi 700 milioni in più). Circa 100 milioni di euro in più sono previsti per le amministrazione e i comandi centrali, nonché per indennità varie come l’ausiliaria. Va sottolineato come l’aumento complessivo registrato nel bilancio della Difesa sia derivante per circa un miliardo da fondi previsti “a legislazione vigente” (e cioè derivanti dalle scelte degli anni precedenti, in particolare quelle del Governo del massone Draghi) e per i restanti 700 milioni circa da decisioni direttamente ascrivibili alla manovra di bilancio del Governo cattofascista della Meloni.

Il nostro compagno Anarchico Pino Pinelli, arrestato e trattenuto in caserma per 48 ore, fu torturato e ucciso dagli sbirri il 15 dicembre 1969, perché non si arrese è continuava a ripetere che la strage di Piazza Fontana era stata fatta dallo Stato e non come volevano loro, da lui! Ormai ucciso dalle torture subite, fu gettato dalla finestra per occultare i loro abusi di potere, le loro bastardate repressive, dichiarando che si era suicidato. Gli sbirri avevano arrestato Pinelli per incolparlo della strage di Piazza Fontana che causò 17 morti e 88 feriti, e occultare la strategia della tensione in atto, firmata nel 1949 dalla Nato atlantica anticomunista, fatta di colpi di stato e stragi di stato per annientare e incolpare il Movimento che si stava ribellando alle tante ingiustizie sociali che venivano attuate dalle forze del disordine alle dipendenze della Nato.

Pinelli vive e lotta sempre insieme a noi Anarchici, le nostre idee non cambieranno mai!!

 Basta guerre! Basta armi! Basta sbirri stragisti e repressivi che ancora oggi abusano di potere!!

 

Ci si dica pure che siamo dei “senza patria”:

può anche darsi che sia così. Ad ogni modo,

se una patria noi dovessimo sceglierci,

sceglieremmo sempre la patria degli oppressi,

e non quella degli oppressori.

Errico Malatesta

 

Cultura dal basso contro i poteri forti

Rsp (individualità Anarchiche)