Esce con un permesso premio lo sbirro Alberto Savi

Esce con un permesso premio lo sbirro Alberto Savi

 Venerdì 24/2/2017 i mass media hanno annunciato che Alberto Savi, l’ex poliziotto condannato all’ergastolo per gli omicidi della Uno bianca, ha chiesto e ottenuto un permesso premio: dodici ore di libertà, dalle 8 alle 20, di cui ha già beneficiato trovando ospitalità in una comunità cattolica no profit…. Savi, 52 anni, è detenuto nel carcere di Padova.

Ma andiamo a vedere chi era la banda della Uno bianca …..  

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La banda nasce nelle questure del bolognese tra gli anni ‘80 e l’inizio degli anni ‘90.

Si caratterizzavano per il fatto che uccidevano anche gli sbirri !!, scoprirono poi in un secondo tempo che erano loro stessi degli sbirri, che uccidevano altri sbirri come loro ….

Soprannominati la “Banda della Uno bianca”, han seminato lutto e terrore nella rossa Emilia Romagna

(terrorismo psicologico – piano militare anticomunista stay behind – strategia della tensione – stragi di stato).

I fratelli Savi eseguivano questi reati per creare la paura del terrorismo e intascare insieme ai loro graduati, i tantissimi soldi che girano dietro all’antiterrorismo (destabilizzare il potere politico per imporci il potere militare – dittatura).

Gli sbirri della uno bianca erano specializzati in rapine e omicidi, ma la loro specializzazione era quella di fare agguati razzisti ai campi nomadi ….

La gang di sbirri era composta principalmente dai tre fratelli Savi, di cui due poliziotti, e da altri tre agenti della polizia di stato: Savi, Roberto poliziotto alla Squadra Mobile di Bologna, Fabio, autotrasportatore, ed Alberto, detto Luca, poliziotto presso la Polaria di Rimini e da altri tre complici, tre agenti della PS in forza alla Squadra Mobile di Bologna: Marino Occhipinti , Pietro Gugliotta e Luca Vallicelli.

Roberto Savi da giovane milita come attivista nell’organizzazione di destra Fronte della gioventù….

Elenchiamo alcuni tra i reati più meschini compiuti dalla banda di sbirri:

Il 2 gennaio 1990 gli sbirri feriscono un cittadino marocchino Driss Akesbi.

Il 22 dicembre 1990 su una Golf scura nel parcheggio dell’Ipercoop di via De Gasperi, verso le 13.00, la Smith & Wesson di Roberto Savi spara su due lavavetri extracomunitari e vengono entrambi feriti.

Il 10 dicembre del 1990 gli psicopatici cocainomani fascisti fanno irruzione al campo nomadi di Santa Caterina di Quarto. Sparano con una carabina AR70 e un Revolver 357 e fanno 9 feriti, dentro e fuori le roulottes dove c’erano donne e bambini indifesi.

Riprendiamo un’affermazione della presidentessa dell’Associazione Vittime della Uno Bianca, Rosanna Zecchi, che ci sembra particolarmente significativa: “Non accettiamo la tesi che lo facevano solo per lucro, va al di là della nostra comprensione”….

Ma per capire meglio la degenerazione sbirresca, ritorniamo indietro nel tempo:

I servizi segreti nascono ufficialmente nel 1866, cinque anni dopo l’Unità risorgimentale.

La loro costituzione e la loro formazione, le logiche di comando, i compiti, le loro funzioni sono ancora oggi oscuri, occulti.

I servizi segreti italiani, nonostante i continui cambiamenti di nome, continuano comunque a rimanere uno strumento per i giochi (sporchi–occulti) politici della classe di volta in volta dominante. Il magistrato Giovanni Tamburino, che condusse le inchieste sull’eversione neofascista degli anni ‘70, dopo la strage di Piazza Fontana dichiarò ai mass media: “Le deviazioni delle polizie segrete non sono un fenomeno accidentale, ma nascono contemporaneamente alle polizie segrete. La potenza di una polizia segreta fa sì che, da strumento in mano al Principe per perseguire gli scopi di sicurezza del regime, essa si trasformi in potere separato che persegue i propri scopi di sicurezza o, quanto meno, interpreta a suo modo la ‘sicurezza necessaria’ al regime militare“.

I servizi segreti dell’Italia democratica nascono ufficialmente il 1 settembre 1949, mantenendo però uomini e strutture del vecchio SIM, il servizio d’informazione militare, nato durante il regime fascista: il suo nome è SIFAR (Servizio Informazioni Forze Armate).Già nella costituzione del SIFAR c’è qualcosa di anomalo: nessun dibattito parlamentare, ma solo una circolare interna, firmata dall’allora ministro della Difesa Randolfo Pacciardi, repubblicano liberale (partigiano bianco) cattofascista, fece parte anche del movimento della Giovine Italia fondata a Marsiglia nel luglio 1831 e di Giustizia e Libertà un movimento sempre politico liberal-socialista fondato però a Parigi nel 1929.

C’è voluto più di 3 anni di attesa per fondare la Repubblica militare democratica, il tempo necessario a “scaricare” le sinistre dal governo e ad aderire al Patto Atlantico (piano militare internazionale anticomunista, istituito nel 1949). Il primo direttore del SIFAR è il generale di brigata Giovanni Carlo Del Re che opera sotto l’esplicita supervisione dall’emissario della CIA in Italia, Carmel Offie. In carica per 3 anni, Del Re viene sostituito nel 1951 dal gen. Umberto Broccoli, l’uomo che darà l’avvio a Gladio, sostituito, neppure un anno e mezzo dopo, dal gen. Ettore Musco.

Anche Musco, nel 1947 aveva formato l’AIL (Armata Italiana per la Libertà, una formazione diretta da militari, sostenuta economicamente e militarmente dai servizi segreti americani, incaricata di vigilare su un’eventuale insurrezione comunista), fu uomo di stretta osservanza CIA e proprio sotto il controllo americano portò a termine l’acquisto dei terreni di Capo Marrargiu, in Sardegna, dove sarebbe sorta la base di Gladio.

E’ un vecchio vizio delle signorie, istituire delle organizzazioni militari segrete, al servizio dei loro sporchi affari, per difendere le loro ricchezze, le loro corti, i loro palazzi ….

Prima di gladio esisteva la Carboneria: una Società segreta della prima metà del 19° secolo. Sorse in Italia meridionale durante il regno di Gioacchino Murat (tra il 1807 e il 1812), nata come scisma interno alla massoneria, divenuta ormai di stretta osservanza del regno napoleonico…. Napoleone Bonaparte, imperatore dei Francesi e re d’Italia fece saccheggiare senza scrupoli i territori conquistati a vantaggio della Francia, inoltre li riorganizzò politicamente, sostenendo gli elementi moderati contro la sinistra…..

Dopo il 1815 la carboneria si diffuse anche in Sicilia e nello stato pontificio… e, attraverso la Romagna, venne a contatto con le sette democratiche dell’Italia settentrionale facenti capo a F. Buonarroti. Dall’Italia poi si diffuse in Francia (1821) e in Spagna.

Il moto insurrezionale napoletano del 1820 entra in crisi dopo una serie di fallimenti e la carboneria fu riorganizzata da Buonarroti (Carboneria riformata, Carboneria democratica universale), rimanendo sempre una potente organizzazione clandestina a largo raggio europeo fino al 1835. L’ultima prova di forza della Carboneria furono i moti dell’Italia centrale del 1831 e in Francia la rivolta di Lione del 1834. La morte di Buonarroti (1837) e la vittoriosa concorrenza della Giovine Italia di Mazzini finirono con lo spezzarne le file.

La radicalizzazione della Guerra fredda, un secolo dopo, crea il conflitto militare tra comunismo internazionale e anticomunismo atlantico

Teniamo presente che i due i movimenti extraparlamentari (comunismo internazionale e anticomunismo atlantico) erano organizzati gerarchicamente e militarmente come ai tempi dei partigiani, quando ognuno aveva i propri servizi segreti, che servivano per fare i loro giochi sporchi (giochi politici economici e militari, geopolitici)…

Dopo il 1949 con la firma del patto atlantico, la guerra fredda crea il conflitto anche tra i partigiani bianchi liberalcattofascisti e anticomunisti, contro i partigiani comunisti di Secchia, ucciso dai partigiani comunisti democratici di Togliatti (compromesso storico) ….

Questo conflitto militare politico creò la divisione dei socialisti (la ‘scissione di palazzo Barberini’, nel gennaio 1947), portando alla formazione, da parte di Giuseppe Saragat, del Partito socialista dei lavoratori italiani, che abbandonava la posizione di equidistanza tra i due blocchi, per uno schieramento politico anticomunista e occidentale, con De Gasperi, politico e statista di ispirazione cattolico-liberale che, a partire dal dicembre 1947, assume insieme a Saragat, la funzione di vicepresidente del Consiglio. Divenne uno dei più intransigenti italiani degli anni successivi, rigorosamente cattolico, antifascista e anticomunista…..

Ma ora ritorniamo ad analizzare il periodo importante e distorto della nascita della repubblica italiana e della rep. Francese, per capire il contesto sociale in cui si era instaurata la dittatura militare e politica:

La I repubblica Francese venne istituita nel 1792, quando i rivoluzionari francesi abolirono la monarchia e proclamarono la repubblica.

In dicembre, con la benedizione di Pio VII, Napoleone cinse la corona imperiale, alla quale seguì nel maggio 1805 quella del Regno d’Italia. La trasformazione della Francia da repubblica in impero, era dovuta alla sua convinzione che la rivoluzione avesse fatto il suo corso, che occorresse tornare alla normalità e che questa sarebbe stata servita al meglio da una nuova dinastia, che sancisse le conquiste sociali ed economiche della rivoluzione in un quadro politico conservatore.

Negli anni dell’Impero il potere di Napoleone assunse il carattere di una dittatura personale, alla quale erano soggetti gli altri poteri (legislativo e giudiziario) e il cui perno erano le autorità amministrative e in particolare i prefetti a capo dei dipartimenti…..

Questo sistema fu una forma di vero e proprio ‘cesarismo’. La stampa e la cultura erano asservite, l’istruzione improntata ai valori del regime, il sistema fiscale organizzato così da sostenere anzitutto le esigenze belliche.

L’imperatore cercò di dare al suo potere una salda base, fondata sul consenso attivo dei ceti alti e medi e su quello passivo delle classi inferiori…

La religione venne considerata uno strumento essenziale per ottenere l’obbedienza politica…

La formazione di una nuova nobiltà legata all’Impero ebbe il significato di un compromesso fra l’eredità della rivoluzione e il recupero del principio monarchico. La borghesia napoleonica si presentava come un ceto di massoni notabili, composto dalle alte gerarchie militari, dai proprietari terrieri, dagli industriali, dai professionisti e dagli intellettuali di spicco. Fondamento dell’economia francese restava l’agricoltura.

Ma cosa è stata la rivoluzione francese?

La Rivoluzione francese fu un complesso di eventi politici e compromessi sociali avvenuti in Francia tra il 1789 e il 1799, con la formazione della monarchia costituzionale e l’instaurazione della Repubblica, fino all’ascesa del potere di Napoleone Bonaparte.

Un po’ quello che successe in Italia nella rivoluzione degli anni ‘70 …..

Che delusione !!! che presa per il culo la rivoluzione!!! peccato per chi credeva davvero nella giustizia sociale e nella lotta di classe, si sono ritrovati poi in gaioffa con l’ergastolo, a riflettere sulle molte contraddizioni del movimento borghese antifascista degli anni ‘60/’70/’80) che sovvenzionava i movimenti nati dal basso ……

Gli infiltrati altoborghesi all’interno del nucleo delle Br, che anno giocato sporco nella lotta di classe sono: Corrado Corghi, Corrado Simioni, Giovanni Senzani …..

Risultati immagini per che cosa sono le br

Per approfondire gli argomenti vi consigliamo di rileggere le analisi qua sotto:

https://ricercatorisenzapadroni.noblogs.org/post/2016/08/19/dalla-uno-bianca-alla-volante-sassarese-ma-il-mezzo-preferito-dalla-ps-e-labuso-di-potere/

I servizi segreti e il loro “modus operandi” ….

https://ricercatorisenzapadroni.noblogs.org/page/2/

 

Il cuore nero dei servizi

Di Piero Messina

Sempre venerdì 24 febbraio i mass media annunciavano che erano stati sospesi dal servizio i tre carabinieri accusati della morte di Stefano Cucchi e per i quali la procura di Roma ha chiesto il rinvio a giudizio per omicidio preterintenzionale. Altri due militari dell’arma sono stati imputati di calunnia e falso, reati che però non prevedono, in questa fase, la sanzione disciplinare della sospensione dal servizio….

I tre militari sospesi, con stipendio dimezzato, sono i carabinieri scelti Alessio Di Bernardo e Raffaele D’Alessandro e il vicebrigadiere Francesco Tedesco. I tre sono i militari che il 15/10/2009 arrestarono Stefano Cucchi. Secondo l’accusa sarebbero i responsabili del pestaggio che il giovane (che pesava 43 chili) avrebbe subito e che ne determinò la morte, una settimana dopo, nell’ospedale ‘Sandro Pertini’ di Roma. Per altri due carabinieri, Roberto Mandolini condannato anche per falso, e Vincenzo Nicolardi, è stato chiesto il rinvio a giudizio per calunnia.

Deduzione: la mafia è nello stato, nella massoneria militare (P2) e nel suo braccio armato: Ps e CC …..

 

Siamo anarchici perché vogliamo la giustizia;

rivoluzionari perché vediamo l’ingiustizia

regnare ovunque attorno a noi.

E. Reclus

 

Rsp (individualità Anarchiche)