Come funziona il mondo massomafioso istituzionale…

Il 20 novembre 2020 i mass media scrivono che sono stati definitivamente confiscati i beni patrimoniali di Massimo Carminati e Salvatore Buzzi, gli imputati principali nel maxiprocesso al Mondo di Mezzo (massomafia).

massimo carminati e salvatore buzzi (archivio l unione sarda)

Il valore complessivo confiscato ai due furboni è di circa 27 milioni di euro (13 unità immobiliari, un terreno a Roma e provincia, 13 automezzi e 69 opere d’arte di importanti esponenti della scena artistica della seconda metà del XX secolo (Pop Art, Nouveau Réalisme, Futurismo e Surrealismo).

Ma facciamo un po di storia!

Il mondo di mezzo nasce nel bum economico del mattone negli anni ’70, dove si cementificava tutto senza scrupoli, col consenso e la collaborazione della massomafia.

Massomafia è un termine coniato da Falcone, che significa: connivenza tra politici e palazzinari corrotti (massoneria) che usano la mafia – mammasantissima (braccio armato), per fare i lavori illeciti, sfruttando gli operai che fanno il lavoro più pesante e faticoso (senza diritti) ….

Con l’inchiesta del 2012 su Mafia Capitale, si svela il gioco tra corruttori e corrotti, ad esempio: gli imprenditori Gaetano Mariotti, Caltagirone e Scarpellini, erano i re delle costruzioni in Sicilia e a Roma. Gaetano Mariotti era un imprenditore che con la sua ricchezza e autoritarismo, corrompeva politici e uomini del Vaticano, dei servizi segreti e della pubblica amministrazione.

Nel processo del 2015 è stata evidenziata e verificata la collusione tra funzionari della pubblica amministrazione e le diverse società e aziende, riconducibili a Massimo Carminati e Salvatore Buzzi nella città di Roma.

Massimo Carminati, detto “er cecato“, affiliato alla Banda della Magliana, faceva parte anche dei NAR (Nuclei Armati Rivoluzionari: un’organizzazione neofascista). Carminati fu indagato per gli intrecci loschi e illeciti nell’inchiesta “mondo di mezzo”, e fu arrestato il 2/12/2014 con altri 28 indagati, tra i quali: Salvatore Buzzi e Riccardo Mancini, ex amministratore delegato di EUR S.p.a. e Franco Panzironi, ex amministratore delegato di AMA S.p.a., una società per azioni che opera nella raccolta dei rifiuti, nel trasporto e nel trattamento e del riciclaggio e dello smaltimento dei rifiuti (alè se magna!). Tra gli indagati c’è anche l’ex sindaco di Roma Gianni Alemanno, condannato a 6 anni di reclusione per corruzione e finanziamento illecito…

Carminati si era comperato sia i politici di destra che di sinistra.

Nel 2015 ci sono stati altri 44 arrestati negli uffici amministrativi del comune e della regione e anche in alcune cooperative. Il magistrato Giuseppe Pignatone condanna gli indagati per corruzione, estorsione, usura, riciclaggio di denaro e associazione di tipo mafioso, nell’ambito di presunte infiltrazioni nel tessuto istituzionale ed imprenditoriale…

Il gioco che piaceva di più alla massoneria politica, era quello di assegnare appalti e finanziamenti pubblici al consorzio di Carminati (ultimo livello), che era raccomandato dagli alti livelli (massomafia) della politica e delle istituzioni corrotte.

Il business più consistente era quello sulla gestione dei centri di accoglienza degli immigrati, della raccolta differenziata, dei campi nomadi e nel finanziamento di cene o campagne elettorali, come quella dell’ex sindaco Alemanno nel 2013 per le comunali e nel 2014 per le europee.

Mafia Capitale e Cosa Nostra dietro il business degli immigrati

Ma non è finita qua: Carminati era riuscito a comprarsi, coi soldi e i voti di scambio, oltre ad Alemanno, anche Nicola Zingaretti alle europee del 2004, ma non solo, si era comprato (coi voti), anche Ignazio Marino e Matteo Renzi nel 2014.

Tra gli indagati del 2015, nel livello più alto troviamo Luca Gramazio, consigliere e capogruppo del PdL nella Regione Lazio – centrodestra, e Mirko Koratti, ex presidente PD dell’Assemblea Capitolina (centrosinistra). Poi c’era anche Daniele Ozzimo, assessore comunale alla casa del PD, Pierpaolo Pedetti consigliere comunale del PD e Massimo Caprari, consigliere e capogruppo in Assemblea Capitolina di Centro Democratico (cattosinistroide), Andrea Tassone, ex presidente PD del X Municipio di Roma, Guido Magrini, direttore del dipartimento regionale delle politiche sociali, Giordano Tredicine, consigliere comunale di Forza Italia, Stefano Venditti, ex segretario regionale di Legacoop e Fabio Stefoni, sindaco di Castelnuovo di Porto.

Carminati era il capo di tutto l’enorme business dell’organizzazione, era lui che coordinava tutte le attività dell’associazione massomafiosa. Era Carminati che individuava e reclutava gli imprenditori, ai quali forniva protezione, era sempre lui che manteneva i rapporti con gli esponenti delle altre organizzazioni criminali che operavano su Roma. Era sempre Carminati che manteneva i rapporti con gli esponenti del mondo politico, istituzionale, finanziario e con gli appartenenti alle forze dell’ordine e ai servizi segreti

Salvatore Buzzi invece era l’amministratore delle cooperative a responsabilità limitata del gruppo Eriches, 29 giugno, indagato anche lui per associazione mafiosa, corruzione aggravata, turbativa d’asta e trasferimento fraudolento di valori (soldi illeciti), e rivelazione di segreto d’ufficio.

Era Buzzi che gestiva il business della raccolta e smaltimento dei rifiuti, dell’accoglienza dei profughi e rifugiati, della manutenzione del verde pubblico, e si occupava anche della gestione della contabilità occulta della associazione e dei pagamenti ai pubblici ufficiali (sbirri), che riusciva a corrompere fino ai massimi livelli. Carminati fece amicizia con Buzzi nel 2011, grazie alle raccomandazioni di Riccardo Mancini, l’amministratore delegato di EUR SpA, il quale si adoperava per far lavorare i suoi amici degli amici all’interno del consorzio (massomafia), in sub appalto, cioè gare d’appalto al ribasso, dove gli operai venivano sfruttati e lavoravano senza diritti, senza sicurezza. Per esempio, c’era il consorzio Eriches 29, un consorzio di cooperative sociali, fondato nel 2003 con la garanzia dei soldi di Carminati e Buzzi, che gestivano il business fin dal 1994 del campo nomadi di Castel Romano e 9 centri di accoglienza per 491 utenti, col consenso e i finanziamenti dati dalle amministrazioni di Francesco Rutelli e di Walter Veltroni (massomafia cattosinistroide).

Francesco Rutelli e Walter Veltroni

Buzzi per le Elezioni europee del 2014, avrebbe portato voti all’ex sindaco di Roma Gianni Alemanno con l’aiuto della ‘Ndrina, anche se la sentenza di cassazione, assolve i 2 calabresi Ruggiero e Rocco (che hanno capito che coi soldi si può comprare tutto e tutti, anche l’assoluzione e l’innocenza).

Ma andiamo nello specifico e analizziamo bene chi erano i massomafiosi che facevano affari con la massoneria istituzionale: c’era l’ amministratore delegato di AMA (segretario della fondazione di Alemanno) Franco Panzironi, era quello che facilitava la prassi. Secondo l’accusa, violava il segreto d’ufficio e il dovere di imparzialità nell’affidamento dei lavori, si accordava con Buzzi rivelandogli il contenuto dei provvedimenti di assegnazione delle gare prima della loro aggiudicazione. Inoltre faceva sbloccare i pagamenti in favore delle imprese riconducibili all’associazione massomafiosa, e garantiva i rapporti dell’associazione con l’amministrazione comunale negli anni 2008/2013.

Poi c’era, tra i furboni mediocri, Riccardo Brugia che negli anni ’70 ’80 aveva militato nei NAR. Brugia, secondo il gip era il braccio destro (ultimo gradino come Carminati) dell’organizzazione massomafiosa, e coordinava le attività criminali dell’associazione nel settore del recupero crediti, e dell’estorsione, inoltre custodiva le armi in dotazione al sodalizio massomafioso.

Ma c’era anche Mirko Coratti, ex presidente dell’Assemblea Capitolina del PD, era stato accusato nel 2015 di aver intascato 10.000 euro da Franco Figurelli, che percepiva uno stipendio di 1000 euro al mese da Buzzi, il quale gli aveva promesso di sbloccare un pagamento di 3 milioni di euro sui servizi sociali in cambio di una tangente da 150.000 euro.

Poi, nel giro dei furboni arrivisti mediocri, c’era anche Andrea Tassone, ex presidente del municipio di Ostia, poi sciolto per mafia il 28/8/2015. Tassone era indagato per aver intrattenuto in più occasioni rapporti e connivenze con Carminati e Buzzi, l’associazione di Mafia Capitale – mondo di mezzo.

Il magistrato Gabrielli, scriveva che Tassone avrebbe concesso alle coop di Buzzi l’appalto per la pulizia delle spiagge di Castelporziano e quello per la manutenzione del verde sulla via del Mare in cambio di 30.000 euro. Tra gli arrivisti corrotti troviamo anche Luca Gramazio, capogruppo del PdL, prima era in consiglio comunale (a umma umma), poi è diventato consigliere regionale di Forza Italia grazie alle raccomandazioni della massoneria. A Gramazio viene dato il 416 bis, per corruzione e turbativa d’asta, grazie a lui sarebbero stati stanziati soldi dalla Regione per il sodalizio massomafioso, in cambio di una tangente da 50.000 euro.

Poi c’era Giordano Tredicine, ex consigliere comunale del PdL (partito politico di centro-destra fondato nel 2009 da Forza Italia e da Alleanza Nazionale), sempre grazie alle raccomandazioni della massoneria, era diventato Presidente della Commissione Politiche Sociali e della Famiglia sotto la giunta Alemanno. Quando fu arrestato nel 2015 era vicepresidente del consiglio comunale e vicecoordinatore regionale di Forza Italia.

Tra i mediocri corrotti, troviamo anche Luca Odevaine, il gestore dell’accoglienza dei migranti. Odevaine era anche portavoce di Legambiente, consigliere del Ministro Giovanna Melandri e vice capo di gabinetto del sindaco Walter Veltroni.

Odevaine è stato anche capo della polizia provinciale insieme a Nicola Zingaretti, diventa poi membro del “Tavolo di coordinamento nazionale sull’immigrazione” del Ministero dell’Interno e consulente del Consorzio “Calatino Terra d’Accoglienza”, ente che soprintende alla gestione del CARA di Mineo (lager per migranti). Odevaine col suo potere e il suo ruolo cardine, facilitava il clan di Carminati, orientando i flussi di migranti verso i centri gestiti dalle cooperative di Buzzi, in cambio di 5.000 euro al mese. Odevaine avrebbe investito all’estero attraverso una S.p.A. (società per azioni), i guadagni illeciti provenienti dalla gestione dei centri di accoglienza per i rifugiati, in attività che spaziano dalla produzione di caffè tra Honduras e Costa Rica, ai pastifici in Africa e Brasile, fino a una linea di autobus in Venezuela, paese della sua compagna…

Ma non è finita qua, c’era anche quel verme di Fabrizio Franco Testa, ex consigliere ENAV (società che gestisce il traffico aereo civile in Italia), amico di Carminati e Gramazio, che coordinava le attività corruttive del clan, si occupava della nomina del personale (raccomandato), in posti pubblici chiave e (secondo gli inquirenti), costituiva “il trait d’union tra l’associazione criminale (consorzio), e la politica locale romana”, e consentiva all’organizzazione massomafiosa di entrare nei gangli politico-economici dell’amministrazione pubblica.

Fabrizio Franco Testa, a causa di 2 condanne, non può essere nominato nel CdA di AMA e quindi fa candidare al suo posto il suo avvocato Giuseppe Berti. Ora è imputato per associazione mafiosa.

Ma non è finita qua, c’è anche Carlo Pucci, ex dirigente di EUR SpA, amico di Carminati, che agevolava l’associazione massomafiosa per l’aggiudicazione di appalti, e per lo sblocco di pagamenti in favore delle imprese (consorzio), è stato accusato di 416 bis e corruzione.

Tra i furboni c’era anche l’ex direttore generale di AMA Giovanni Fiscon, che avrebbe aiutato Buzzi nell’aggiudicarsi 2 gare per la raccolta differenziata in cambio di piccoli favori.

Ma non è ancorafinita, tra i volponi c’era anche Matteo Calvio, considerato il braccio armato di Carminati, si occupa delle attività di estorsione e recupero crediti e si prestava a fare da autista al’amico di Carminati Cristiano Guarnera, anche lui accusato di 416 bis.

Nel magna magna c’era anche Giovanni De Carlo, amico di Carminati e della famiglia Diotallevi. Ernesto Diotallevi era il boss della Banda della Magliana e aveva rapporti con un agente della Cia e col capo della sicurezza vaticana, inoltre aveva rapporti anche con diversi vip, cantanti come Gigi D’Alessio.

Dal doping alla protezione. Divi della tv e calciatori si rivolgevano a De Carlo

De Carlo è accusato di favoreggiamento con l’aggravante dell’articolo 7, e trasferimento fraudolento di valori. Avrebbe aiutato l’organizzazione (consorzio) scovando delle cimici all’interno dello studio legale dell’avvocato Pierpaolo Dell’Anno, che disponeva di diversi prestanome per i loro sporchi affari.

Poi c’era anche Roberto Lacopo che, secondo il gip “si occupava delle attività di estorsione e recupero crediti e svolgeva anche il ruolo di tramite delle comunicazioni del sodalizio”, anche lui accusato di 416 bis.

Ma c’era anche Fabio Gaudenzi, ex camerata, vicino a Carminati, si occupava del riciclaggio e del reinvestimento dei proventi, è accusato anche lui di 416 bis.

Nel processo dell’aprile 2015 (sentiti gli ultimi testimoni), il processo si chiude e, tra le richieste della Procura, spiccano i 28 anni per Carminati, i 26 per Buzzi, i 19 e mezzo per Gramazio, i 21 per Panzironi, i 25 per Brugia, i 21 per Calvio e Lacopo jr e 22 per Testa.

Sempre nel 2015, quel venduto di Gianni Alemanno, veniva rinviato a giudizio per i reati di corruzione e finanziamento illecito ai partiti, ma nel gennaio 2016, la decima sezione penale del Tribunale di Roma, decide di non unire il procedimento contro l’ex sindaco nel maxiprocesso per Mafia Capitale.

Il 7/2/2017 invece, quella venduta del gip Flavia Costantini, decide di archiviare l’accusa di concorso esterno in associazione mafiosa, e rimane in piedi l’accusa di corruzione e finanziamento illecito.

Il 25/2/2019, Alemanno viene condannato per corruzione e finanziamento illecito ai partiti, a 6 anni di galera. L’ ex sindaco quindi viene interdetto dai pubblici uffici e gli sono stati anche confiscati 298.000 euro. Ma non è finita qua per quel corrotto: il giudice penale lo ha condannato a risarcire il danno sia ad Ama che a Roma Capitale, da liquidarsi in sede civile, fissando una provvisionale di 50.000 euro (lo ha fatto risparmiare, in confronto a quello che ha guadagnato nel grande business), a favore di entrambi gli enti danneggiati.

Il 6/3/2018 invece, inizia il processo d’appello. I PM sostengono ancora che si tratti di un’associazione di stampo mafioso e chiedono la detenzione a 25 anni per Buzzi e 26 anni per Carminati, e il ripristino dell’articolo 416 bis che gli avevano tolto. L’11 settembre dello stesso anno la terza sezione della Corte d’Appello di Roma ripristina art. 416 bis, riconoscendo la sussistenza del “metodo mafioso”, e condanna l’associazione mafiosa (massomafia).

Il 22 ottobre 2019 inizia la cassazione che annulla l’aggravante mafiosa a carico degli imputati, rilevando la presenza di 2 distinte associazioni “semplici”: quella di Salvatore Buzzi e Massimo Carminati.

Delibera inoltre la celebrazione di un nuovo processo d’appello per ricalcolare le pene per Buzzi.

Carminati, Luca Gramazio e i principali imputati del processo al Mondo di mezzo, tolta l’associazione mafiosa, sono stati condannati a pene minori: grazie alla piccola, media e alta borghesia tirchia e morta di fame (si sono fatti comprare coi soldi sporchi e, per ripulirsi dai peccati, vanno poi a messa: è vecchia la storia…).

Il Mondo di mezzo quindi, era il punto d’incontro tra gli interessi della politica, dell’imprenditoria e della criminalità organizzata, in cui si organizzavano e si trattavano vantaggiosi affari illegali, che prevedevano anche il reclutamento di manovalanza criminale.

Antonio Mancini, ex componente della Banda della Magliana, racconta ai giudici: «Noi eravamo il terzo mondo, quello in basso, il mondo di sopra si salverà, e porterà con sé il mondo di mezzo e ucciderà il mondo di sotto»…

Il Mondo di mezzo era composto da vecchi personaggi criminali, veterani degli anni di piombo, abituati a trattare con le istituzioni, coi padrini e coi padroni, abili a muoversi nel palazzi del Viminale (servizi segreti). Il Mondo di mezzo in 10 anni si è mangiato 10 miliardi di euro di P.i.l. l’anno, 100 miliardi complessivi. Soldi che la corruzione ha utilizzato per affondare le radici e estendere i loro tentacoli, corrompendo tutto e tutti.

Gli uomini di Carminati, il mondo di mezzo, era popolato da amministratori pubblici corrotti, da manager di stato a libro paga della massomafia e personaggi legati all’eversione nera degli anni di piombo.

Ecco come era composta Mafia Capitale, era un’organizzazione su cui la Procura di Roma, quando ha aperto l’inchiesta, ha fatto tremare i palazzi della politica romana (massoneria).

Ma non è finito qua il loro potere: il 26/6/2020 i mass media scrivono che gli imputati eccellenti del Mondo di Mezzo, sono tutti liberi: dopo Carminati pure Buzzi e Gramazio sono stati rilasciati per decorrenza dei termini. Il 23 Ottobre 2020 i mass media scrivono invece che per Alemanno è stata confermata la condanna a 6 anni per corruzione. Alemanno viene accusato di aver “piegato la sua funzione di sindaco” agli interessi dei “corruttori” Salvatore Buzzi, l’ex ‘ras’ delle cooperative, e dell’ex Nar Massimo Carminati, ottenendo in cambio, secondo l’accusa, circa 223.500 euro, considerato il prezzo del reato di corruzione, che sarebbe avvenuta tra il 2012 e il 2014.

Alfano: il prefetto indagherà sugli atti del Comune

Per capire meglio il problema della massomafia, vi consigliamo di guardare questi video:

Blu notte: “La mafia in politica” – Prima parte

https://www.youtube.com/watch?v=_1uX8lGC3ow

Blu notte: “La mafia in politica” – Quarta parte

https://www.youtube.com/watch?v=zO0oh-1Bk08

La massoneria si è fatta comprare coi soldi della mafia e di mammasantissima, e adesso vuole dare la colpa di tutto quel sistema sporco solo alla mafia e a mammasantissima, l’ultimo gradino (ignorante) della scala sociale (criminale). Troppo facile il gioco!

Massoneria, politica e mafia. L’ex-Gran Maestro: “Ecco i segreti che non ho mai rivelato a nessuno”

https://www.youtube.com/watch?v=YA-ryJ-2kPU

Potere capitale – Report – 23/11/2020

https://www.youtube.com/watch?v=dmbZ-GkeMhI

Follow the money – Report 26/10/2020

https://www.youtube.com/watch?v=DWax16p5Ycs

Come sono spariti i 49 milioni della Lega? – Presadiretta 28/09/2020

https://www.youtube.com/watch?v=E0bp15qK5J0

Purtroppo, il sistema politico e istituzionale è ancora uguale! È sempre stato così: un potere gerarchico, che faceva affari coi gabellotti che aveva assoldato (usato), come braccio armato occulto.

Meditate mediocri meditate!

 

Siamo anarchici perchè vogliamo la giustizia;

rivoluzionari perchè vediamo l’ingiustizia

regnare ovunque intorno a noi.

E. Reclus

 

Cultura dal basso contro i poteri forti

Rsp (individualità Anarchiche)