23/8/1927: vengono ingiustamente giustiziati Sacco e Vanzetti

Oggi 23 agosto, dopo 95 anni ricordiamo i due compagni Anarchici Sacco e Vanzetti, uccisi ingiustamente e condannati nel 1927 alla sedia elettrica.

Nicola Sacco e Bartolomeo Vanzetti, anarchici italiani emigrati negli Stati Uniti, furono al centro di un clamoroso caso di ingiustizia sociale che si concluse con la condanna a morte di entrambi (14 luglio 1921), accusati di aver ucciso una guardia e un contabile nel corso di una rapina. L’esecuzione della sentenza ebbe luogo il 23 agosto 1927, nonostante migliaia di cittadini avevano protestato contro quello che ritenevano un processo politico, svoltosi in un clima d’isteria antisovversiva e xenofoba.

L’ingiustizia subita da Sacco e Vanzetti, fu vista dalla massa come avvertimento contro il movimento e le loro proteste sociali.

Ma la storia di Sacco e Vanzetti, i due emigrati italiani accusati negli Stati Uniti di aver preso parte ad una rapina uccidendo un cassiere e una guardia, nonostante le prove evidenti della loro innocenza, non si chiudeva con la loro esecuzione.

Bartolomeo Vanzetti comprese che volevano condannarlo anche senza prove e  si rivolse alla giuria dicendo:  «Mai vivendo l’intera esistenza avremmo potuto sperare di fare così tanto per la tolleranza, la giustizia, la mutua comprensione fra gli uomini». Il destino dei due anarchici italiani, capri espiatori di un’ondata repressiva contro chi si ribellava al capitalismo e alle tante ingiustizie sociali che dovevano subire come prassi gli emigranti di allora (e ancora quelli di oggi), fu amaro.

Bartolomeo Vanzetti nacque nel 1888 a Villafalletto nel Cuneese ed era  figlio di un agricoltore. A vent’anni entra in contatto con le idee socialiste e, dopo la morte della madre Giovanna, decide di partire per l’America, miraggio di una vita migliore per gli italiani dei primi del Novecento. Stabilitosi nel Massachusets, milita in gruppi anarchici e nel 1917, per sfuggire all’arruolamento, si trasferisce in Messico. È qui che stringe amicizia con Nicola Sacco, pugliese, classe 1891. Da allora, Nick e Bart diventano inseparabili e frequentano i circoli anarchici.

Il 5 maggio 1920 Nick e Bart, vengono arrestati perché nei loro cappotti nascondevano volantini anarchici e alcune armi, i due vengono accusati anche di una rapina avvenuta a South Baintree, un sobborgo di Boston, poche settimane prima del  loro arresto, in cui erano stati uccisi a colpi di pistola due uomini, il cassiere della ditta – il calzaturificio ‘Slater and Morrill’ e una guardia giurata.

I due compagni Anarchici facevano parte del collettivo anarchico italo-americano in lotta contro il razzismo.

Solo nel 1977 il governatore del Massachusetts, Michael Dukakis, riconobbe ufficialmente l’errore giudiziario e riabilitò la memoria di Sacco e Vanzetti.

Dopo la condanna di  Sacco e Vanzetti, fu  subito chiaro a molti, in Europa e negli Stati Uniti, che il loro arresto nel 1920, inizialmente per possesso di armi e materiale sovversivo, poi con l’accusa di duplice omicidio commesso nel corso di una rapina nel Massachusetts, nonostante la completa mancanza di prove a loro carico, furono lo stesso condannati.

Sacco era un calzolaio, e Vanzetti un pescivendolo, furono  vittime di un’ondata repressiva e  razzista contro gli emigranti  che stava investendo l’America di Woodrow Wilson (il 28º presidente degli Stati Uniti in carica dal 1913 al 1921). Quando la sentenza fu eseguita, nel 1927, il fascismo era al potere in Italia da quasi cinque anni e consolidava brutalmente la propria dittatura, perseguitando e imprigionando chiunque fosse ostile al regime, inclusi naturalmente gli anarchici.

La pena di morte in America esiste ancora, certe volte perfino per degli innocenti, e il razzismo e la xenofobia sono in aumento. Non è difficile fare un paragone fra quel periodo e questo. Ancora oggi i tribunali fanno errori, errori gravi, come allora quando fu commesso un omicidio a fini esclusivamente politici. E anche il razzismo è  ancora vivo e vegeto, sia in Italia che negli Stati Uniti: non  sono stati fatti grandi passi avanti da allora. Se non fosse per Sacco, Vanzetti e tutti quelli che ancora lottano, sarebbe molto peggio.

Sacco e Vanzetti erano partiti per L’America come tanti loro concittadini che volevano riscattare il loro destino  e che partivano emigranti, per cercare fortuna.

Il caso di Sacco e Vanzetti  divenne presto al centro di una mobilitazione internazionale, con manifestazioni nelle maggiori città nordamericane ed europee ma anche a Buenos Aires, Tokyo, Citta del Messico, Sydney, Johannesburg. La comunità degli immigrati italiani era ovviamente in prima linea.

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“Io voglio un tetto per ogni famiglia, del pane per ogni bocca, educazione per ogni cuore, luce per ogni intelligenza… La mia vita non può assurgere a valore di esempio, comunque considerata. Anonima nella folla anonima, essa trae luce dal pensiero, dall’ideale che sospinge l’umanità verso migliori destini. E questo ideale io riassumo come balena nel mio pensiero” (da “Non piangete la mia morte”). Così scriveva Bartolomeo Vanzetti ai famigliari e amici poche ore prima di essere condannato a morte insieme al compagno pugliese Nicola Sacco. Un messaggio che fa di questa ingiusta condanna una morte simbolo. Fa di Nick e Bart le vittime sacrificali del pregiudizio verso gli immigrati, gli anarchici, gli ultimi. Meccanismo perverso di un sistema che mette in campo ogni strategia per difendere la propria sopravvivenza. Una morte la cui memoria è sempre viva e continua a ispirare nel tempo cantautori, poeti, scrittori e registi.

Sacco e Vanzetti film completo:https://www.youtube.com/watch?v=PdhIMUVfpPM

Terrorista è lo stato: Sacco e Vanzetti innocenti – uccisi ingiustamente come Pinelli

Solidarietà ai compagni/e sognatori e utopisti, rinchiusi nelle carceri lager di stato, in particolare Alfredo Cospito, condannato all’ergastolo e Anna Beniamino condannata a 16 anni e sei mesi, tutte e due condannati  a entrare nelle carceri del 41 bis (creato per i mafiosi), dove vivono in isolamento, in una cella singola, in questi carceri di massima sicurezza non ci sono spazi pubblici e non c’è neanche la possibilità di poter usufruire della tradizionale ‘ora d’aria’.

I due compagni furono accusati di “strage” per gli attentati alla scuola Allievi carabinieri di Fossano nel 2006, con due ordigni a basso potenziale.

Secondo noi Ricercatori Senza Padroni, quella fu solamente un’azione diretta dimostrativa, non come lo vogliono far passare gli stragisti di stato, che (loro si), fecero migliaia di morti nel periodo della ‘strategia della tensione’ (stragi e colpi di stato). Non è stato un eccidio, ma un’azione diretta compiuta senz’altro non per uccidere (come ha fatto lo stato), ma per evidenziare e  rivendicare le stragi, gli orrori, gli intrighi e i depistaggi commessi dalla P2 (loggia massonica  formata da alti gradi dei carabinieri), tra gli anni ‘70 e ‘90…

Giustizie sociale per Anna e Alfredo condannati ingiustamente come Sacco e Vanzetti!

Fuori subito dalle galere!! Vi vogliamo ancora tra Noi Anarchici.

Pinelli, ucciso come Sacco e Vanzetti, vive e lotta sempre insieme a noi.

Viva l’Anarchia!

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“Vidi che l’ingordigia e l’egoismo umano avvelenano ogni boccone di cibo, fan tristi le primavere, oscurano la gloria del sole, traviano e violano le leggi di natura, incitano alla delinquenza, accarezzano la corruzione, seminano l’odio e condannano gran parte dell’umanità a tutte le sciagure, a tutte le vergogne, a tutte le miserie.”

Bartolomeo Vanzetti

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Ennio Morricone Joan Baez:

The ballad of Sacco and Vanzetti:https://www.youtube.com/watch?v=kUAUcPy0tiI

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Cultura dal basso contro i poteri forti

Rsp (individualità Anarchiche)