La famiglia Cucchi minacciata dagli sbirri: e la violenza continua…

Stefano Cucchi (a destra), con la madre (a sinistra) e la sorella Ilaria (al centro)

Il 23 novembre la madre di Stefano Cucchi, Rita Calore, testimone nel processo a carico di 8 carabinieri accusati di depistaggio sulle indagini dopo la morte di Stefano Cucchi, avvenuta a Roma nell’ottobre del 2009, fa delle dichiarazioni ai magistrati e ai mass media:

“Questa storia ci ha distrutto fisicamente e economicamente, abbiamo passato momenti terribili”.

Anche il padre di Stefano, Giovanni Cucchi, sentito come testimone, fa delle dichiarazioni ai mass media: “l’arresto fu una doccia fredda”. Inoltre il padre dichiara che ci tiene a puntualizzare che loro come famiglia, non avrebbero mai abbandonato Stefano, come invece raccontavano loro gli sbirri, per giustificare gli abusi di potere, le torture militari (logica militare – prassi) che ha dovuto subire Stefano Cucchi, un ragazzo fragile e sottopeso.

Sono talmente arroganti e ignoranti questi sbirri, che si giustificano dicendo:

“Pensammo di non svolgere alcun accertamento sul mancato fotosegnalamento. Non volevamo nascondere qualcosa, era solo che non si era ritenuto di approfondire la questione”. E’ quanto ha affermato il generale Vittorio Tomasone, sentito come testimone.

All’epoca dei fatti Tomasone era a capo del comando provinciale dell’Arma.

Il 30 ottobre 2009 il generale Vittorio Tomasone dichiara durante il processo per la morte di Stefano Cucchi: “Convocai tutti i militari che avevano avuto a che fare con Cucchi, mi fu detto che non fu fotosegnalato per un problema tecnico ma che si andò oltre perchè il ragazzo era stato già fotosegnalato in passato”….

Questi sbirri pensano che, siccome Stefano Cucchi lo avevano segnalato come tossicodipendente, non avesse più nessun diritto (secondo la loro logica militare cattofascista)!!

Stefano (e di conseguenza i suoi familiari), stava già pagando il contesto sociale che comporta il mondo della droga, era già stato punito per essersi rifugiato nel paradiso artificiale che la droga ti illude di ‘vivere’!! Le droghe pesanti, creano un vizio che incentiva solo gli affari delle discoteche e della loro mafia: te lo fanno passare come una moda, come fosse un vestito che quando non ti piace più smetti di indossarlo, invece hai a che fare con la quotidianità e con l’ astinenza, con la mafia che c’è dietro, senza tenere conto del piano militare che prevedeva proprio l’importazione della droga per annientare il movimento di contestazione giovanile! I piani militari si chiamano: “Strategia della “Tensione”, operazione “Blu Moon”, “Piano Caos” e “False Flag”.

Potremmo mai dimenticarci poi, del generale Ganzer? Troppo comodo pensare che “la gente, col tempo, dimentica”… Bè stavolta vi è andata male! Avete sbagliato, perchè il generale Ganzer, è un protagonista dell’analisi che abbiamo fatto sugli anni ’60 e ’70, realizzata proprio per non dimenticarci troppo facilmente quei periodi democristiani di centrodestra e centrosinistra, quando andavano tutti d’accordo, erano tutti atlantisti, antifascisti e anticomunisti (partigiani bianchi, venduti), preferivano stare coi poteri forti…

Ma sono cose che la scuola non ti insegna, sono argomenti che devi affrontare da solo, sopratutto nel periodo adolescenziale, quando il livello culturale è ancora in via di sviluppo, si deve ancora strutturare, formare, non sei ancora pronto per affrontare questo mondo crudele. Questo mondo mediocre, arrivista, calcolatore e sempre in cerca dell’affare con tanto guadagno e poco sforzo, a scapito dagli altri. Un mondo cinico, fatto di ipocriti senza scrupoli.

Ma agli sbirri è andata male, perchè Stefano Cucchi aveva una famiglia che gli voleva bene e non hanno mai mollato, hanno sempre voluto giustizia sociale per lui, e sono sempre andati fino in fondo ai vari problemi che insorgevano, non si sono lasciati intimorire e sono sempre andati avanti a difendere il loro figlio e fratello Stefano, torturato e ucciso da un mondo cattolico integralista, autoritario, meschino, un mondo cattofascista, falso, senza etica né morale.

Adesso è ora che gli sbirri torturatori (vista che è la loro prassi), paghino le morti dei detenuti uccisi di botte senza dargli nemmeno la possibilità di difendersi (10 contro uno questa è la tua forza, fascio infame!).

Il 26 novembre invece, la sorella di Stefano Cucchi, sentita nel processo sui depistaggi legati alla morte del fratello, si sbilancia e trova il coraggio di denunciare le minacce ricevute sul social e dichiara ai magistrati: “Subisco attacchi in quantità industriale, continuo a ricevere insulti e minacce sui social. Ho spesso temuto per l’incolumità mia e della mia famiglia”. In merito ai soldi ricevuti come risarcimento, Ilaria Cucchi ha spiegato che: “sono serviti a vivere, a rimediare ai danni lavorativi e alle spese processuali di questi 11 anni. La nostra situazione patrimoniale è devastante. Purtroppo 11 anni sono tanti. Quei soldi sono serviti ad andare avanti e non è rimasto più niente”.

Sempre la sorella di Stefano dichiara di non essere “assolutamente contro i carabinieri, le forze dell’ordine o le istituzioni. Anzi, credo che la mia battaglia è stata anche nell’interesse della parte buona, la stragrande maggioranza, delle forze dell’ordine”.

Non c’è nessuna guerra tra la famiglia Cucchi e l’arma dei carabinieri”. Sono loro che hanno ucciso suo fratello in quel modo orrendo! Come se fossero ancora in guerra, dove si uccide per niente, o per la patria: sti sfigati trogloditi…

E adesso, invece di  vergognarsi di aver torturato e ucciso di botte una persona fragile e indifesa come Stefano, pensano anche di avere avuto i coglioni: è questo il problema! Il lavaggio del cervello che subiscono quando nell’ambiente militare, che ha segnato per sempre il loro comportamento e il loro agire!! inoltre il loro cervello si atrofizza, perchè abituato ad obbedire e a non ragionare, rimane piccolo: i neuroni non si rinforzano, e quindi fanno danni…

stefano cucchi

Ma oggi, anche noi ci domandiamo, come allora William Shakespeare: ma con tutti questi controllori, poi chi controlla il controllore? Già allora, nel 1500, si ponevano sempre lo stesso problema, e la storia ci insegna che gli abusi di potere, avvengono sempre col consenso dello stato militare, che ci impone i suoi piani militari occulti mettendoci il segreto militare. Top secret – dittatura militare!

A fine anni ’90 si è istituita una Commissione Stragi che ha tolto i segreti di Stato imposti negli anni ’60/’70/’80 e quello che era un dubbio, è diventato certezza…

E’ Come diceva allora Pinelli, la strage di Piazza Fontana è una Strage di Stato!

Avete finito di prenderci in giro!

La nostra generazione, a differenza di voi degli anni ’60/’70, ha analizzato che cosa era stato il Patto Atlantico nel 1949 e quello che ci ha imposto (repressione, 56 basi militari su tutto il territorio italiano e i loro piani militari Top Secret), quindi siamo più malfidenti per quanto riguarda il movimento, nun se volemo tutti ben, ma piuttosto cerchiamo di discutere le varie culture e mentalità! Noi siamo la generazione che: i servizi segreti non possono essere amici (‘sti cattolici democristiani preferivano tenerseli buoni), ma nemici da combattere, sia quelli di destra che di sinistra, lo sbirro è sempre sbirro, al di là di quello che votao che non vota.

Siccome dello stupro di Parma non se ne è più parlato (come se qualcuno si vergognasse di tirare fuori il problema), anzi si è cercato di occultare tutto per anni, riproponiamo di nuovo la nostra analisi fatta a settembre. Perchè la problematica del sessismo maschilista è ancora attule e non è giusto, che nel 2020 non se ne discuta ancora tutti quanti, sopratutto perchè l’abuso di potere è avvenuto in un palazzo comunale occupato da varie associazioni (oggi anche un gruppo anarchico), che si dichiarano antifasciste.

Prima stuprano una ragazza indifesa, poi qualcuno si indigna, altri si vergognano, ma tutti quanti tacciono e, come daccordo, deviano, insabbiano e attaccano chi osa denunciare l’accaduto, in perfetto stile Andreotti…

Ora tocca a noi, che crediamo nella libertà e nella libera espressione dell’essere umano, a pagare il contesto sociale arretrato, ma non ci lasciamo intimorire dalle vostre minacce, quando lo scopo nostro è affrontare il problema, affinchè non accada mai più!

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Cucchi torturato a morte, stupri di Parma in sede antifascista, stupro di Franca Rame

Il 20 settembre i mass media scrivono le dichiarazioni fatte dal pm Giovanni Musarò, durante la sua requisitoria al processo sulla morte di Stefano Cucchi, che vede 3 carabinieri indagati per omicidio preterintenzionale.

“Non fu uno schiaffo, ma un pestaggio degno di teppisti da stadio [torture] contro una persona fragile e sottopeso. Di questo stiamo parlando, non di altro”. “Dopo un calcio e uno spintone Cucchi cade e sbatte a terra il sedere e la nuca, prende un calcio violentissimo in faccia o alla nuca che gli provoca una frattura alla base del cranio”, ha aggiunto Musarò descrivendo il pestaggio.

“Le lesioni più gravi sono state prodotte dalla caduta di Cucchi, dopo un violentissimo pestaggio”, ha sottolineato il Procuratore. “Quella caduta – spiega Musarò – è costata la vita a Stefano Cucchi, si è fratturato due vertebre”.

Il procuratore aggiunge: “Per l’uccisione di Stefano Cucchi furono pronunciate sentenze definitive con diversi inputati: agenti della polizia penitenziaria, medici e paramedici. Ma per l’identificazione dei responsabili del pestaggio sulla morte di Cucchi, ci fu un vero e proprio occultamento dei fatti”. “ Non è nella fisiologia di un processo che gli imputati siedano sul banco dei testimoni ed i testimoni al posto degli imputati”, ha osservato il Pm. “Non possiamo fare finta che non sia successo niente, di non sapere e di non capire che quel processo kafkiano è stato frutto di un depistaggio“, ha aggiunto.

“Si sono divertiti a picchiarlo”, ha incalzato Musarò ricordando le parole del detenuto Luigi Lainà. Lainà la notte tra il 16 e il 17 ottobre del 2009 aveva incontrato Cucchi nel centro clinico di Regina Coeli che gli aveva confidato di “essere stato picchiato – torturato dai carabinieri“, ma che non lo poteva dire perchè lo avevano obbligato (gli sbirri) a dire che le ferite che aveva su tutto il corpo erano state causate da una caduta…

Ma ricordiamo cosa successe durante l’arresto di Cucchi:

Il 15/10/2009 arrestarono il 31enne romano, perché sorpreso con 28 grammi di hashish e qualche grammo di cocaina. Quella notte, i carabinieri lo accompagnarono a casa per perquisire la sua stanza. Non trovando altra droga, lo riportarono in caserma e lo rinchiusero in una cella di sicurezza della caserma Appio-Claudio. La mattina successiva, nell’udienza del processo per direttissima, Stefano aveva difficoltà a camminare e parlare, con evidenti ematomi agli occhi e al volto, assenti la sera prima. Il giudice, nonostante le condizioni di salute del giovane, convalidò l’arresto, fissando una nuova udienza. Ricoverato al Pertini, Cucchi morì una settimana dopo. Nel 2017 furono rinviati a giudizio per la morte di Stefano 5 carabinieri.

Tre di loro sono accusati di omicidio preterintenzionale, mentre gli altri 2 sono accusati di calunnia e falso.

roberto mandolini cucchi - 3

La famiglia di Stefano Cucchi esige una risposta su cosa è accaduto tra l’arresto e la morte. Nel 2013 sono stati ritenuti responsabili i medici e le infermiere: tre medici sono stati accusati di omicidio colposo, mentre nessun carabiniere è stato ritenuto responsabile. Ma alla fine di quello stesso anno, tutti gli imputati sono stati prosciolti dalla Corte di Appello. Nel 2015 grazie alla tenacia della sorella di Stefano, viene avviata una nuova inchiesta. Questa volta, gli inquirenti hanno indagato i carabinieri che realizzarono l’arresto.

La sorella di Stefano non ha dubbi: sono i carabinieri gli effettivi autori del feroce pestaggio (torture) del fratello, finito poi in maniera così tragica.

Nel 2018 arrivano a 6 le persone indagate sulla morte di Stefano Cucchi. Si tratta di 5 carabinieri e un avvocato. Tra i militari dell’arma anche il tenente colonnello Francesco Cavallo, all’epoca capo ufficio comando del Gruppo carabinieri Roma. Secondo quanto emerge dalle nuove carte sarebbe stato Cavallo a suggerire al luogotenente Massimiliano Colombo, comandante della stazione Tor Sapienza, di effettuare modifiche all’annotazione di servizio sullo stato di salute di Cucchi. Poco tempo dopo uscì la notizia di un altro indagato nel nuovo filone di inchiesta sulla morte di Stefano Cucchi in cui si procede per falso in relazione ai verbali e ai depistaggi legati al pestaggio in caserma. Si tratta del maggiore Luciano Soligo, allora comandante della compagnia Talenti Montesacro.

Il 19/3/2019 i mass media scrivono che dopo la condanna dei 5 militari dell’arma per le torture e la morte di Stefano Cucchi (ricordiamo chi erano gli sbirri torturatori): Alessio Di Bernardo, Raffaele D’Alessandro, Francesco Tedesco, Roberto Mandolini, Vincenzo Nicolardi (i primi 3 carabinieri per omicidio preterintenzionale, mentre Mandolini di calunnia e falso, e Nicolardi di calunnia), ora vengono accusati anche i vertici [ma i vertici militari, non facevano parte della P2? Come avvenne con la squadretta del Viminale istituita negli anni ’70 da Nicola Ciocia, dirigente e capo della squadretta, e Umberto Improta, il braccio destro, soprannomina dottor De Tormentis]. I vertici che hanno dato il comando per infliggere le torture a Stefano, un ragazzo indifeso e fragile sono: il generale Alessandro Casarsa (all’epoca dei fatti capo del Gruppo Roma) e il colonnello Lorenzo Sabatino (ex capo del nucleo operativo di Roma), Francesco Cavallo, all’epoca dei fatti tenente colonnello e capo ufficio del comando del Gruppo Roma; Luciano Soligo, all’epoca dei fatti maggiore dell’arma e comandante della compagnia Roma Montesacro; Massimiliano Colombo Labriola, all’epoca dei fatti comandante della stazione di Tor Sapienza; Francesco Di Sano, all’epoca in servizio alla stazione di Tor Sapienza; Tiziano Testarmata, comandante della quarta sezione del nucleo investigativo dei cc e il carabiniere Luca De Cianni a cui è contestato il reato di falso e di calunnia.

I pm affermano che gli indagati “avrebbero attestato il falso in una annotazione di servizio, datata 26/10/2009, relativamente alle condizioni di salute di Cucchi”. Per l’accusa il falso fu confezionato “con l’aggravante di volere procurare l’impunità dei cc della stazione Appia responsabili delle torture inflitte a Cucchi, che gli procurarono lesioni gravi che determinarono il suo decesso”.

Questi atteggiamenti feroci verso i più deboli, vecchio vizio di sbirri, mafiosi e infiltrati, sono mirati ad annientare, a livello psicologico e fisico le loro vittime, è un vizio che deriva da una logica di nonnismo militare (subire violenze dai più grandi – graduati). Una logica istintiva, bestiale, quella di schiacciare o aggredire (anche a livello sessuale) in modo infame la persona più fragile, la preda più debole e indifesa, come è successo a Parma quando, nel 2010 avvenne quello stupro di gruppo nella sede della Raf, la rete Antifascista di via Testi a Parma …. Ma non è che questi infami luridi pedofili che hanno stuprato la ragazza, venivano pagati proprio dalla squadretta speciale della polizia? Quella squadretta occulta istituita dal Viminale già negli anni ’70 dal dottor De Tormentis, funzionario dell’Ucigos?

(foto Mujeres Libres)

Claudia, la ragazza struprata all’interno della sede della Raf di Parma, racconta quell’incubo provocato da esseri sleali e infami….

Più che la notte, Claudia racconta l’alba. “Mi sono svegliata su un tavolo di legno, i vestiti buttati a terra, sul mio corpo i segni di quello che mi avevano fatto…”. “Era l’alba del 2010, ero andata in quel centro sociale a festeggiare con i “compagni” la cacciata delle camicie nere da Parma avvenuta il 12 settembre del 1922”….

Ma quella sera Claudia, 18 anni appena compiuti, veniva stuprata per un’intera spaventosa notte. Sono 6, i militanti della “Raf” (avevano tra i 24 e i 30 anni, i depravati cattosinistroidi) che hanno abusato di quella loro amica, dopo averla drogata a sua insaputa (da bastardi! da sbirri infami!), filmando senza pietà con un cellulare ogni passaggio di quell’orrore. I depravati che (probabile), fino a ieri facevano i chirichetti per il prete, in un contesto dove tutto era proibito, avevano filmato con un cellulare la violenza inferta a turno sulla loro “amica”. Un video dove è evidente che “il corpo della ragazzina veniva usato come un oggetto inanimato” su cui infierire, e che la vittima “appare del tutto inerme”, incosciente della brutalità che stava subendo da ‘uomini’ più grandi di lei.

Le “Romantic Punx” lanciano a tutti i compagni e le compagne, l’allarme su questi mercenari pedofili depravati che sfogano le loro frustazioni sui deboli, che sono, purtroppo ancora in giro come se niente fosse!!! Questi merdosi depravati, bulloni di periferia, nel video hanno filmato come trofeo di guerra lo stupro, avvenuto su un tavolo, sui cui giaceva inerme la ragazza. Il video, intanto, nel più totale e imperdonabile silenzio (e chi tace acconsente…), passa di telefonino in telefonino. A Claudia i depravati “antifascisti” durante lo stupro, le avevano affibbiato il nome: la “ragazza fumogeno”, perchè l’hanno stuprata anche con quello. Questi bastardi infiltrati, questi esseri spregevoli (ci avvisano anche le Romantic Punx), continuano inspiegabilmente a frequentare cortei, concerti, spazi occupati e autogestiti… “E ridono, parlano, bevono birre, escono con ragazze, stringono nuove amicizie; nonostante giri un video in cui ‘fanno sesso’ con una donna che sembra morta”. Le Romantic Punx si domandano ancora: perchè al posto di diffondere il video, i compagni non hanno aperto assemblee sugli stupratori? Invece è stato più facile fare muro attorno alla ragazza per salvare il gruppo antifascista (partigiani bianchi anticomunisti, cattosinistroidi), si è deciso di abbandonare chi davvero aveva bisogno! E scrivono ancora: “Ciò che è accaduto a lei poteva succedere ad ognuna di noi, ed è per questo che non possiamo permetterci di stare zitte”, concludono.

prodotti tipici parma

Una brutta storia di cui nessuno vuole parlare a Parma, magari si vergognano di quel gesto incoerente, vile e infame fatto in una sede antifascista a una ragazzina indifesa, soprattutto in quel momento (essendo donna, parte svantaggiata) e resa inerme… Tutto questo è saltato fuori da un video, registrato nella notte dello stupro. Come “movimento” dobbiamo vergognarci molto, perchè per 3 anni quel video era stato visto da tanti compagni!!!? sicuramente cattosinistroidi e non Anarchici (noi Anarchici crediamo nell’Amore, nel sentimento, nel rispetto sincero e reciproco, nella passione, nel romanticismo, nei sogni, ma non crediamo certo nella violenza e nella sopraffazione, sopratutto quella ignobile fatta sui più deboli). Quegli esseri depravati dai giornalini porno e dalle bambole gonfiabili, che fino a ieri facevano i chirichetti in un contesto dove tutto era proibito, dove sentirsi forti quando si è in tanti, ma in realtà non hanno i coglioni, e quindi quando il gioco si fa duro, si fanno comperare subito, sia dai servizi segreti di destra che dai servizi segreti di sinistra, che li riciclano come braccio armato – nuclei clandestini dello stato, l’ultimo gradino) per distruggere il movimento. Ci sono stati tanti presunti compagni/e che avevano visto e ritenuto normale il video girato con un vecchio Nokia da quei depravati che avevano anche immortalato lo stupro di gruppo, un gesto infame cattofascista: sono stati peggio degli sbirri e dei preti pedofili.

Ma nessuno aveva rotto il silenzio, quasi fosse più importante difendere l’immagine del Movimento antifascista parmigiano, piuttosto che denunciare lo stupro, solidarizzare con la vittima e impedire che si ripeta l’infame gesto.

Sempre Claudia racconta: “Ripresi i miei vestiti e me ne andai, lì dentro non c’era più nessuno”, quella notte delle “barricate antifasciste” vede la sua vita andare in pezzi. Però Claudia non denuncia. Per imbarazzo, vergogna, per non far soffrire anche i suoi genitori. Tenta di tornare alla vita di prima, nei centri sociali, ma invece, come rivendicano le ragazze di “Romantic Punx”, Claudia viene isolata, minacciata esplicitamente, cacciata con violenza e determinazione da quegli stessi spazi autogestiti che frequentava abitualmente. Sì, perché Claudia è diventata pericolosa per il branco che l’ha seviziata. Le compagne di Romantic Punx” (massimo rispetto per il coraggio e la coerenza), affermano sul loro blog: “uno stupro è sempre un atto fascista, anche se chi lo commette si dichiara antifascista”….

I depravati stupratori di Parma, ricordano molto i vecchi partigiani bianchi antifascisti – anticomunisti, social liberal cattosinistroidi che si infiltravano nei movimenti comunisti e anarchici.

Il 18 settembre 2019 i mass media scrivono che sono state condannate 4 persone per aver depistato e favorito le persone che fecero lo stupro di gruppo su una ragazzina appena maggiorenne, avvenuto nel 2010 a Parma nel centro sociale antifascista di via Testi.

Quattro giovani sono stati condannati per aver coperto i depravati, gli autori dello stupro avvenuto a Parma nella sede della Raf la Rete Antifascista, cercando di intimorire e convincere la ragazza vittima della violenza a dare una versione diversa (come gli sbirri che hanno torturato Cucchi, anche loro han cercato di fargli cambiare versione per occultare la realtà). Otto mesi, la condanna inflitta ai 4 (tra cui una ragazza). Per tutti la pena è stata sospesa. Due di loro erano già stati condannati a 1 anno e 8 mesi per falsa testimonianza (pena sospesa anche in questo caso). In caso di condanna definitiva, l’affidamento ai servizi sociali consentirà ai due di evitare il carcere. Ricordiamo che a giugno del 2019 sono state confermate in appello le condanne per i giovani viscidi depravati (infiltrati dalla Nato anticomunista per annientare i movimenti di lotta, anche quelli anarchici, attraverso le contraddizioni), accusati della violenza sessuale: tre anni e un mese a Francesco Concari e Francesco Cavalca; due anni e 8 mesi a Valerio Pucci. Ma non è che quei depravati infami (infiltrati) venivano da casa pound, visto che si trova vicino alla loro sede a Parma?? Ma non è che questi depravati – mercenari venivano pagati come soldatini (braccio armato), per portare avanti il piano militare atlantico anticomunista Stay behind?

La sfinge delle Brigate Rosse. Delitti, segreti e bugie del capo terrorista Mario Moretti. Nuova ediz.

Dobbiamo ancora analizzare bene chi erano quei doppio giochisti degli anni ’70 come Corrado Simioni, Roberto Dotti, Giovanni Senzani, che provengono dall’alta borghesia, e il loro braccio armato: Morucci, Moretti, Duccio Berio e Mulinaris (Hyperion, centro di compensazione dei servizi segreti antifascisti di Yalta). Sappiamo solo che ogni tanto si ripresentano queste grosse contraddizioni all’interno del movimento (molto spesso eterogeneo), ma il movimento deve comunque avere il coraggio (per il futuro della nostra Storia), di discutere e affrontare sempre le incoerenze, non si puo far finta di niente: è da codardi e noi anarchici non possiamo di certo permettercelo, ricordiamoci anche che chi ha perso la vita per un mondo migliore (compreso ovviamente Pinelli), non intendeva questo…

Temiamo che Claudia non sia stata l’unica a subire la loro prassi militare, che non sia stata la prima volta che adescavano le ragazzine nei cortei, o alle feste, per poi drogarle a loro insaputa (la droga dello stupro) e violentarle, questo sempre all’interno della loro sede antifascista…

Tempo fa è andato un nostro compagno Anarchico alla loro sede di Parma, per chiedere chiarimenti su quell’orrendo e infame stupro, ma il nostro compagno è stato addirittura minacciato dai loro leccaculo subordinati, di andarsene. Ma chi c’è dietro questa mezza dozzina di soldatini depravati??

Siamo diventati tutti malfidenti, e questa è un’altra sconfitta…

Consigliamo ai genitori di queste ragazzine a cui hanno tolto l’innocenza, l’utopia e il sogno, di andare a scovare gli sciacalli, per chiedergli personalmente, muso contro muso, il perchè lo hanno fatto. E in che contesto sociale avevano vissuto fino ad allora, per poi convincerli ad aprire loro stessi il dibattito contro il sessismo (cultura cattofascista che vede la donna come oggetto). Non vogliamo fare il processo a nessuno (processo del popolo), ma vogliamo aprire un dibattito contro il sessismo indotto da una cultura medioevale patriarcale depravata, che è entrata anche nei movimenti di lotta di classe …

Se li becco quei depravati soldatini di Parma, IO che sono una donna e faccio parte dei Rsp, altro che solidarietà gli mando a quelle merde depravate!! gli faccio mangiare i coglioni a morsi da un cane incazzato pure lui, almeno il cane è giustificabile lo fa come istinto perchè ha il cervello troppo piccolo per pensare: basta dirgli attacca !!!…. Almeno in questo modo i depravati capiscono cosa vuol dire subire, essere umiliati! e così senza picio e coglioni non faranno più danni !!!….

A proposito di apparati occulti militari, non ci ricordiamo più chi furono i primi a formare e istituzionalizzare, a livello occulto, le formazioni paramilitari, finanziate da Confindustria e dalla FIAT? Erano formazioni militari, nate e addestrate per portare avanti il progetto neogollista ed atlantista (anticomunista) del conte Edgardo Sogno e del suo braccio esecutivo Pacciardi (tutti e due partigiani bianchi antifascisti – liberalcattofascisti). Gruppi paramilitari addestrati per portare avanti il piano militare della strategia della tensione fatta di colpi di stato per imporci la dittatura militare e di stragi di stato (piano militare false flag)… Il piano militare prevedeva anche la propaganda psicologica di Luigi Cavallo contro la FIOM ed il PCI. …

A proposito di pedofilia e di depravazione dell’uomo sulla donna:

vallerano chiricozzi casapound violenza sessuale - 5

A Roma il 21 settembre, sono stati processati Francesco Chiricozzi e Riccardo Licci, due ex militanti di casapound, arrestati con l’accusa di violenza sessuale di gruppo e lesioni aggravate nei confronti di una donna, violentata in un pub a Viterbo. I due depravati psicopatici sono riusciti a pagare il giudice e ottenere gli arresti domiciliari…..

Ma non è finita qua, il 26 settembre sempre i mass media scrivono che il gip di Viterbo ha emesso una ordinanza di custodia cautelare in carcere, nei confronti di un pedofilo fisioterapista in provincia di Viterbo. L’uomo era un dipendente della sede distaccata di Santa Marinella dell’ospedale pediatrico Bambino Gesù”.

Il depravato viene accusato di violenza sessuale aggravata continuata ai danni di una minorenne disabile!

Ma allora, i depravati organizzati di Parma, come non paragonarli anche a quegli sbirri P2 (loggia massonica formata da alti gradi militari e delle forze dell’ordine), che stuprarono franca Rame?

Dario Fo/Franca Rame, 60 anni di "impegno" a tutto tondo

Era il 9/3/1973 quando Franca Rame fu stuprata. La fecero salire a forza su un camioncino 5 esponenti dell’estrema destra, pagati da alcuni ufficiali dei carabinieri, per punire “la compagna di Dario Fo” (da giovane Dario Fo faceva parte della Rsi. Dopo l’armistizio dell’8 settembre 1943, a seguito della chiamata alle armi della neonata Repubblica Sociale Italiana si arruolò come volontario nelle file dell’esercito fascista). Franca Rame era, invece, un’attrice teatrale, drammaturga, politica, attivista, che aveva prestato la sua voce prima all’Organizzazione Soccorso Militare e poi, negli anni ’70, al movimento femminista. I fasci mercenari le spaccarono gli occhiali, le tagliarono viso e corpo con una lametta, le bruciarono la pelle con le sigarette e la violentarono a turno. Per quello stupro non c’è mai stata nessuna condanna, ma solo la prescrizione dopo 25 anni dal fatto, nonostante nel 1987 due fascisti, Angelo Izzo e Biagio Pitaresi, rivelarono al giudice Salvini che a compiere lo stupro fu una squadraccia neofascista e soprattutto che l’ordine di “stuprare” Franca Rame, venne dall’arma dei carabinieri. Non successe nulla, nonostante la testimonianza di Nicolò Bozzo, che sarebbe diventato stretto collaboratore di Carlo Alberto Dalla Chiesa e che al tempo dei fatti era in servizio presso la divisione Pastrengo.

“Tra i miei superiori ci fu chi era contento. Il più alto di grado, (il comandante della “Pastrengo”), il generale Giovanni Battista Palumbo disse «Era ora» .. […]”. Palumbo era un doppiogiochista, un personaggio ambiguo, era stato nella Repubblica Sociale fascista e poi era passato coi partigiani bianchi appena prima della Liberazione. Non faceva mistero delle sue idee di destra. E alla “Pastrengo”, sotto il suo comando, circolavano personaggi ancora più ambigui che facevano parte dell’estrema destra (braccio armato – esecutivo) e personaggi della piccola, media, e alta borghesia e che facevano parte invece della “maggioranza silenziosa” come l’avvocato Degli Occhi….

Ma secondo Nicolò Bozzo lo stesso generale Palumbo non sarebbe il responsabile primo dell’ordine di stuprare Franca Rame, quanto l’esecutore di «una volontà molto superiore». È in quella terra di nessuno dove negli anni ’70, si incontravano e mescolavano terroristi e apparati dello stato (servizi segreti), che matura la decisione di colpire Franca Rame. Franca non ha mai smesso di difendere la sua dignità. La sua battaglia è quella di tutte le altre donne, uomini, bambini, persone, che sono stati oggetto di violenza… E lo ha fatto con le parole. Nel 1975 scrisse un monologo intitolato Lo Stupro, che finirà poi nello spettacolo Tutta Casa, Letto e Chiesa. Sette minuti di dettagli chirurgici e sensazioni soffocanti, che negli anni ’80 l’attrice portò in televisione, alla RAI, davanti a milioni e milioni di persone, in anni in cui di violenza sessuale si parlava troppo poco….

Un altro caso di violenza militare:

Un mese prima del G8 2001, è uccisa in caserma Serena Mollicone

Solidarietà a Claudia!! Noi Anarchici, ricercatori senza padroni, con la nostra cultura da sottoproletariato che si è alzato di livello culturale, siamo sempre dalla tua parte!!

Contro la sopraffazione e la violenza patriarcale dell’uomo sulla donna!! Cultura dal basso! contro la piccola e media borghesia falsa e castrata …..

https://ricercatorisenzapadroni.noblogs.org/post/2018/07/22/stupro-di-gruppo-un-gesto-infame/

Solidarietà a tutti quelli torturati e uccisi dalle forze del disordine (dittatura militare): Aldrovandi F, Bianzino A, Cucchi S, Frapporti S, Giuliani C, Lonzi M, Maranzano R, Mastrogiovanni F, Saturno C, Uva G, Zordan Gino, Pinelli G, Bresci G, ecc. ecc.

Bisogna pure che la verità venga

su dai tuguri poiché dall’alto non vengono

altro che menzogne

L .Michel

Vi mandiamo anche il testo che ci ha fatto scuola a tutti negli anni ’90:

99-Posse – Rigurgito antifascista

Zulù: fighettini inamidati tutti turgidi e induriti

Se ne vanno per la strada tutti fieri ed impettiti

Si sentono virili, atletici e puristi

Sono merda secca al sole

Sono luridi fascisci.

Domenica allo stadio

Tutti a sfogare frustrazioni accumulate in settimana ad obbedire,

Obbedire ad un potere strumentale al capitale

Tutto il giorno sissignore mi dispiace ho fatto male

Cala la notte e messe a posto le cartelle

Reggono i calzoni con due comode bretelle

Si rasano la testa

L’ anfibio bene in mostra

Coltello nella tasca ed incomincia la giostra

Drogato negro frocio comunista pervertito

Terrone punk’a bestia

Sadomaso travestito

è inutile nasconderti sarai individuato

E nel cuore della notte sarai sprangato.

20 a 1 è la tua forza

Fascio infame

Ti nascondi ed alle spalle mi colpisci con le lame nun te fai vedé n’faccia

Non serve a niente

Con la tua puzza di merda ti distinguo tra la gente

C’ho un rigurgito antifascista

Se vedo un punto nero sparo a vista

C’ho un rigurgito antifascista

Se vedo un punto nero sparo a vista

Servi dei servi dei servi

Nulla può smentire la natura dei bastardi

Generati come automi o peggio bene di consumo

Sis-te-ma-ti-ca-men-te

MERDA!

Per chi vende immagini

Ricicla stereotipi reti unificate per la brava gente

L’informazione di regime non vede e non sente niente

Non si parla di chi è picchiato, bruciato

Mentre il fascista oggi è a guardia dello stato

In nome di un valore finto uccide per istinto

Come bestie feroci accecate dalla tua idiozia

99 posse e Zou antifascismo militante

Senza tregua la sola costante

In culo alla gente che pensa incoerentemente

Per questo chi mi ascolta non mi darà torto

L’unico fascista buono è un fascista morto

C’ho un riguargito antifascista

Se vedo un punto nero sparo a vista

C’ho un rigurgito antifascista

Se vedo un punto nero sparo a vista..

https://4agosto1974.wordpress.com/2013/09/24/roberto-cavallaro-udienza-7-1-2010-al-processo-per-la-strage-di-brescia/

Operazione Blue Moon

https://www.youtube.com/watch?v=vRPW1iznznU

 

L’anarchia, al pari del socialismo,

ha per base, per punto di partenza,

per ambiente necessario, l’eguaglianza

di condizioni; ha per faro la solidarietà;

e per metodo la libertà.

E. Malatesta

 

Cultura dal basso contro i poteri forti

Rsp (individualità Anarchiche)