Solidarietà al compagno Anarchico Luca Dolce e ai compagni Anarchici del circolo Berneri

Arrestato l'anarchico Luca Dolce: era stato in carcere con Cospito

E’ stato arrestato in questi giorni a Bordighera (Imperia),il compagno anarchico individualista Luca Dolce, latitante dal 2021 ed è stato portato nel carcere di Imperia. Luca Dolce deve scontare 3 anni, 6 mesi e 15 giorni di reclusione per reati legati alla suo impegno nella lotta anarchica per l’emancipazione sociale di tutti e non solo per pochi privilegiati. Luca Dolce è destinatario di un ordine di custodia cautelare in carcere, emesso dal Tribunale di Trento. Lo vogliono additare come terrorista come hanno fatto allora con il compagno Pinelli, incolpandolo per la strage di Piazza Fontana e passato da terrorista. Una delle tante stragi di stato avvenute negli anni ‘60/’70, la strage di Piazza Fontana del 1969 fu fatta apposta dallo stato per nascondere il piano militare della strategia della tensione (organizzata dal Patto atlantico anticomunista nel 1949), UN PIANO MILITARE REPRESSIVO che prevedeva colpi di stato e stragi di stato organizzate dallo stato militarizzato terrorista della Nato. Luca Dolce sta subendo gli stessi metodi bastardi usati dagli sbirri per sconfiggere gli Anarchici, che sono sempre stati dalla parte degli oppressi e non dalla parte degli oppressori, lottano per gli ultimi (secondo la classe gerarchica borghese), i più deboli, i più sfortunati, per gli sfruttati e per i detenuti che vivono ancora oggi IN LAGER DOVE SEI IN MANO ALLE GUARDIE, ALLA MILITARIZZAZIONE E ALL’ORGANIZZAZIONE REPRESSIVA, GERARCHICA delle guardie e della loro LOGICA BASTARDA! ANCORA OGGI FERMI ALLA LOGICA FASCISTA!! A Luca Dolce gli hanno dato del terrorista solo per le sue idee anarchiche di voler cambiare questo mondo pieno di ingiustizie sociali!!

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Nel 2021 Luca Dolce è stato condannato a 2 anni e 4 mesi dopo gli scontri con le forze dell’ordine in occasione di una manifestazione organizzata contro la Lega nel 2018, anche se, come al solito, alle manifestazioni SONO GLI SBIRRI CHE ATTACCANO O PROVOCANO E TU DEVI CERCARE DI DIFENDERTI dalle loro manganellate in testa e devi coprirti col casco per evitare che ti ammazzino, devi difenderti dalla loro ferocia (cocainomani!).

Sempre nel 2021 l’autorità giudiziaria di Trento ha emesso un provvedimento che unificava le pene concorrenti stabilendo per Dolce 3 anni e 6 mesi. L’ultima condanna è del 17 marzo scorso, quando la Corte d’appello di Trento lo ha condannato, assieme ad altri 62 anarchici, a tre anni di reclusione per i reati commessi al Brennero il 7 maggio 2016 durante una manifestazione di protesta contro il muro anti migranti annunciato, e mai realizzato, dal governo austriaco.

Con sentenza del 2023 Luca Dolce è stato condannato a 3 anni di reclusione per reati in materia di ordine pubblico, sempre per i disordini relativi all’anno 2016 quando il movimento Anarchico trentino ha partecipato alla manifestazione contro le frontiere al Brennero.

Ma per ricordarci dei metodi bastardi attuati dalle forze del disordine, ricordiamoci  cosa successe alla SCUOLA DIAZ A Genova nel 2001, dove massacrarono e torturarono dei ragazzini giovani all’interno della scuola, colpevoli solo di aver partecipato alla manifestazione contro il G8. Quella notte del 21 luglio 2001, alla scuola Diaz ci furono molti abusi di potere da parte delle forze del disordine, avvenuti al termine delle tre giornate del vertice dei signori del mondo. Il complesso scolastico Diaz, in quell’occasione era stato adibito a centro stampa del coordinamento del Genoa Social Forum, rappresentato da Vittorio Agnoletto. Quella sera gli sbirri (i reparti mobili della polizia di stato insieme ai battaglioni dei carabinieri), fecero irruzione. Furono fermati 93 attivisti e di questi, 63 furono poi portati in ospedale, tre dei quali in prognosi riservata e uno in coma. Il primo giornalista a entrare nella scuola Diaz fu Gianfranco Botta e le sue immagini fecero il giro del mondo: le immagini testimoniavano quello che fu definito lo scenario di un pestaggio da “macelleria messicana”.

Tra i 93 giornalisti e attivisti, ospiti all’interno della scuola per passare la notte, dopo l’irruzione della polizia, parte di loro fu nella notte prelevata dalla polizia stessa e portata nella caserma del reparto mobile di Genova Bolzaneto.

Dopo le 3 giornate sanguinarie PROVOCATE DALLE FORZE DEL DISORDINE, arrivarono all’uccisione del giovane Carlo Giuliani. I METODI REPRESSIVI DEGLI SBIRRI, ancora oggi, SONO  SEMPRE QUELLI.

Le immagini crudeli di quei tre giorni di manifestazioni contro il vertice del G8, fecero inorridire il mondo, e la Corte europea dei diritti dell’uomo, dichiarò all’unanimità la violazione dell’articolo 3 sul “divieto di tortura e di trattamenti inumani e degradanti”.  Dei 500 poliziotti che presero parte alla mattanza solo 125 vennero indagati (compresi dirigenti e capisquadra) ma nessuno di loro scontò un giorno di reclusione, anzi molti guadagnarono una promozione!!

Ma in quei giorni oltre alla SCUOLA DIAZ trasformata in luogo militarizzato di tortura, c’era anche la caserma di Bolzaneto. In quei 3 giorni la maggior parte degli arrestati vennero trasferiti in quella caserma, che divenne un altro luogo tristemente noto per le violenze subite dai manifestanti. In questo senso si parla si di violenza fisica, ma soprattutto psicologica. Le vittime hanno infatti raccontato di aver subito ovviamente pestaggi, di essere state umiliate e costrette a intonare canzoni fasciste. Le ragazze venivano chiuse in una stanza e costrette a spogliarsi di fronte ad agenti uomini, altri venivano fatti posizionare in strane posizioni, per lo più dolorose, ad altri si intimava di abbaiare, di “fare il cane”. Molti dovettero stare lunghe ore in piedi, altri subirono minacce di ogni tipo, ai rasta vennero rasati i capelli, le ragazze minacciate di stupro, ad altri veniva sparato lo spray al peperoncino in faccia. Nessuno di loro ebbe diritto ad un avvocato, a fare una telefonata e restarono chiusi nelle celle senza cibo e senza dormire. Tutti gli arrestati, nella conferenza stampa tenuta dalle forze dell’ordine, vennero accusati di resistenza aggravata, associazione a delinquere, devastazione e saccheggio ma i tribunali italiani respinsero ogni capo di accusa per ogni singolo imputato. Doveva essere una manifestazione di pace, invece è una ferita che sanguina ancora. Storie di giorni tristi dove le forze del disordine abusarono di potere per creare caos e intervenire a livello militare come fanno loro: da bastardi. In quei giorni la massa di persone che protestavano contro i signori del mondo, era scesa in piazza per chiedere una società più equa, attenta all’ambiente, che potesse bilanciare gli aspetti più negativi del capitalismo, contro un’idea di una governance globale gestita solo dai governi dei paesi più ricchi e potenti. Un’opportunità che era da cogliere e da sfruttare, vista la presenza esclusiva dei potenti della terra nel capoluogo ligure: tra i partecipanti al G8: Silvio Berlusconi, Putin, Bush, Romano Prodi, Tony Blair e i primi ministri di Giappone e Canada, il presidente francese Chirac e il cancelliere federale Schroder.

Insegna del Circolo anarchico Berneri

Solidarietà ai compagni e alle compagne anarchici arrestati.

Solidarietà anche ai compagni del circolo Anarchico Berneri di Bologna per l’incendio fascista nel portico della loro sede.

Terrorista è lo stato!!

Anarchia l’unica via! Non vogliamo il potere, siamo contro tutti i poteri forti!!

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E’ lo Stato che distrugge per principio la base

del sentimento sociale, assumendosi la parte del

regolatore di tutte le questioni e cercando di ridurle

tutte a quella formula unica che per i suoi sostenitori

è la misura di tutte le cose.

R. Rocker

Cultura dal basso contro i poteri forti

Rsp (individualità Anarchiche)