Riccardo Magherini morto per la violenza di stato

Allerta siamo in uno stato di polizia – dittatura militare: la morte di Riccardo Magherini

13 luglio 2016

Il Tribunale di Firenze ha condannato tre carabinieri imputati per omicidio colposo nell’ambito del processo per la morte di Riccardo Magherini, il 40enne fiorentino deceduto nella notte tra il 2 e il 3 marzo 2014 durante un arresto in una strada del centro di Firenze. Un quarto militare, insieme a due volontari della Croce Rossa (anche loro imputati nel procedimento), è stato assolto per non aver commesso il fatto. Le condanne variano tra 8 e 7 mesi, il giudice ha concesso la sospensione della pena.

Le strazianti invocazioni del quarantenne erano state registrate con un telefonino e alcuni testimoni avevano riferito che l’uomo fu preso persino a calci durante le concitate fasi dell’arresto.

La morte di Riccardo Magherini ricorda lo stesso sistema infido e infame (tutti contro uno) che usano da sempre le forze del disordine per reprimere e arrestare cittadini inermi. La morti di Giuseppe Pinelli, Gino Zordan, Carlo Giuliani, Giuseppe Uva, Aldrovandi, Ferulli, ecc., sono avvenute con le stesse metodologie fasciste, morti avvenute a causa dei soprusi e delle violenze di sbirri cocainomani che, con la loro indole bastarda, potevano solo fare gli sbirri, i mafiosi o i preti…

Sbirri scagnozzi al soldo del potere massomafioso, economico e militare, sbirri prepotenti che hanno il dogma del super uomo pompato e senza cervello, abituati solo a obbedire e non pensare…., esseri ignobili, psicopatici e spesso pedofili, senza carattere, che sfogano le loro frustrazioni e umiliazioni subite quotidianamente dai loro capi (nonnismo) sui più deboli, che quotidianamente arrestano, provocano e umiliano, lasciando intatta e indisturbata la gerarchia degli intoccabili.

A ‘sto punto, se ad ammazzare un cittadino inerme si rischiano al massimo 7 mesi di gaioffa, quanto rischia un parente o un amico della vittima che lo vuole vendicare?

Per esempio, Gino Zordan è stato ucciso nel 1976 a 21 in una rapina in banca, mentre tentava ‘la bella’: era scappato dal carcere dopo aver saputo che gli avevano dato l’ergastolo, era scappato per riscattarsi da una vita vissuta in miseria. Gino era un ragazzo come tanti nel quartiere, a cui era stata rubata l’infanzia, perché per esigenze economiche e sociali ha dovuto responsabilizzarsi e diventare grande subito…

Dopo essere scappato dal carcere in cui era stato da poco trasferito, gli misero una taglia per chi lo catturasse, vivo o morto. Gli sbirri psicopatici potevano arrestarlo vivo, invece lo hanno immobilizzato in due bloccandogli le braccia, mentre un terzo sbirro lo uccise sparandogli una pallottola in fronte.

Gino era il 6 figlio di una famiglia mantovana di 13 figli, che abitava in un quartiere ghetto (Te Brunetti) di sottoproletari, ma di lui, come di tanti ragazzi come lui, non c’è traccia sui giornali.

Per aiutare le famiglie in miseria, i figli della povera gente si organizzavano in bande per rubacchiare e portare a casa qualcosa da mangiare per i fratelli più piccoli. Gino iniziò a fare rapine a 12 anni per aiutare sua madre, e a 21 ci lasciò le penne a causa di sbirri prepotenti e con poco cervello…

 

A PROPOSITO DI SBIRRI MASSOMAFIOSI INPUNITI E DI GIUSTIZIA INGIUSTA

Gennaio 2016: La terza sezione penale della Cassazione ha riqualificato i fatti gravi imputati al generale dei carabinieri Giampaolo Ganzer come di lieve entità, e pertanto è scattata la prescrizione. Lo ha deciso il collegio presieduto da Aldo Fiale al termine di una lunga camera di consiglio nell’ambito del processo a carico dell’ ex capo dei Ros….

ganzer_interna nuova

Negli anni ’90 il colonnello Ganzer viene indagato nell’inchiesta condotta dal sostituto procuratore di Brescia Fabio Salamone sul nucleo antidroga del Ros di Bergamo. Secondo l’accusa i carabinieri ingaggiavano direttamente i “cavallini” dando loro l’incarico di comprare la cocaina e trovare i clienti. Salamone ipotizza che nel corso di un sequestro di 150 chili di cocaina non viene verbalizzato il contestuale sequestro di circa un miliardo e mezzo di lire e che vengono illegittimamente importati dal Libano kalashnikov, lanciamissili, missili e munizioni per essere successivamente “sequestrati”. Tutto viene pensato e organizzato per ottenere visibilità e far carriera nell’arma. Insomma, si organizza l’importazione di droga e armi di cui si coprono i trafficanti e si fanno sparire i proventi……

Nell’aprile del 2010, alla fine del processo di I grado, i pm chiedono per Ganzer 27 anni di carcere, ma i giudici gliene infliggono «solo» 14 per due segmenti delle operazioni condotte, e imputano al generale l’accordo con «pericolosissimi trafficanti» lasciati impuniti e liberi di vendere in Italia chili di droga. A cadere, da subito, è l’associazione a delinquere, che pure reggeva l’intero impianto accusatorio.

Ganzer resta al comando del Ros, nessuno lo caccia via e il Comando generale dell’arma, all’epoca guidato dal generale Leonardo Gallitelli, gli rinnova la fiducia ( tra compari si intendono) …..

Passano due anni e in appello il sostituto procuratore generale di Milano, Annunziata Ciaravolo, chiede, di nuovo, 26 anni di galera. Ma nel dicembre del 2013 la condanna viene ridotta a 4 anni e 11 mesi. Per i giudici, infatti, gli uomini del Ros hanno agito per «presunzione o superbia di corpo», per una sorta di «fuoco sacro» che li ha indotti a muoversi «con spregiudicatezza e indifferenza rispetto ai limiti».

 

Perché è morto Riccardo Magherini?

http://www.iene.mediaset.it/puntate/2015/01/29/casciari-perche-e-morto-riccardo-magherini-_9179.shtml

 

La mafia è nello stato fascista e nella polizia  

 

CULTURA DAL BASSO CONTRO I POTERI FORTI 

 

Rsp (individualità Anarchiche)