Il covid19 usato per la guerra del futuro…

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Il coronavirus è nato in laboratorio come arma batteriologica ma è ancora un argomento top secret, rimane ancora un segreto militare, ecco perché ci siamo visti invasi dall’esercito nelle strade! Ma per occultare tutto questo ci hanno dato delle spiegazioni abbastanza banali, una di queste è che la deforestazione abbia causato il virus detto covid19, quando invece, col taglio massiccio delle foreste, col cambiamento climatico conseguente, rischiamo di affogare o morire di cancro a causa dell’inquinamento, non essendoci più le piante che ossigenano e ripuliscono l’aria.

Ma siccome questa teoria non ha funzionato per occultare la verità, se ne sono inventata un’altra: che il virus del Covid 19 sia scappato per errore dal laboratorio di virologia a Wuhan in Cina!Anche questa giustificazione (per occultare ciò che è nato come arma batteriologica), non ha funzionato visto che tanti scienziati dichiarano che i virus degli animali non possono in modo naturale essere trasmessi all’uomo, devono essere per forza essere elaborati, modificati geneticamente nei laboratori scientifici in questo caso militari!

Ma analizziamo meglio il problema

Alcuni scienziati hanno analizzato cosa contiene il coronavirus e hanno trovato “inserzioni di HIV”: quindi un’arma batteriologica creata artificialmente, nulla di accidentale.

Alcuni scienziati sostengono che la Cina avrebbe ottenuto il coronavirus attraverso un programma di ricerca canadese e avrebbe iniziato a trasformarlo in un’arma biologica presso l’Istituto di virologia di Wuhan. Il virus è stato sviluppato da esperti in malattie infettive come il Dr. Peng Zhou, il principale ricercatore cinese dei sistemi immunitari dei pipistrelli, in particolare nel modo in cui i loro sistemi immunitari si adattano alla presenza di virus come il coronavirus e altri virus distruttivi.

Un epidemiologo harvardiano il dottor Eric Feigl-Ding, ha scritto su Twitter che nel virus sono state trovate irregolarità nel genoma. Ciò suggerisce che potrebbe essere stato geneticamente progettato ai fini di un’arma, e non una qualsiasi arma, ma la più mortale di tutte.

Eric Feigl-Ding

Su Twitter la storia allarmante è stata rilanciata, ritirata e rilanciata più volte dal dottor Feigl-Ding (foto sopra), che ci tiene ad insistere sul fatto che non sta cercando di promuovere alcuna «teoria del complotto» sul fatto che il virus sia un’arma biologica sviluppata dai cinesi, sebbene sia difficile trovare un nome proprio per quello che sembra essere un virus artificiale, probabilmente un virus militarizzato.

Nuove rivelazioni da scienziati di tutto il mondo giustificano il sospetto: il laboratorio di Wuhan da dove tutto avrebbe avuto inizio è a meno di un chilometro da un laboratorio dove si studiano armi chimiche!

Una nuova ricerca di un team dell’Università di Nankai, asserisce che il COVID-19 ha una “mutazione simile all’HIV (adenovirus)” che gli consente di entrare rapidamente nel corpo umano e con un recettore chiamato ACE2, si attacca su una membrana cellulare. Altri virus altamente contagiosi, tra cui HIV ed Ebola, colpiscono un enzima chiamato “furina”, che agisce come attivatore di proteine nel corpo umano. Quando vengono prodotte, molte proteine sono inattive o latenti: per attivare le loro varie funzioni devono essere “tagliate” in punti specifici (lavoro realizzato in laboratorio). Il Coronavirus contiene una specifica caratteristica simile all’HIV che lo rende estremamente infettivo, è al contempo il risultato di una “mutazione” piuttosto bizzarra. Il virus utilizza la proteina spike di estensione per agganciarsi alla cellula ospite, ma normalmente questa proteina è inattiva. Il compito della struttura del sito di scissione è quello di ingannare la furina umana per poi attivare la proteina spike e provocare una “fusione diretta” delle membrane virali e cellulari. La mutazione non è stata trovata nella Sars, Mers o Bat-CoVRaTG13, un coronavirus di pipistrello considerato la fonte originale del nuovo coronavirus con una somiglianza dei geni del 96%, ha affermato. Questo potrebbe essere “il motivo per cui SARS-CoV-2 è più contagioso di altri coronavirus”.

Alla fine di gennaio, un team di scienziati indiani in un articolo ritenuto scandaloso, poi ritirato, ha scritto che il coronavirus potrebbe essere stato geneticamente modificato per incorporare parti del genoma dell’HIV ed è “improbabile che si sia verificato in modo naturale”.

Il Covid-19 è un virus geneticamente modificato in laboratorio aggiungendo sequenze di Hiv.

Hiv: un altro virus nato in laboratorio per trovare il vaccino contro la poliomielite, e sperimentato nelle scimmie verdi africane e nei macachi che sono portatori del virus SV40; nasce con questi esperimenti e modificazione l’Hiv, inventato come arma batteriologica negli anni ’70 per eliminare i gay e i tossicodipendenti. A sostenerlo è niente meno che Luc Montagnier (foto sotto), il virologo francese, oggi 87enne, lo scopritore dell’Hiv e premio Nobel per la medicina nel 2008, in un’intervista su Cnews:“C’è stata una manipolazione di questo virus, una parte, non dico la totalità (afferma Montagnier); c’è un modello che è il virus classico, che veniva dal pipistrello, al quale hanno aggiunto delle sequenze di Hiv, il virus dell’Aids. È un lavoro di professionisti, di biologi molecolari”.

Tavola rotonda con il Premio Nobel Luc Montagnier

Secondo il premio Nobel “l’obiettivo” di chi avrebbe proceduto alla manipolazione “non è chiaro, non so chi lo ha fatto e perché. Il materiale genetico del virus è una catena di Rna. Così come c’è il Dna c’è l’Rna, e in questa catena, ad un certo punto, hanno fissato delle piccole sequenze di Hiv, ma non così piccole da non avere significato perché hanno la possibilità di modificare, per esempio, quelli che chiamano siti antigenici.

Eppure, tutti coloro che hanno azzardato che l’attuale pandemia sia stata scatenata da un virus geneticamente modificato in laboratorio, sono stati smentiti da parte della comunità scientifica (per paura che saltasse fuori la verità dura cruda).

Francis Boyle, professore di diritto dell’Università dell’Illinois e autore, nel 1989, del Biological Weapons Act, la legge Usa sull’antiterrorismo per le armi biologiche, dichiara che secondo lui “il covid19 è un’arma da guerra biologica creata nel laboratorio Bsl-4 di Wuhan”. Un “centro di ricerca dell’Organizzazione mondiale della sanità” che, pertanto, “non poteva non sapere”. In passato, già Simon Wain-Hobson, virologo all’Istituto Pasteur di Parigi, nel quale Montagnier insegna, aveva messo in guardia contro le conseguenze dell’eventuale diffusione di un virus “ingegnerizzato”, creato in un laboratorio e del quale aveva parlato, nel 2015, la rivista Nature Medicine. “C’è una volontà di nascondere questi lavori, afferma il docente 87enne di Chabris.

Ascoltando l’intervista rilasciata a CNews, si ha la percezione di come ci sia uno studio ben più approfondito e condotto in prima persona, alla base delle convinzioni di Montagnier, secondo il quale non ci può essere un incrocio naturale tra uomo e animale: “C’è una catena ribonucleica in cui vi sono 30mila miliardi di cellule, 30mila segni che portano il materiale genetico. In questi tutto è concentrato però in meno di mille geni. Dunque in essa sono attaccati dei pezzi di Hiv. C’è una parte di questo genoma che è dell’Hiv. È un sistema informatico che ci permette di individuare una sequenza che cerchiamo”. Insomma, ci sarebbe dell’Hiv nel Covid-19: “Non vuol dire (prosegue il virologo) che ce n’è abbastanza per fare una grande proteina di Hiv. C’è materiale a sufficienza per modificare quello che si chiama un sito antigenico, cioè modificare leggermente la proteina del coronavirus per farla riconoscere dalla cellula del sistema immunitario come Hiv (un virus elaborato nei laboratori militari come arma batteriologica che è in grado di entrare dentro la cellula e modificare i virus)”.

Come il nuovo covid 19 sia potuto fuoriuscire dal laboratorio è un mistero. Di certo, secondo Montagnier, “è stato prodotto da un laboratorio. È quello che si chiama un ricombinante. Bisogna capire che i virus sono degli agenti che cambiano in continuazione. Soprattutto lo sono tutti i virus con l’Rna. Hanno sempre mutazioni”. “Queste sequenze sono corte. Un virus con sequenze che portano informazioni genetiche, contrariamente a coloro che dicono che è il caso.

C’è una pressione enorme affinché tutto quel che è all’origine del virus sia nascosto (dichiara Montagnier)”. Anche l’Oms dichiara: “C’è una pressione di tutti gli organismi mondiali e nazionali che hanno interesse a nascondere la verità. In biologia molecolare si possono fare attualmente tutte le costruzioni nuove di virus che si vogliono”…. E insinua l’Oms: “Tutto il mondo segue queste regole? È poco probabile”. Dubbi anche sugli Stati Uniti che, nei giorni scorsi, hanno tagliato i fondi all’Oms e aperto un’inchiesta, manifestando sospetti sulla possibilità che la pandemia sia frutto di un incidente di laboratorio avvenuto a Wuhan: “Gli Usa sono al corrente, hanno finanziato una parte delle ricerche fatte nei laboratori di Wuhan e questo è pubblicato. Dunque è un business, un’affare non solo cinese”.

Montagnier dichiara inoltre che “Bisogna fare l’analisi delle sequenze e seguire l’evoluzione genetica attraverso prelevamenti e isolamento del virus nei pazienti e quindi farne il sequenziamento. Se la mia previsione è esatta si troveranno sempre più virus mutanti inattivi e certamente questo deve essere legato alla perdita del potere patogeno di questo virus. Dunque le conseguenze gravi dell’infezione scompariranno. Il virus (sostiene), si annullerà man mano che si trasmette”.

Montagnier non esclude che l’alta contagiosità sia legata alla sua fabbricazione artificiale: “Si, certo, è possibile, perché la trasmissione è legata all’associazione tra la proteina di un virus e un recettore sulle cellule. Più il virus trova dei recettori su queste cellule e più può penetrare e trasmettere l’informazione”.

Quanto al futuro, “bisogna evitare che simili pandemie si ripresentino. Bisogna rispettare le regole etiche previste per i ricercatori, che valgono anche per i medici: non uccidere con il trattamento. Primo: non nuocere. Questo è davvero fondamentale”.

Virologist Dr. Li-Meng Yan

Recentemente il dibattito sull’origine del nuovo coronavirus si è riacceso a causa delle dichiarazioni della virologa cinese Li-Meng Yan (foto sopra)che, nel suo cosiddetto Yan Report di metà settembre, discute di come il virus potrebbe essere stato prodotto in laboratorio partendo da due coronavirus di pipistrello (ZC45 e ZXC21), da lei identificati come i parenti più vicini del SARS-CoV-2. Alcuni scienziati dichiarano che il covid 19 si sia trasmesso con la vaccinazioni della SARS, un adenovirus, come il virus dell’Aids, trasmesso agli uomini con la vaccinazione antipolio (con virus non morto).

Ma la cosa più preoccupante è che il vaccino della multinazionale Johnson & Johnson quello delle multinazionali AstraZeneca, è risultato essere costituito da un adenovirus (un virus vivo “del raffreddore” delle scimmie, come il virus dell’Hiv, che ha ucciso milioni di giovani negli anni ’80, senza che i mass media evidenziassero il problema…).

Il vaccino J&J utilizza una tecnologia diversa da quella dei vaccini a Rna prodotti da Pfizer/BioNTech e Moderna. Si tratta infatti di un vaccino a vettore virale, come AstraZeneca: un frammento di Dna corrispondente alla proteina Spike, la chiave con cui il virus Sars-CoV-2 entra nelle cellule, viene inserito in un virus innocuo per l’uomo e opportunamente modificato. Il virus infetta le cellule umane e il DNA viene così letto e tradotto in proteina. Quest’ultima è l’antigene contro cui poi monta la risposta immunitaria (abbassa gli anticorpi – immunodepressione).

L’Ema sta valutando i nuovi effetti collaterali in AstraZeneca e J&J.

L’Authority ha comunicato che il siero è sotto revisione per stabilire se esista un nesso causale, oltre che con i casi di trombosi, anche con alcune segnalazioni di sindrome da perdita capillare.

L’1 aprile i mass media scrivono che la fabbrica, di proprietà di Emergent BioSolutions, che produce sia il siero J&J, il primo monodose anti Covid, sia quello di AstraZeneca, ha dovuto distruggere ben 15 milioni di dosi contaminate e sono previsti ulteriori arresti per i controlli che le autorità sanitarie federali dovranno effettuare sugli altri lotti e sull’impianto stesso.

I dipendenti della Emergent BioSolutions avrebbero inserito all’interno del vaccino Johnson & Johnson anche alcuni eccipienti del siero AstraZeneca, contaminando così 15 milioni di dosi. Sebbene il loro funzionamento sia simile, non è infatti possibile mischiare i componenti biologici dei due preparati. Il rischio è quello di renderli inefficaci contro il coronavirus, se non addirittura dannosi per la salute (possono creare un altro virus più virulente).

Sia il siero brevettato da AstraZeneca che quello di Johnson & Johnson si basano sulla stessa tecnologia. Si tratta infatti di vaccini a vettore virale. Significa che al loro interno è presente un adenovirus che attiva il sistema immunitario contro quella proteina, che forma la corona da cui il Sars-Cov-2 prende il suo nome, e che gli serve per arpionarsi alle cellule umane e invaderle.

Sars-Cov2 anatomia di un complotto – PresaDiretta 29/03/2021

Un’analisi fatta dai nostri compagni e compagne anarchiche

Obbligo vaccinale? Organizzarsi è possibile

Piccola biografia criminale della Johnson & Johnson

J&J: baby talco all’amianto e vaccini per bambini

Vedi anche il video di Report di lunedì 12 aprile dove prosegue il problema del covid 19 e parla dei grossi interessi economici dietro alla chiesa cattolica, con la collaborazione della massoneria delle banche e dei servizi segreti. Mentre noi siamo qua ridotti senza futuro, questi giocano investendo e facendo girare milioni di euro, per incrementare ancora di più il loro capitale (col crocifisso e la madonna, ci hanno sempre sguazzato, si ingrassano alla faccia di noi lavoratori ridotti in schiavitù, in una condizioni di sopravvivenza..)

Lo sterco del diavolo – Report 12/04/2021

https://www.youtube.com/watch?v=l8sgMGFns3M

https://www.youtube.com/watch?v=eEpp8TayL1o

Solidarietà a tutti i compagni e compagne arrestati ingiustamente per aver difeso i più deboli e per aver contrastato gli affari sporchi dei poteri forti (business sulle infrastrutture, servizi segreti, chiesa, banche, massoneria, massomafia, sbirri e militari corrotti e arroganti, ignoranti e violenti, peggio della mafia).

Pagherete caro, pagherete tutto per la vostra incoerenza e la vostra arroganza!

 

Mostratemi un posto dove l’uomo

si assassina in massa, apertamente, vi mostrerò

un governo alla testa della carneficina.

A Bellegarigue

 

Cultura dal basso contro i poteri forti

Rsp (individualità Anarchiche)