Il tetro business militare internazionale dei droni armati

Il 20/9/2018 è stato approvato dal parlamento il programma per l’acquisto di 20 droni militari P.2HH realizzati da Piaggio Aerospace e da Leonardo Spa.

Il drone prodotto da Piaggio Aerospace è considerato più avanzato del progetto gemello europeo Euro Male (Medium altitude long endurance), di cui i primi modelli a grandezza naturale sono stati presentati all’ultimo salone aeronautico di Berlino). Il velivolo senza pilota è stato costruito dall’azienda di Villanova d’Albenga, ed è frutto della collaborazione tra Airbus, Dassault e Leonardo (Germania, Francia e Italia, più Spagna).

Il drone P.2HH sarebbe l’evoluzione del P.1HH, ed ha una capacità di permanenza in volo di 24 ore. Viene usato a livello militare, come mezzo da guerra, ma viene usato anche per il controllo sociale, o per acquisire dati sul territorio e sui mari…

Matteo Renzi (Presidente Consiglio Ministri), Roberta Pinotti (Ministro Difesa), Debora Serracchiani (Presidente Regione Friuli Venezia Giulia) e Alberto Primicerj (Generale di Corpo d'Armata, comandante Truppe Alpine) alla sfilata dell'ottantasettesima Adunata nazionale degli Alpini - Pordenone 11/05/2014

Il progetto del P2HH è stato sponsorizzato da Roberta Pinotti (ex ministra della Difesa) e da diversi generali P2 (loggia massonica formata da alti gradi delle forze militari e dell’ordine): il generale Enzo Vecciarelli, capo di stato maggiore dell’aeronautica, il generale Claudio Graziano, capo di stato maggiore della difesa e il generale Pasquale Preziosa, ex capo di stato maggiore dell’aeronautica.

Il 4/3/2018, i nostri politici cattosinistroidi hanno deciso di destinare 766 milioni per l’acquisto di venti P2HH nei prossimi vent’anni (38,3 milioni per aereo contro i 20 pagati nel 2008 per un Predator, l’analogo velivolo di marca Usa). E altri 766 milioni di commesse sono arrivate dagli Emirati (che non fanno parte della Nato), a cui nel luglio 2018 Piaggio consegna i primi sei P.1HH.

Le armi che contiene il drone P1HH non sono prodotte da aziende come Piaggio ma integratori di sistema come Selex, del gruppo Leonardo, che però ha già scelto di stare in Euro Male (il drone armato Europeo). Anche Germania e Francia giocano in modo ambiguo: prima si sono sedute allo stesso tavolo per realizzare un drone comune europeo, nel frattempo però hanno acquisito ciascuna per proprio conto (dai due paesi leader mondiali di questa tecnologia), velivoli concorrenti del futuro Euro Male. La Francia ha acquistato 10 Predator dagli Usa (i droni armati utilizzati dagli americani nei Balcani, in Iraq, Afghanistan, Pakistan, Yemen, Somalia, Libia) e la Germania 10 Heron da Israele. Attualmente un prototipo sta volando in una base italiana e altri 3 velivoli stanno compiendo test a terra.

Sorveglianza alle frontiere, droni e militarizzazione del Mediterraneo

Il 20/9/2020 i Paesi partecipanti al programma Eurodrone hanno previsto una spesa di circa 7 miliardi di euro per i droni Euro Malel (Medium Altitude Long Endurance).

Nel frattempo due aziende dichiarano ai mass media di essere sull’orlo del fallimento: Alitalia e Piaggio Aerospace (quelli che hanno inventato il business dei droni armati col P1HHA), proprio nei giorni in cui il governo Conte ha deciso di stanziare 3 miliardi di euro ad Alitalia.

Ma il problema principale è che il consorzio missilistico europeo MBDA ha un repertorio di armi che potrebbero armare la prossima generazione di droni europei.

Il consorzio missilistico europeo MBDA prevede 3 tipi di armi da attacco tattico, tra cui l’attuale arma Spear rivolta principalmente al Typhoon e all’F-35. Un’altra arma attualmente in fase di sviluppo è la Smart Glider anche in versione Cruise dotata di motore, resa disponibile per gli attuali Mirage 2000 e Rafale, nonché allo SCAF/Tempest in futuro. Il drone è dotato di 2 armi d’attacco: uno sarà imperniato su un’arma subsonica furtiva a bassa quota con un raggio d’azione di oltre 1.000 km e capacità di penetrazione migliorate contro i bersagli. Poi è dotato anche di un’arma a lungo raggio supersonica, con velocità superiore a Mach 1, del peso attorno ad una tonnellate.

Ora l’MBDA sta studiando dei mini missili anti-missile che forniscono una difesa hard-kill. Tali missili avranno corto raggio, dimensioni e pesi assolutamente contenuti: si parla di meno di 1 metro di lunghezza e di un peso inferiore ai 10 kg per questi ‘rivoluzionari’ mini missili.

Questi nuovi droni armati hanno diverse funzioni: possono fare guerre elettroniche, la designazione dell’obiettivo ed ISR, i dati raccolti dal vettore remoto possono essere rinviati alla piattaforma di lancio od agli stessi ordigni al fine di aumentare la precisione, ed il riconoscimento dei bersagli prima di bombardarli.

La Piaggio Aerospace è ora integralmente posseduta dagli Emirati Arabi Uniti attraverso il fondo sovrano Mubadala (drone armato P1HHA).

Il governo e Leonardo Spa (ex Finmeccanica sovvvenzionata dallo stato), sono i sovvenzionatori dei droni, sono i leader nella produzione di sistemi da guerra e di difesa (per prenderci in giro, ci raccontano che servono per la sicurezza dei cittadini).

Il vero problema comincia però quando il piano iniziale del P1HH subì una brusca interruzione per il fallimento a metà 2016 di uno dei voli di prova del primo prototipo, che precipitò in mare al largo di Trapani per cause mai chiarite dopo essere decollato dall’aeroporto di Birgi.

Dopo il fallimento economico e militare del drone P1HHA, i nostri scienziati hanno pensato di inventarsi subito un’altro business, un altro prototipo di drone, molto più sofisticato e con più accessori da guerra chiamato appunto P.2HH: a bordo del drone sono montati sistemi di ricognizione fotografica, sistemi di ricognizione dello spettro elettromagnetico e altre tecnologie che vanno oltre le capacità industriali di Piaggio Aerospace.

Nel 2020 al Salone Aeronautico e Spaziale di Le Bourget, la LEONARDO-FINMECCANICA ha presentato il nuovo UAV MALE (Medium Altitude Long Endurance) Falco Xplorer (foto sotto), un drone armato con la capacità di volare per oltre 24 ore. Il modello è equipaggiato col radar Gabbiano prodotto sempre dalla stessa Leonardo e adottato da 9 paesi.

Il radar di ridotte dimensioni e peso, è in grado di assolvere compiti di sorveglianza area, marittima e SAR fino a 200 miglia, a bordo troviamo una torretta elettro-ottica LEOSS e un sistema ELINT (ELectronic INTelligence) SAGE. L’interesse di Leonardo Spa nella produzione di droni armati è quella di espandere i suoi interessi e i suoi capitali (di accumulo di denaro – miliardi di euro), nel mercato nazionale e nell’export.

Questo nuovo prodotto di Leonardo va ad ostacolare i progetti di Piaggio Aerospace che contava su un rilancio del programma P1HH Hammerhead, una versione dronica del P-180 Avanti II, un UAV per il quale l’Aeronautica Militare, al di là del supporto tecnico per la indispensabile certificazione, non mostra alcun interesse, avendogli preferito a suo tempo un altro progetto evoluto, il P2HH.

Ma il problema di tutto questo macabro business e dell’intrigo militare geopolitico, nasce nel 2016 quando alla base militare Nato di Sigonella in Sicilia (una Nato non più anticomunista, ma contro i musulmani – guerra di religione e accaparramento delle risorse prime), Renzi (scautino abituato più all’aspetto esteriore, ad obbedire e a fare soldi facili, piuttosto che a pensare e far funzionare il cervello), Gentiloni (cattosinistroide) e Pinotti (capa scout, ex Ministro della Difesa nel I Governo Renzi, il 22/2/2014, ricopre anche la carica di cancelliere e tesoriere dell’Ordine militare d’Italia), hanno deciso di difendere e sovvenzionare, coi soldi pubblici, i costosissimi droni armati, dando anche l’autorizzazione per l’utilizzo della base di Sigonella, per la partenza dei droni.

La base di Sigonella in Sicilia è utilizzata dagli stati che, nel 1949 firmarono insieme all’Italia il Patto Atlantico anticomunista (piano militare che prevedeva colpi di stato e stragi di stato, chiamato Strategia della Tensione).

Il patto Atlantico è stato firmato da Stati Uniti, Canada e vari paesi dell’Europa occidentale nel 1949 e ha dato origine alla NATO: Stati Uniti, Regno Unito, Canada, Francia, Italia, Portogallo, Paesi Bassi, Belgio, Lussemburgo, Danimarca, Islanda, Norvegia.

In seguito vi aderirono anche: Grecia (1952), Turchia (1952), Germania Ovest (1955), Spagna (1982), Polonia (1999), Rep. Ceca (1999), Ungheria (1999) Bulgaria (2004), Estonia (2004)

Lettonia (2004), Lituania (2004), Romania (2004), Slovacchia Slovacchia (2004), Slovenia Slovenia (2004), Albania Albania (2009), Croazia Croazia (2009), Montenegro Montenegro (2017) Macedonia del Nord (2020)

In Italia abbiamo 56 basi militari Nato(!!!)

I droni armati sono stati sovvenzionati e pensati dalla Nato contro la Libia, contro lo stato islamico in Nord Africa. Droni armati di missili e bombe di precisione. I droni decollano dalla base Nato di Sigonella, sede del 41° Stormo Antisom dell’Aeronautica Militare Italiana.

Il Dipartimento della Nato ha deciso anche di armare anche i Reaper (mietitore) italiani. Il business prevedeva un contratto iniziale da 130 milioni di dollari con General Atomics in qualità di “prime contractor”. Il governo italiano ha acquistato 156 missili AGM-114R2 Hellfire II costruiti dalla Lockheed Martin, 20 GBU-12 (bombe a guida laser), 30 GBU-38 JDAM ed altri sistemi d’arma. I sei “Reaper italiani (poco meno di 11 milioni di dollari ad esemplare), sono custoditi dal 2015 a Sigonella. Nella base Nato gli USA rischierano anche i Global Hawk a sostegno delle operazioni di intelligence nel Mediterraneo e nel Nord Africa. L’Italia è il II paese, dopo la Gran Bretagna, dotato di droni in ruolo hunter killer.

Stanno arrivano dall’Europa 248 miliardi di euro: Recovery Fund, soldi che se magnano (ormai da secoli), solo i nostri politici le nostre forze militari, dell’ordine e i loro servizi segreti, la massoneria, gli industriali, i magistrati e gli imprenditori (i nostri signori), la massomafia (come diceva allora Falcone prima di essere ammazzato): un gradino al di sopra della mafia.

Ma quanti soldi finiscono alle forze militari e dell’ordine (per portare avanti le loro tresche, giochi sporchi occulti) dal Recovery Fund?

Meno male che abbiamo una commissione stragi che ha tolto il segreto di stato ai documenti top secret che partivano dal 1945 fino, appunto, agli anni ’90.

Se lo dicevamo solo noi Anarchici che le stragi erano state organizzate dallo stato e dai suoi gabellotti (servizi segreti) per far impaurire i cittadini (terrorismo psicologico – logica militare), ci ritrovavamo in galera senza aver fatto nulla, solo per aver espresso una nostra opinione, di analisi.

Per approfondire di più il problema sulle armi vi consigliamo di vedere questi video.

Piaggio Aerospace e l’intrigo geopolitico.

Allacciate le cinture – Report – 30/11/2020

PresaDiretta, un’inchiesta dedicata all’industria militare e al suo peso negli equilibri geopolitici:

La dittatura delle armi

https://www.youtube.com/watch?v=wFsyRClnCEE

Fondi europei buttati – PresaDiretta – 15/02/2021

https://www.youtube.com/watch?v=2LZKBcpheOg

 

L’esercito è una scuola, soprattutto.

E’ questo il suo compito di tutti i giorni:

educare, persuadere, plasmare, convincere, abituare.

Abituare a sopportare i soprusi,

ad obbedire senza discutere, ad accettare

le umiliazioni sol che provengono da uno

che sulla manica della giacca

ha un pezzo di stoffa in più.

A. Manni

 

Basta armi, basta guerre: i veri terroristi siete voi!!!

Solidarietà ai compagni Anarchici arrestati!

 

Cultura dal basso contro i poteri forti

Rsp (individualità Anarchiche)