Tangenti e corruzione sull’affare Covid (arma batteriologica creata in laboratorio)

 

A GIUGNO SONO STATI ARRESTATI L’EX CAPO DELLE DOGANE E L’EX DEPUTATO LEGHISTA. Secondo i magistrati c’era un patto scellerato tra il leghista Gianluca Pini e l’ex direttore generale dell’Agenzia delle Dogane e dei Monopoli, oggi assessore in Calabria, Marcello Minenna (business – aumm aumm), si mangiavano i soldi dello stato (e  di solito rimanevano sempre impuniti). È quanto emerge dalla maxi-inchiesta della Procura di Forlì e della Direzione Distrettuale Antimafia di Bologna, che ha portato 34 persone agli arresti domiciliari o in carcere e al sequestro di 63 milioni di euro. Ma non sono stati arrestati solo Pini e Minenna (a destra nella foto), tra i loro compari massomafiosi sono stati raggiunti da misure cautelari anche funzionari della Prefettura di Ravenna e dell’azienda sanitaria –  Ausl, dell’ Emilia Romagna. Il patto criminale è stato organizzato da queste figure sporche e ambigue,  che hanno speculato (e che ancora oggi speculano) sul business dell’emergenza Covid. Secondo la ricostruzione della Procura, l’ex deputato del Carroccio (in Parlamento dal 2006 al 2018) avrebbe raccomandato e promesso al suo compare Minenna di “accreditarlo all’interno della Lega” così che “venisse considerato un uomo di quel partito”, promettendogli inoltre “la conferma della nomina a direttore generale dell’Agenzia delle Dogane a seguito del cambio del governo, che effettivamente otteneva”. Il massomafioso leghista Pini avrebbe gestito secondo i magistrati “una rete di rapporti che gli ha permesso, tra l’altro, di ottenere un appalto milionario dall’Ausl Romagna”, che comprende i territori di 73 comuni, tra cui Forlì, Cesena, Ravenna e Rimini, per la fornitura di dispositivi medici (attività rispetto alla quale non sussisteva alcuna specifica attitudine aziendale e nemmeno un certo livello culture) lucrando così anche sulla crisi pandemica del 2020. Nel periodo Covid infatti, Pini (foto sotto), era passato dal settore della ristorazione a quello della fornitura di mascherine provenienti dalla Cina, accaparrandosi un appalto da 3,5 milioni di euro, senza gara, dalla Regione.

Secondo il Pm, nel ruolo sporco giocato tra Pini e l’ex numero uno dell’Agenzia delle Dogane Minenna (e i loro “comprovati rapporti corruttivi”), la connivenza nell’importazione delle mascherine attraverso l’ente pubblico (soldi nostri), sarebbe stata determinante. L’inchiesta era partita da un sequestro di 28 chili di cocaina proveniente dal Belgio, gli investigatori hanno scoperto un “forte e consolidato rapporto personale e d’affari” tra un imprenditore forlivese attivo nel settore degli autotrasporti e Gianluca Pini che, “grazie al suo incarico istituzionale”, si sarebbe assicurato “la presenza di persone a lui asservite all’interno di diverse istituzioni pubbliche locali e nazionali”, che gli “garantivano la cura dei suoi interessi all’interno dell’amministrazione di appartenenza”. Gli inquirenti parlano esplicitamente di “due veri e propri ‘sistemi’ di illecito arricchimento” facenti capo agli universi economici riconducibili all’ex parlamentare e all’imprenditore di Forlì, “uniti da solidi e fiduciari rapporti privati e da sporchi interessi finanziari”. Per quanto concerne la posizione dell’uomo d’affari forlivese, i Pm scrivono che usavano anche “conoscenze criminali legate alla malavita albanese e al narcotraffico per approvvigionarsi di denaro da reinvestire in attività formalmente lecite o per acquisto di immobili”. Marcello Minenna, in seguito all’arresto, è stato automaticamente sospeso (come prevede la legge) dall’assessorato in Calabria. Il presidente della regione forzista Roberto Occhiuto ha difeso il suo compare in affari, ricavati coi fondi comunitari, dichiarato la sua «fiducia a Minenna» che in Calabria, secondo la logica ‘ndranghetistica, «ha svolto molto bene il proprio lavoro, in modo particolare per quanto riguarda i fondi Europei».

resilienza

Figuriamoci adesso cosa ci combinano questi politici massomafiosi, questi esseri spregiudicati, senza scrupoli, col PNRR… Il PNRR (Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza) è un piano economico approvato dalla decisione del Consiglio UE nel 2021 anche in Italia, dove comprende più 250 miliardi di euro a fondo perduto, i quali sono arrivati ma, non si sa ancora come, la massomafia se li è già  mangiati! Poi ci stupiamo di tangentopoli… E tutte le volte gli italiani mediocri si indignano, senza capire che questa è sempre stata e sempre sarà, ‘la prassi’. Noi, generazione del ‘bum economico’ (manovre finanziarie, speculazioni avvenute già 60 anni fa), ci ritroviamo senza futuro, disoccupati, obbligati per sopravvivere a lavorare con contratti di estrema flessibilità (lavoro nero legalizzato), farci sfruttare come bestie, per poi rischiare di morire sul lavoro perché ci han tolto (sempre per far risparmiare il padrone) il diritto di lavorare in sicurezza. I nostri diritti li avevamo ottenuti con le lotte dei lavoratori negli anni ‘70, ma poi, con legge Fornero (la 92 del 2012) lo avevano indebolito togliendoci l’articolo 18, per poi abolirlo definitivamente col Jobs Act nel 2015. “Le ultime riforme del mercato del lavoro non sono andate verso la dignità e i diritti del lavoro, ma hanno incentivato (anche attraverso il Pnrr) l’impresa, che ci ha imposto la flessibilità sui contratti di lavoro. Flessibilità che ha determinato automaticamente una crescita molto alta della disoccupazione. Sono cominciate  dagli anni ‘90 le ingiustizie sociali, da quando le forze di sinistra e sindacali non hanno saputo creare una forma di lotta (come avvenne 20 anni prima), che desse ai lavoratori la possibilità di alzarsi di livello culturale e di acquisire i propri diritti.  Da tutto ciò è scaturita una crisi di rappresentanza che tocca anche i sindacati e di cui le imprese approfittano per ridurre, appunto, i diritti e i salari dei lavoratori. Quando è stato approvato il Job Act, c’era al potere un governo di sinistra che ha cancellato l’articolo 18, un diritto fondamentale dei lavoratori e che ancora esiste invece in tutta Europa. Un magistrato ha il compito e il dovere di far rispettare i diritti del lavoro previsti dalla Costituzione. Per questo alcuni magistrati sono stati chiamati “pretori d’assalto”, ma se ci si trova di fronte a comportamenti che contrastano coi diritti previsti dalla carta costituzionale, un giudice del lavoro deve preoccuparsi della loro attuazione e non del business, dell’economia dei massoni politici e imprenditori:  vergogna!

Attualmente il governo delle destre sta ancora attuando il Jobs Act, che già ai tempi di Renzi (che lo aveva creato), certificava che quei provvedimenti erano contro i lavoratori. E i partiti di sinistra lo difendono ancora! Nel 2022 la leader di FdI (partito anticostituzionale di estrema destra fondato nel 2012 da Ignazio La Russa, Guido Crosetto e Giorgia Meloni, nella foto), accettano di entrare dentro al governo grazie a quel vecchio rincoglionito del presidente della repubblica Sergio Mattarella, il quale non si ricorda più che i fascisti al governo sono anticostituzionali. Il leghista Matteo Salvini e Antonio Tajani di Forza Italia, saranno i vice e rispettivamente ministro delle Infrastrutture e titolare degli Esteri. Carlo Nordio, sempre di Forza Italia guiderà la Giustizia, Il leghista Giancarlo Giorgetti come ministero dell’Economia, Matteo Piantedosi anche lui Leghista entrerà al Viminale, Guido Crosetto appartenente a Forza Italia entra alla Difesa. Sottosegretario alla presidenza del Consiglio viene eletto Alfredo Mantovano di Alleanza Nazionale. Ma quel cattolico doppiogiochista di Mattarella, che ha fatto entrare i fasci al governo anche se anticostituzionale, è stato il 12º presidente della Rep. Italiana (2015). Puntualizziamo che dal 1983 al 2008, fu un politico cattosinistroide che ha ‘lavorato’ prima per la Democrazia Cristiana, poi per il Partito Popolare Italiano, poi per la Margherita e il Partito Democratico.

Ma la storia del business genocida dell’arma batteriologica del Covid (malattia infettiva respiratoria causata dal virus denominato SARS-CoV-2 appartenente alla famiglia dei coronavirus), non è finita qua: Ben Hu, Ping Yu e Yan Zhu, sono gli scienziati che conducevano ricerche nel campo del guadagno (business) sui nuovi coronavirus presso l’Istituto di Virologia di Wuhan e che sarebbero anche i “pazienti zero”, ossia i primi esseri umani ad aver contratto il Covid-19 nel 2019. È quanto emerge da alcuni documenti del FOIA ottenuti nel 2021 dal progetto WCW: «dopo anni di dichiarazioni ufficiali contrarie, sono emerse nuove prove significative che rafforzano la tesi secondo cui il virus SARS-CoV-2 è sfuggito accidentalmente (?) dal Wuhan Institute of Virology (WIV)»,  il Covid-19 ha avuto origine in un «laboratorio controllato dal governo cinese”, ci si è arrivati analizzando  l’identità del personale malato che lavorava nel laboratorio, tenuta segreta dalle autorità USA. I governi americani considerano da sempre come grandi rivali i cinesi, ma poi, quando gli fa comodo per fare i lavori rischiosi e sporchi, li hanno sempre usati. I registri contabili federali ottenuti dal WCW attraverso una causa del Freedom of Information Act (FOIA) del 2021 contro il National Institutes of Health (NIH) confermano che Ben Hu era a capo dei pericolosi esperimenti sui virus finanziati dai contribuenti tramite il National Institutes of Allergy and Infectious Diseases del dr. Anthony Fauci (NIAID) e l’Agenzia statunitense per lo sviluppo internazionale (USAID). La testata di inchiesta The Intercept aveva pubblicato  (nel settembre 2021) 900 pagine di documenti riservati sulla cooperazione tra USA e Cina in merito alle ricerche sui coronavirus nei pipistrelli all’interno del laboratorio di Wuhan.

I documenti rilasciati attraverso il ricorso al FOIA di The Intercept contro il NIH, svelarono che l’Ong americana EcoHealth Alliance, finanziata da Fauci (immunologo statunitense di origini italiane, noto per i suoi contributi negli esperimenti  e ricerche sull’AIDS), insieme al suo compare massomafioso Peter Daszak, zoologo britannico, consulente ed esperto pubblico di ecologia delle malattie e presidente di EcoHealth Alliance, un’organizzazione non governativa senza scopo di lucro (?) che sostiene vari programmi sulla salute globale e la prevenzione delle pandemie, aveva fornito 3,1 milioni di dollari utilizzati anche per identificare e alterare i coronavirus in merito agli studi sul guadagno di funzione.

Ora si scopre che NIAID (istituto specializzato nella ricerca e prevenzione delle malattie infettive e immunologie) e USAID (agenzia degli Stati Uniti per lo Sviluppo Internazionale, fondata nel 1961 per la lotta alla povertà globale, mentre invece hanno creato più povertà e ingiustizie sociali), avrebbero inviato oltre 41 milioni di dollari in sovvenzioni finanziate dai contribuenti americani al laboratorio di Wuhan (foto sopra) in cui il paziente zero, ora identificato come Ben Hu, guidava i pericolosi esperimenti sul guadagno di funzione. Hu ha collaborato con la virologa Shi Zheng-Li, che ha scoperto l’origine della SARS e da anni studia i coronavirus dei pipistrelli per creare ibridi ricombinanti e per questo è stata soprannominata “Bat Woman”. La nota biologa molecolare presso il Broad Institute del MIT e Harvard, Alina Chan, ha spiegato che Ben Hu era “l’allievo migliore” di Shi Zheng-Li. Secondo Chan, coautrice del libro Viral: ‘The Search for the Origin of Covid-19’, gli scienziati dell’Istituto di Virologia di Wuhan hanno condotto le loro ricerche a un livello di sicurezza di rischio biologico inferiore rispetto a BSL-2 «quando ora sappiamo che il virus pandemico è persino in grado di fuoriuscire da un laboratorio BSL-3 e infettare giovani lavoratori di laboratorio completamente vaccinati». Per due anni era proibito parlare della possibilità che il virus potesse essere sfuggito (o meglio, creato come arma batteriologica) da un laboratorio, era considerato un vero e proprio tabù, e chi osava accennare qualcosa, veniva bollato come “complottista”. Le voci critiche rispetto alla narrazione ufficiale sono state denigrate, criminalizzate e censurate. Ma anche se questo tabù oggi sia stato spezzato, incentivando un’analisi più obiettiva e approfondita dell’origine del virus, gran parte dei media (soprattutto nazionali), preferisce continuare ancora a ignorare o etichettare le inchieste divergenti come “cospirazionismo”.

Ma ora specifichiamo cosa sono le armi di distruzione di massa:

La presenza di armi di distruzione di massa nelle potenze nucleari

le armi batteriologiche sono armi che per le loro caratteristiche hanno un alto tasso distruttivo, sono armi che contengono organismi virali o batterici, o tossine. Le armi di distruzione di massa (WMD: Weapon of Mass Destruction), sono le armi nucleari, quelle chimiche e  le “armi biologiche”, costituite da organismi (naturali o geneticamente modificati in laboratorio) che, utilizzati per scopo offensivo (guerre), sono in grado di causare danni biologici permanenti in molti organismi e usati  nelle guerre geopolitiche come  ad esempio la guerra fredda,  usate per annientarsi tra di militari, ma che poi hanno ucciso anche migliaia di civili incoscienti di quello che stava succedendo. Le armi batteriche possono provocare carbonchio, peste polmonare tra gli esseri viventi  (persone e animali). Gli agenti virali possono dare vaiolo, febbre gialla, encefalite equina, influenza. Le tossine possono essere botulino, micotossine e altre. L’arsenale più fornito è quello che detiene il potere degli Stati Uniti e il potere della Russia, Giappone e Cina le  potenze rivali che si sono sempre scannate tra loro, mettendo a rischio i civili innocui, senza informazioni su come difendersi; Tutto per i miraggi capitalistici economici dei poteri forti.

IL Covid-19 è stata, per adesso, l’ultima di una serie di armi batteriologiche realizzate in laboratorio, provocando pandemie che, dal Novecento a oggi, hanno sconvolto il nostro pianeta.

L’influenza spagnola è stata un’epidemia influenzale che, nel biennio 1918-1920, ha causato la morte di quasi 50 milioni di persone. Il numero è impressionante anche perché, a conti fatti, la I Guerra Mondiale, altamente sanguinosa, aveva causato la metà delle vittime. Il primo caso fu registrato negli Stati Uniti, ma la pandemia prese il nome di “Influenza spagnola” a causa della forte censura di guerra che, all’epoca, i giornali di tutto il mondo stavano attuando. I giornali spagnoli furono semplicemente i primi a parlare di pandemia, e così si credette che fosse limitata, appunto, alla sola Spagna. Poi c’è stato il virus influenzale, che si espanse con facilità insieme alle truppe sui fronti, facilitata dalla scarsa condizione igienica in cui i soldati erano costretti a vivere. Questo virus è considerato l’antenato dei 4 ceppi di influenza: A, A/l’H1N1 e A/H3N2, e del virus A/H2N2. Questi virus hanno circolato fino al 1977, quando l’H1N1 è riemerso causando un’ altra epidemia, chiamata influenza Russa, che si diffuse rapidamente colpendo soprattutto i giovani con meno di 25 anni con manifestazioni cliniche lievi, anche se tipicamente influenzali.

Influenza Asiatica: Comparsa nella pensola di Yanan, in Cina, nel 1957, la pandemia asiatica è stata generata da un virus influenzale A, l’H2N2. L’influenza asiatica ha causato circa 2 milioni di morti ed era di origine aviaria: questo significa che il virus era presente negli uccelli e poi è stato trasmesso all’uomo, con conseguenze anche mortali. Nel 1968 ci fu un’altra pandemia influenzale, generata a Hong Kong, dal sottotipo H3N2. La pandemia, che si diffuse in tutta l’Asia, non ebbe gravi conseguenze in Europa quanto negli Stati Uniti. Questo accadde grazie al fatto che uno dei due antigeni di cui era composto il virus aveva già colpito, 11 anni prima, la popolazione asiatica, che aveva sviluppato l’immunità. In tutto la pandemia del 1968 causò oltre un milione di vittime.

Il virus HIV: L’HIV è stata probabilmente la pandemia più importante della nostra storia recente, e ha ucciso più di 25 milioni di persone. L’HIV (virus dell’immunodeficienza umana), non è di per sé un virus letale: nella pratica, provoca un progressivo indebolimento del sistema immunitario, attaccando e distruggendo i linfociti CD4, un particolare tipo di globuli bianchi responsabili della risposta immunitaria dell’organismo fino a renderlo vulnerabile nei confronti di altri virus, batteri, protozoi, funghi e tumori. I primi casi registrati sono del 1981 e il virus ha colpito tutti i Paesi del Mondo, in modo particolarmente grave quelli poveri. Il virus si trasmette principalmente in tre modi: per via sessuale, tramite rapporti non protetti; per via ematica, tramite il sangue; e per via verticale, ossia da madre al figlio durante il parto o attraverso l’allattamento. In base alle conoscenze attuali, l’HIV è suddiviso in due ceppi: HIV-1 e HIV-2. Il primo dei due è prevalentemente localizzato in Europa, America e Africa centrale. HIV-2, invece, si trova in Africa occidentale. Attualmente non esistono cure per l’eradicazione dell’infezione da HIV. Il trattamento dell’infezione da HIV consiste in un controllo del virus attraverso una combinazione di farmaci che blocca la replicazione del virus, riducendo carica virale e conseguentemente la distruzione del sistema immunitario.

La SARS: Il 2003 è l’anno della SARS (Sindrome Acuta Respiratoria Grave), una forma atipica e particolarmente grave di polmonite, che uccide immediatamente 800 persone. La SARS ha avuto origine in una provincia cinese ed è stata scoperta da un medico italiano, Carlo Urbani, morto della stessa malattia. In totale, da novembre 2002 a luglio 2003, la SARS ha determinato 8096 casi in 17 Paesi.

L’influenza suina: Nel 2009 ci fu un nuovo allarme pandemia: l’influenza suina, causata da un virus del ceppo H1N1, che ha provocato migliaia di morti e centinaia di migliaia di contagi. Il virus si è particolarmente sviluppato nel continente americano e ha colpito prevalentemente uomini adulti in buona salute. L’infezione si trasmette da uomo a uomo per via aerea, come le comuni influenze: l’assunzione di carne di maiale non comporta la possibilità di contrarla.

L’Ebola: L’Ebola è stata scoperta nel 1976 nella Repubblica Domenicana del Congo e nel Sudan e, nel 2014, è stata riscontrata una nuova ondata di epidemia. Si tratta di un virus a RNA, che colpisce principalmente l’uomo e i primati, ma ne sono portatori anche i pipistrelli da frutta e causa una febbre emorragica che si trasmette attraverso fluidi corporei. La mortalità è molto elevata: se non curata immediatamente, si calcola una percentuale di decessi del 50-90%.

 

Solidarietà al  nostro compagno Cospito, ancora rinchiuso nel carcere/tortura del 41 bis!!  Liberatelo subito i terroristi siete voi politici massomafiosi! Solidarietà anche  a tutti i nostri compagni e compagne anarchiche rinchiusi ingiustamente perché lottavano per un mondo più giusto, migliore e senza classi sociali!!

Basta armi, basta guerre!

Né destra né sinistra: non votare. Anarchia: l’unica via!!

La Courneuve, a nord di Parigi, ha uno dei redditi medi più bassi e le più alte comunità di immigrati in Francia.

Solidarietà ai compagni e le compagne Anarchici, che stanno combattendo anche in questo momento in Francia contro gli sbirri che uccidono i poveri dei più poveri – il sottoproletariato, che da sempre è lasciato senza futuro, obbligati a sopravvivere nelle Banlieues (foto sopra), i quartieri parigini della povera gente.

 

Il governo di per se, non ha alcun potere.

Nel momento in cui il popolo decide

di non piegarsi più di fronte alla sua autorità,

il governo cessa di esistere.

A.Berkman

Cultura dal basso contro i poteri forti

Rsp (individualità Anarchiche)