Resoconto Giugno 2017: I vecchi vizi della massomafia aristrocratica

Resoconto Giugno 2017: I vecchi vizi della massomafia aristrocratica

Il 30 Giugno si è concluso a Torino con 13 condanne, tra i 3 e i 15 anni di reclusione il processo Alto Piemonte sulle infiltrazioni della ‘Ndrangheta nel Nord Ovest Condannati anche Saverio Dominello (12 anni e 1 mese) e il figlio Rocco (7 anni e 9 mesi), capo ultrà della Juventus accusato di avere permesso alla ‘ndrangheta di inserirsi nel business del bagarinaggio. L’accusa aveva chiesto un totale di 112 anni di carcere.

Il 29 Giugno i mass media hanno pubblicato, che ci sono state pesanti condanne per molti dei big coinvolti nell’inchiesta sul ‘Conto Mazzini’ della Banca commerciale sammarinese, la tangentopoli del Titano. Nove anni di “prigionia” per Giuseppe Roberti, che fu ai vertici dell’istituto di credito oramai chiuso nel quale fu acceso il libretto al portatore intestato a Giuseppe Mazzini, nome fittizio ovviamente, su cui transitarono i soldi per le tangenti. All’ex ministro Dc Claudio Podeschi, che fu arrestato con la compagna, 8 anni. All’ex ministro socialista Fiorenzo Stolfi, anch’egli per un periodo agli arresti, 7 anni e 6 mesi. Agli ex ministri Pier Marino Menicucci 4 anni e 3 mesi, Pier Marino Mularoni 5 anni, Giovanni Lonfernini 4 anni e 3 mesi, Gian Marco Marcucci 5 anni e 3 mesi. A Pietro Silva, amico di Podeschi, 7 anni e 6 mesi. A Luigi Moretti, 6 anni. Al banchiere Gian Luca Bruscoli 9 anni e 6 mesi, a Nicola Tortorella 8 anni. Pene più lievi poi per gli ex consiglieri Psd Stefano Macina e Claudio Felici, 2 anni di prigionia, pena sospesa.

A Bologna invece sempre il 29 maggio i mass media hanno pubblicato che c’è un nuovo pentito nel maxi-processo di ‘Ndrangheta ‘Aemilia’. E’ Antonio Valerio, uno dei due intercettati mentre ridevano durante le scosse del Sisma 2012, e che da un paio di udienze ormai non viene più accompagnato nella ‘gabbia’ con gli altri imputati. La notizia del suo pentimento è stata data dal TgR dell’Emilia-Romagna. L’imputato è considerato ai vertici della ‘Ndrangheta emiliana, era sfuggito ad un attentato, come ha ricostruito in aula Paolo Bellini, il killer reggiano che aveva tentato di eliminarlo.

A Torino il 28 giugno è stato pubblicato il bando di gara, per la realizzazione della nuova linea ferroviaria ad Alta Velocità, del valore di circa 300 milioni di euro ( Alè se magna!!) , per la realizzazione dei Pozzi d’Avrieux e delle opere sotterranee previste a partire dal piede della discenderia di Villarodin-Bourget/Modane. Lo rende noto Telt, la società massomafiosa italo-francese incaricata di realizzare e poi di gestire la nuova Torino-Lione. Le opere, sul versante francese, rientrano nel cantiere operativo n.5. I lavori, della durata di 96 mesi, consistono nella costruzione di 4 pozzi profondi 100 metri scavati con 4 frese modello Raise Boring Machine, e di circa 10 km di gallerie. Le imprese possono candidarsi fino al 31 agosto 2017.

A Milano sempre il 28 giugno si è tenuta, presso la Triennale di Milano, la cerimonia allegorica (massonica !!!!) di insediamento del neo Governatore del Distretto Rotary club 2041, Andrea Pernice, che, all’età di 42 anni, è il più giovane governatore Rotary al mondo. Andrea Pernice, giornalista e imprenditore, sarà in carica come Governatore del distretto metropolitano milanese, dall’1/7/2017 al 30/6/2018 e guiderà un Distretto composto da 50 Rotary Club e 2.400 soci….

Sempre a Milano il 28 giugno è stato arrestato Francesco Piccolo, pregiudicato di 57 anni, braccio destro della cosca calabrese dei Flachi e ricercato dall’inizio di giugno per scontare un residuo di pena di 4 anni e 2 mesi del 2011. Piccolo, deve rispondere di associazione a delinquere di stampo mafioso finalizzata all’estorsione, spaccio e detenzione di armi. L’operazione ‘Caposaldo’ portò all’arresto di 35 persone.

Il 27 giugno i mass media annunciano che le condizioni di salute del massone Marcello Dell’Utri (fondò Forza Italia con Silvio Berlusconi), ricoverato nel reparto infermeria del carcere di Rebibbia, “sono particolarmente critiche” e dovrebbe essere scarcerato. Ricordiamoci che Dell’Utri è stato condannato a 7 anni di reclusione per concorso esterno in associazione mafiosa, riconoscendolo mediatore tra Cosa Nostra e Silvio Berlusconi….

Sempre il 27 giugno i mass media pubblicano il telegramma inviato da quell’ipocrita del presidente della Repubblica (cattosinistroide) Sergio Mattarella a Daria Bonfietti, presidente dell’associazione familiari delle vittime della Strage di Ustica, di cui oggi ricorre il 37° anniversario. La data del 27 giugno, scrive Mattarella, “resta impressa nella coscienza del Paese come un evento tragico e come una ferita sempre aperta, per le vite spezzate, per le indicibili sofferenze dei familiari, e per il vulnus alla sensibilità civile e democratica del nostro Popolo”.

Anche a Milano il 26 giugno ha vinto il centrodestra, compresa Sesto San Giovanni, l’ex Stalingrado d’Italia. A Sesto Roberto Di Stefano (sostenuto dalla lista Sesto nel Cuore, da Forza Italia, Lega e Fratelli d’Italia) ha vinto con il 58,6%. Il centrodestra ha vinto anche in tre capoluoghi di provincia, Como, Lodi e Monza. A Como Mario Landriscina, (sostenuto da Forza Italia, Lega, Fratelli d’Italia e da una lista civica) ha vinto con il 52,7%. A Lodi Sara Casanova, sostenuta dal centrodestra, è la nuova sindaca: con il 56,9%. A Monza ha trionfato Dario Allevi (Lega e centrodestra) con il 51,3%.

Sempre il 26 giugno il centrodestra vince anche a Rieti con Antonio Cicchetti che a vince le elezioni con il 50,2%.

Il magna magna delle banche e le sue spartizioni: Il 24 giugno La Bce e Single Resolution Board hanno dato il via libera alla liquidazione di Popolare di Vicenza e di Veneto Banca, dopo aver accertato che sono “in dissesto”. Si tratta del primo passo formale verso la creazione della good bank che verrà acquistata da Intesa e della bad bank che si accollerà lo stato. In vista del decreto, il premier Paolo Gentiloni ha incontrato a Palazzo Chigi il titolare dell’Economia Pier Carlo Padoan. “Mi sento di confermare totalmente la garanzia per quanto riguarda i risparmiatori e i correntisti”, ha ribadito il presidente del consiglio. Servirà quindi un rafforzamento del fondo esuberi con un intervento pubblico ( Alè se magna! chi se ne frega del debito pubblico!) .

Il 24 giugno il sindaco di Milano Giuseppe Sala è stato indagato nell’inchiesta sulla Piastra di Expo per turbativa d’asta. A Sala all’ipotesi originaria di falso è stata contestata anche quella di turbativa d’asta in relazione al mancato scorporo, dalla gara per l’affidamento dei servizi della Piastra, del capitolo relativo al verde e all’acquisto di un ingente numero di alberi per un valore di circa 5 milioni. In pratica gli è contestata la mancata indizione di un nuovo bando. Oltre a lui sono stati indagati altri 7 massoni e 2 società tra cui Piergiorgio Baita, titolare della Mantovani, la società che si è aggiudicata il maxi-appalto, e Paolo Pizzarotti, titolare dell’omonima impresa la quale è anche parte offesa.

Il 24 giugno il cda della Rai ha approvato, su proposta del dg Mario Orfeo, la proposta di accordo in esclusiva con (il mediocre) Fabio Fazio per 4 anni, per realizzare Che tempo che fa che passa su Rai1, 32 puntate da tre ore in prime time la domenica e altrettante da un’ora in seconda serata il lunedì. Il compenso di Fazio sarà lo stesso, circa 2,2 milioni annui (noi gente comune siamo alla fame e quel mediocre, con la faccia da scemo di Fazio, percepisce uno stipendio esagerato), che il conduttore percepiva su Rai3, però con trenta ore di trasmissione in meno.

Il 22 giugno la Corte europea dei diritti umani ha condannato ancora una volta l’Italia per gli atti di tortura perpetrati dalle forze dell’ordine nella notte tra il 20 e 21 luglio 2001 nella scuola Diaz, ai margini del G8 di Genova, ai danni di diverse persone. La Corte ha anche condannato l’Italia per non aver punito in modo adeguato i responsabili di quanto accaduto a Genova. Nils Miuznieks, commissario dei diritti umani del Consiglio d’Europa, in una lettera inviata tra gli altri ai Presidenti dei due rami del Parlamento, Laura Boldrini e Pietro Grasso, punta il dito “Osservando che il testo sembra divergere dalla definizione contenuta nella Convenzione contro la tortura delle Nazioni Unite, anche sotto altri aspetti”, il commissario afferma di essere preoccupato che se la legge sarà approvata così com’è, certi casi di tortura o trattamenti o punizioni degradanti o inumani non potranno essere perseguiti “creando quindi delle potenziali scappatoie per l’impunità”. Il commissario evidenzia inoltre l’importanza di assicurare che “l’ampia definizione di tortura, che ricomprende gli atti commessi da privati cittadini, non si traduca in un indebolimento della protezione contro la tortura commessa da funzionari dello Stato, data la particolare gravità di questa violazione dei diritti umani”….

Ad Arezzo invece sempre il 22 giugno è iniziato l’afflusso di risparmiatori al tribunale di Arezzo dove si svolge l’udienza preliminare davanti al gup Giampiero Borraccia per la bancarotta di Banca Etruria. Arrivati da tutta la Toscana ma anche dal Lazio, i risparmiatori divisi in due comitati Vittime Salvabanche e Azzerati, hanno inscenato una manifestazione pacifica ma con slogan forti contro l’ex presidente del consiglio Renzi e i suoi collaboratori e contro la banca. Al grido di “ladri ladri” i risparmiatori hanno piantonato il tribunale peraltro blindato da un ingente numero di polizia e carabinieri (gabellotti – cani da guardia). Sul banco del gup oltre 2.500 richieste di costituzione di parti civili. Tra loro anche il comune di Arezzo come annunciato questa mattina dal sindaco Alessandro Ghinelli.

Il 21 giugno a Brescia Maurizio Tramonte(infiltrato dei servizi segreti, collaboratore del SID e militante di Ordine Nuovo, condannato all’ergastolo per la strage di Piazza Loggia) è stato fermato e arrestato a Fatima. La sentenza della Cassazione per il sindaco di Brescia, Emilio Del Bono, “è una vittoria di una città che testardamente ha voluto la verità processuale che non era scontato arrivasse”. “La sentenza disvela in maniera chiara la matrice politica di quella strage e mette un punto fermo sulla verità storica che era ampiamente acquisita ma che oggi si consolida” ha aggiunto il primo cittadino di Brescia.

A Firenze il 20 giugno sono stati indagati a Firenze 8 persone, per turbativa d’asta e falso nell’assegnazione della gestione di piscine comunali: tra questi l’assessore allo sport Andrea Vannucci. Emerge così nella sua interezza un’inchiesta di procura sugli affidamenti a privati di impianti sportivi, con un’ordinanza del gip Angelo Antonio Pezzuti su alcune interdizioni. Il gip parla di “rapporto collusivo” e “intesa” tra assessore, dirigenti comunali e imprenditori a capo delle società sportive cui andavano le gare con concessioni irregolari. Il gip ha ordinato interdizioni dai pubblici uffici (chieste dai pm Giuseppina Mione e Filippo Focardi ) per la dirigente dell’assessorato allo sport Elena Toppino (un anno) e il funzionario comunale Loris Corti (6 mesi) e dall’esercizio dell’impresa ai privati Franco Bonciani, già segretario del Pd a Rignano, e Cipriano Catellacci (1 anno).

Il Tribunale di Milano il 20 giugno dichiara ai mass media che “ritiene che le utilità corrisposte al ciellino cattofascista Formigoni in esecuzione dell’accordo corruttivo, tra il 2006 ed il 2011, siano stimabili nell’ordine di almeno sei milioni di euro, a fronte di circa 120 milioni di euro e di circa 180 milioni di euro che, nello stesso periodo, vengono erogati dalla Regione rispettivamente a Fondazione Salvatore Maugeri e Ospedale San Raffaele“. Lo si legge nei motivi della sentenza con cui, tra gli altri, l’ex governatore è stato condannato a 6 anni per il caso Maugeri. “Gli ingenti capitali investiti” dal faccendiere Pierangelo Daccò e dall’ex assessore Antonio Simone “per garantire a Formigoni vacanze in località esclusive, disponibilità di imbarcazioni di lusso, uso di dimore di pregio, un altissimo tenore di vita, cene di rappresentanza e viaggi su aerei privati sono del tutto esorbitanti in un qualsiasi normale rapporto di amicizia”, spiegano i giudici”.

A Genova sempre il 20 giugno il pubblico ministero Massimo Terrile ha chiesto la condanna per tre ex consiglieri regionali e una impiegata della Regione Liguria per concorso in falso e peculato, nell’ambito dell’inchiesta della procura genovese sulle cosiddette spese pazze nel periodo compreso tra il 2008 e il 2009. In particolare, il pm ha chiesto la condanna a 3 anni per Roberta Gasco, ex capogruppo del gruppo misto Udeur-Sinistra Indipendente e nuora di Clemente Mastella; 4 anni e sei mesi per Franco Bonello, ex gruppo Unione a Sinistra-Sinistra Europea; 5 anni per Lorenzo Castè, ex gruppo Udeur-Sinistra Indipendente. Per l’impiegata Simona Vergari sono stati chiesti 8 mesi. Avevano già patteggiato gli impiegati Cristiano Barattino (5 mesi e 10 giorni) e Donatella Chiapponi (6 mesi e 20 giorni). Secondo l’accusa gli ex consiglieri avrebbero speso soldi erogati dalla Regione Liguria per acquisti personali mentre erano destinati alle funzioni istituzionali.

A Trento il 19 giugno a Villa Welsperg, in val Canali, su iniziativa della Fondazione Edmund Mach e del Parco naturale di Paneveggio è stato organizzato il meeting annuale di AforGeN “Alpine Forest Genomics Network” (uno studio sulle risorse genetiche forestali). L’evento ha riunito per tre giorni una quarantina di esperti internazionali nel campo della genetica, della genomica e dell’ecologia delle specie forestali.

A Pavia il 17 giugno 39 persone sono rimaste lievemente intossicate nella notte a Landriano (Pavia) a causa di una sostanza urticante fuoriuscita dagli impianti dello stabilimento della Bitolea, un’azienda che produce solventi organici e prodotti per l’industria farmaceutica. A essere rimasti intossicati sono stati 2 dipendenti di questa ditta e altri 37 della Bartolini, un’azienda di trasporti che si trova nelle vicinanze. Quasi certamente la sostanza chimica è stata trasportata dal vento dalla prima alla seconda azienda. Tutti gli intossicati (alcuni dei quali sono stati portati al Pronto soccorso del San Matteo di Pavia e degli ospedali di Vigevano, Melegnano, San Donato Milanese e Lodi) hanno accusato bruciore agli occhi e problemi alle vie respiratorie. Sono in corso accertamenti per stabilire le cause della fuoriuscita della sostanza chimica dall’impianto della Bitolea.

Sempre il 17 giugno i mass media hanno annunciato che rischiano di nuovo di allungarsi i tempi sulla proposta di legge che introduce retroattivamente il sistema contributivo per il calcolo dei vitalizi di ex deputati e senatori. Il TESTO, presentato dal deputato del Pd, Matteo Richetti il 9 luglio 2015, è in discussione da oltre un anno alla Camera e doveva approdare in Aula la prossima settimana. I vitalizi, a dire il vero, sono stati già aboliti nel 2012 ma solo per i neo eletti: i parlamentari cessati dal mandato prima di quella data hanno infatti continuato a percepire gli assegni pre-riforma mentre a coloro che hanno esercitato un mandato prima del 2012, e che sono stati poi rieletti, si applica un sistema basato in parte sulla quota di assegni vitalizi maturata al 31 dicembre 2011 e in parte sulla quota calcolata con il nuovo sistema contributivo. Durissima la reazione dei M5S. “Sui vitalizi continua l’indegna melina di Pd, del Governo e della maggioranza: la verità è che non vogliono rinunciare al privilegio”, dicono i pentastellati, ricordando che l’abolizione dei vitalizi “doveva arrivare in Aula lo scorso fine maggio, risultato ottenuto grazie alla nostra insistenza, ed è poi stata fatta slittare a fine giugno, anche perché è stata data priorità al disegno di legge sull’Umbria Jazz”. “Questo rimpallo continuo, volto solo a perdere tempo, è un vero e proprio schiaffo ai cittadini che hanno difficoltà a mettere insieme il pranzo con la cena, mentre la casta si appresta ad accaparrarsi, il 15 settembre, la pensione privilegiata”, concludono i M5S. Anche al Senato i tempi sostanzialmente si allungano sul tema. Ai questori di Palazzo Madama è stato dato mandato di fare la sintesi sulle 12 proposte in materia per verificare “quali siano gli effetti di ogni delibera proposta”. ….

Il 16 giugno a Bergamo è ritornata la scritta ‘padroni a casa nostra’ sul pratone della Lega Nord a Pontida, dove ogni anno il Carroccio tiene la sua pagliacciata allegorica, facendo gioco forza, in un contesto sociale arretrato sia a livello economico che culturale. Teniamo presente che finalmente il 22 Aprile è stato espropriato il prato dei leghisti per un appuntamento molto atteso, il concerto di ‘orgoglio terrone’ organizzato da Zulù come reazione alla visita a Napoli di Matteo Salvini. Una decisione che ai fascisti leghisti non era piaciuta per nulla….

Il 15 giugno a Massa Carrara sono stati indagati 8 carabinieri della Lunigiana. Uno di loro è sto messo in carcere, tre sono agli arresti domiciliari e quattro hanno il divieto di dimora nella provincia di Massa Carrara. Tra questi ultimi un maresciallo, sospeso dal servizio perché aveva anche funzioni di comando. I reati contestati a vario titolo sono lesioni, falso in atto pubblico, sequestro di persona, violenza sensuale. Il gip De Mattia ha accolto le richieste della procura contestando ben 104 capi di imputazioni. C’è anche caso di un clochard caricato a forza sull’auto di servizio e picchiato con un manganello. Poi altri pestaggi in caserma dove, sempre secondo le accuse, venivano falsificati i verbali.

Il 15 giugno l’ex direttore del Tg4 Emilio Fede è stato condannato a 2 anni e 3 mesi di reclusione per la vicenda con al centro alcuni falsi fotomontaggi ‘hot’ che, secondo l’ accusa, avrebbe fatto confezionare per ricattare i suoi datori di lavoro di Mediaset, quando venne licenziato nel 2012 e, in sostanza, per ottenere un accordo di uscita più vantaggioso. Il pm aveva chiesto 4 anni e 9 mesi. Secondo le indagini coordinate dal pm Silvia Perrucci, il giornalista nel 2012 avrebbe dato mandato a Gaetano Ferri, suo ex personal trainer e già condannato in appello per questa vicenda, e ad altre due persone di assemblare finti fotomontaggi compromettenti che ritraevano il direttore dell’informazione di Mediaset, Mauro Crippa, così come il presidente dell’azienda Fedele Confalonieri. E attraverso una serie di “pressioni e minacce”, in pratica, come affermato dal pm in requisitoria, avrebbe costretto “Crippa, Confalonieri ma anche lo stesso Silvio Berlusconi” a fargli avere “un accordo più vantaggioso con una buonuscita di 820 mila euro e un contratto di collaborazione di 3 anni. Il giudice ha disposto una provvisionale di risarcimento di 20mila euro a carico di Fede e a favore di Crippa, difeso dal legale Edda Gandossi, e di 2 mila euro a favore di Ferri (“sentenza giusta, ma pena bassa”, ha commentato), parte civile in questo processo per una vicenda di violenza privata riqualificata in minacce. Nel processo erano parti offese Rti-Mediaset e Confalonieri con il legale Lucio Lucia. Stando alla difesa di Fede, rappresentata da Alessandra Guarini e Maurizio Paniz, l’allora direttore “non si aspettava certamente di essere licenziato in tronco quel 28 marzo del 2012 con una vera e propria imboscata e ha usato espressioni ingiuriose e di rabbia nei confronti di Crippa, ma nella sua condotta non c’è stato nulla di violento o minaccioso volto ad impedire il suo licenziamento e ad ottenere un accordo più favorevole”.

A Milano il 15 giugno sono stati tutti assolti gli otto ex manager della Breda Termomeccanica-Ansaldo, accusati di omicidio colposo per la morte di una decina di operai causata, secondo l’accusa, dall’esposizione all’amianto nello stabilimento milanese di viale Sarca tra gli anni ’70 e il 1985. Una sentenza in linea coi recenti verdetti a Milano di assoluzione per casi analoghi. I familiari e gli amici delle vittime presenti in aula hanno accolto la sentenza gridando ‘Vergogna’. Il pm di Milano Nicola Balice aveva chiesto di condannare i manager a pene dai 2 ai 4 anni e undici mesi di reclusione. Nella sua lunga requisitoria, che ha richiesto tre udienze, Balice ha parlato di condotte “gravemente colpose” da parte degli imputati, che “sapevano di mettere a rischio i lavoratori” e che “se ne sono infischiati fino al 1985” delle norme sull’amianto. La sentenza di assoluzione di questa mattina è l’ultimo dei recenti verdetti di assoluzione pronunciati al Tribunale di Milano, nei confronti di manager accusati di omicidio colposo in relazione alla morte di lavoratori a causa dell’amianto. Lo scorso 12 maggio, il Tribunale ha prosciolto con formula piena Paolo Cantarella e Giorgio Garuzzo, rispettivamente ex ad e ex presidente di Fiat Auto, in relazione a 10 casi di operai deceduti per forme tumorali provocate dall’esposizione all’amianto dopo avere lavorato nello stabilimento dell’Alfa Romeo di Arese. Lo scorso febbraio, la Corte d’Appello di Milano ha assolto anche 4 ex manager Enel imputati di omicidio per la morte, tra il 2004 e il 2012, di 8 lavoratori della centrale dell’azienda a Turbigo, in provincia di Milano. Nel novembre scorso, i giudici d’appello hanno ribaltato la sentenza di condanna di primo grado nei confronti di 11 manager Pirelli, condannati in primo grado per la morte di una ventina di lavoratori per mesoteliomi provocati dall’esposizione all’amianto nei due stabilimenti milanesi di viale Sarca e di via Ripamonti fra gli anni ’70 e ’80. I familiari e gli amici dei lavoratori presenti in aula, tra cui il portavoce del Comitato per la difesa della salute nei luoghi di lavoro, Michele Michelino, hanno espresso la loro insoddisfazione per il verdetto esponendo uno striscione con scritto ‘Per ricordare tutti i lavoratori uccisi in nome del profitto’. “La legge non è uguale per tutti (hanno gridato dopo la lettura del dispositivo) e al Tribunale di Milano le vittime pagano e gli assassini rimangono impuniti. Questa è giustizia di classe“.

porto somalo Eel Ma'aan

A Brescia il 14 giugno la Procura di Brescia annuncia ai mass media che ogni settimana a Brescia 8 tonnellate di rifiuti pericolosi vengono fatti sparire nel nord Africa. E’ stato arrestato la notte scorsa un ghanese (ultimo gradino) di 50 anni che in una discarica di Marcheno, nel Bresciano, stava caricando tre container carichi di rifiuti elettronici che sarebbero dovuti andare al porto di Genova e poi in Nord Africa.

Il 12 giugno il legale del sindaco di Milano Giuseppe Sala, l’avvocato Salvatore Scuto, ha incontrato il sostituto pg Felice Isnardi titolare dell’inchiesta con al centro l’appalto sulla ‘Piastra dei Servizi’ di Expo, sfilata di mano alla Procura e che vede indagate 7 persone, tra cui il primo cittadino milanese, in qualità di ex commissario unico per l’Esposizione Universale, accusato di falso ideologico e materiale. Nell’incontro, da quanto si è saputo, si sarebbe parlato dei tempi di chiusura delle indagini. Nei prossimi giorni, infatti, il pg dovrebbe chiudere l’inchiesta dopo che, tra l’altro, sabato scorso 10 giugno è scaduto il termine fissato per ulteriori indagini (il sostituto pg a dicembre aveva chiesto al gip una proroga delle indagini per 6 mesi). In teoria, con la chiusura dell’inchiesta, che potrebbe avvenire la prossima settimana potrebbe essere notificato l’atto di conclusione indagini, in vista delle richiesta di processo, o ci potrebbe essere una richiesta di archiviazione….

Il 10 giugno i mass media annunciano che Giuseppe Graviano aveva un coltello nella sua cella del supercarcere di Ascoli Piceno, il boss mafioso di Brancaccio, le cui intercettazioni su presunte ‘cortesie’ a Silvio Berlusconi sono state depositate agli atti del processo in corso a Palermo. “Sono illazioni prive di fondamento, fandonie”. Barbara Berlusconi ha commentato con poche lapidarie parole le intercettazioni del boss Giuseppe Graviano, relative al padre, l’ex presidente del Consiglio Silvio Berlusconi. Barbara Berlusconi, in veste di presidente di Fondazione Milan, ha parlato a margine dell’evento ‘Sport For All’ organizzata al centro sportivo Cimiano dalla onlus del club rossonero.

Il 9 giugno il pubblico ministero Walter Cotugno ha chiuso le indagini dell’inchiesta bis sulla costruzione della torre piloti, crollata il sette maggio 2013 dopo che la nave Jolly Nero si schiantò contro di essa causando la morte di 9 persone. Uno degli ultimi indagati era stato l’ammiraglio Felicio Angrisano, all’epoca comandante della Capitaneria di Genova. Alla chiusura dell’inchiesta gli indagati risultano 16, oltre alla società Rimorchiatori riuniti e alla corporazione dei piloti del porto di Genova. Le accuse sono di omicidio colposo plurimo, disastro e crollo colposo. Tra le persone indagate i progettisti della torre, i collaudatori e i datori di lavoro delle vittime. In un primo momento il pm aveva chiesto l’archiviazione ma il gip aveva ordinato nuove indagini e approfondimenti. Secondo l’accusa, la torre piloti di Genova venne “costruita a cavallo della banchina senza tenere conto delle azioni non ordinarie incidenti sulla struttura come ad esempio l’urto delle navi in manovra nello spazio acqueo antistante al manufatto ed in assenza di qualsiasi protezione”. Le persone indagate sono il commissario e i dirigenti tecnici del Consorzio autonomo del porto di Genova (Gino Capocaccia, Angelo Spaggiari, Paolo Grimaldi, Edoardo Praino) che avevano redatto il progetto precontrattuale per la costruzione; il presidente e i membri della sezione del Consiglio superiore dei lavori pubblici che espressero parere favorevole al progetto (Ugo Tomasicchio, Mario Como, Antonio Rinaldi, Giuseppe Parise); il progettista Bruno Ballerini; il collaudatore Giorgio Mozzo. Nell’inchiesta sono entrati anche i datori di lavoro delle nove vittime e i responsabili della sicurezza. Nel registro degli indagati sono così stati iscritti l’ammiraglio Felicio Angrisano e l’ufficiale Paolo Tallone della Capitaneria di Porto; Giovanni Lettich e Sergio Morini della corporazione Piloti e Gregorio Gavarone e Roberto Matzedda della società Rimorchiatori riuniti.

Sempre il 9 giugno la Diocesi di Savona a dischiarato ai mass media, la disponibilità a indennizzare 5 vittime di un sacerdote pedofilo. Sarebbe la prima diocesi a farlo spontaneamente e non per ordine di un giudice”: lo annuncia Francesco Zanardi, portavoce di Rete l’Abuso, che da anni tutela le vittime di preti pedofili. …

retelabuso.org/

 Sempre il 9 giugno i mass media pubblicano che scadrà il termine fissato per ulteriori indagini sulla vicenda che vede al centro l’appalto sulla Piastra dei servizi di Expo, quello più rilevante e del valore di 272 milioni di euro. Nei prossimi giorni, la Procura generale di Milano, dovrebbe chiudere l’inchiesta in cui sono indagate sette persone, tra cui anche il sindaco di Milano ed ex ad di Expo Giuseppe Sala, accusato di falso materiale e falso ideologico. Lo scorso 9 gennaio il gip Lucio Marcantonio aveva disposto la proroga per altri 6 mesi delle indagini, fino al 10 giugno, come chiesto a dicembre dal sostituto pg Felice Isnardi in seguito all’avocazione dell’inchiesta. Un fascicolo che era stato al centro dello scontro in Procura tra l’allora capo Edmondo Bruti Liberati e l’allora aggiunto Alfredo Robledo e che era passato ad ottobre per una bocciatura da parte del gip Andrea Ghinetti di una richiesta di archiviazione presentata dai pm.

Sempre il 9 giugno i mass media pubblicano le conversazione fatte tra il boss Giuseppe Graviano e un co-detenuto con cui il capomafia trascorreva l’ora d’aria nel carcere di Ascoli Piceno. L’intercettazione è depositata agli atti del processo trattativa Stato-mafia. “nel ’93 ci sono state altre stragi ma no che era la mafia, loro dicono che era la mafia. Allora il governo ha deciso di allentare il 41 bis, poi è la situazione che hanno levato pure i 450”, dice ancora il boss intercettato, alludendo alla decisione, presa nel novembre del ’93, di revocare il carcere duro per 450 mafiosi. “Berlusconi quando ha iniziato negli anni ’70 ha iniziato con i piedi giusti, mettiamoci la fortuna che si è ritrovato ad essere quello che è. Quando lui si è ritrovato un partito così nel ’94 si è ubriacato e ha detto ‘Non posso dividere quello che ho con chi mi ha aiutato’. Pigliò le distanze e ha fatto il traditore”. “Tu lo sai che mi sono fatto 24 anni, ho la famiglia distrutta … alle buttane glieli dà i soldi ogni mese”.

8 giugno sono state emesse 7 richieste di assoluzione, 6 di condanna a pene tra un anno e mezzo e 5 anni. Sono le conclusioni del Pm Morena Plazzi nel processo per peculato a 13 ex consiglieri regionali del gruppo del Pd, per le spese messe a rimborso tra giugno 2010 e dicembre 2011. La richiesta di pena più alta è 5 anni per l’ex capogruppo Marco Monari. Il Pm ha chiesto poi due anni e sei mesi per Luciano Vecchi, due anni e tre mesi per Rita Moriconi, tra i cui rimborsi c’era anche un acquisto in un sexy shop, un anno e sei mesi per Thomas Casadei, Roberto Piva, Valdimiro Fiammenghi.

Sempre 8 giugno il presidente della Bce, Mario Draghi, nella conferenza stampa dopo il consiglio direttivo svoltosi a Tallin a dichiarato ai mass media “Ricordate che abbiamo un obiettivo specifico che è la stabilità dei prezzi. Non il sostegno ai bilanci dei paesi, o altre considerazioni”. Lo ha detto il presidente della Bce, Mario Draghi, rispondendo alla domanda se la normalizzazione della politica monetaria in futuro non rischi di creare problemi ai Paesi ad alto debito come l’Italia “Il presidente della Bce, Mario Draghi dichiara che “I Paesi che hanno una posizione di bilancio debole, una bassa crescita e una mancanza di riforme strutturali saranno più esposti di altri” ad un rientro delle misure straordinarie di politica monetaria. Insomma non ne veniamo più fuori dalla miseria, anzi, ci saranno tempi sempre più bui, mentre si ingrassano solo quelli che speculano sulle infrastrutture e sulle disgrazie degli altri …..

Sempre l’8 giugno a Bari l’indagine, ribattezzata ‘In Daunia Venenum’, ha portato all’arresto di 14 persone (5 in carcere e 9 ai domiciliari), fra imprenditori, dipendenti di un impianto di compostaggio e di una azienda di trasporti, oltre ai protagonisti principali di questa vicenda Domenico Gramegna, dirigente dell’Arpa Puglia e i tre politici. In totale, sono 42 le persone indagate. Nei confronti delle due società coinvolte, la Lufa Service di San Severo e la Pulitem di Casalnuovo di Napoli, e di alcuni indagati, sono stati eseguiti sequestri di beni per 9,3 milioni di euro. Gli accertamenti coordinati dai pm baresi Giuseppe Gatti, Lidia Giorgio e Renato Nitti, hanno documentato anche una presunta corruzione relativa alla bonifica di un terreno nell’area dell’ex Fibronit di Bari, che ha portato all’interdizione per un anno di Gaetano Nuovo, amministratore della Allkema Service Srl di Modugno (Bari), che effettuò nel 2014 la bonifica di un terreno adiacente all’ex fabbrica Fibronit e che, per ottenere una certificazione nonostante alcune irregolarità, avrebbe assunto il figlio di Gramegna. Lo stesso funzionario dell’Arpa, ora agli arresti domiciliari, per aver chiuso un occhio sulle carenze strutturali dell’impianto di compostaggio di San Severo avrebbe intascato 5mila euro con la mediazione di Primiano Calvo, coordinatore provinciale a Foggia di ‘Noi con Salvini’ ed ex vicesindaco di San Severo, Antonio Comitangelo e Paolo Antonio Del Prete, rispettivamente vice coordinatore regionale e componente del coordinamento provinciale Bat di ‘Idea Popolo e Libertà’ (tutti e tre ai domiciliari per corruzione). A falsificare le relazioni sarebbero stati altri cinque funzionari Arpa, indagati a piede libero. I fatti contestati dalla procura barese risalgono agli anni 2010-2014 e riguardano lo sversamento illecito di circa 100.000 tonnellate di rifiuti speciali, fanghi di depurazione, scarti di lavorazione di alimenti, animali macellati, oltre a plastica e pneumatici. “Il ciclo non è stato mai rispettato (ha confermato agli inquirenti un dipendente della Lufa anche lui tra gli indagati) e l’impianto accettava più del doppio dei rifiuti consentiti” ma ogni sera venivano “stracciati i documenti di trasporto” per non lasciare tracce sui rifiuti in entrata e in uscita.Questo permetteva di smaltire enormi quantità di rifiuti in ogni sito (ha ammesso il lavoratore) tanto da innalzare i terreni coltivati anche di diversi metri”. I rifiuti, provenienti dalle province di Napoli e Caserta, venivano trasportati dai mezzi della Pulitem alla Lufa Service e quelli che apparentemente venivano trasformati in fertilizzanti per agricoltura, in realtà venivano sversati illecitamente in terreni utilizzati come discariche, spesso vicini a falde acquifere e zone balneari turistiche.

Il 7 giugno a Brescia è stata ha aperta un’inchiesta con ipotesi di reato truffa allo stato, su una quarantina di strutture della provincia di Brescia che ospitano richiedenti asilo. Si tratta di centri riconducibili ad uno stesso imprenditore, Angelo Scaroni,. Le strutture perquisite su mandato del sostituto procuratore Ambrogio Cassiani ospitano al momento circa 200 profughi. Nell’elenco sono finite anche centri che sono risultati essere inesistenti ma che percepirebbero comunque fondi previsti dal Ministero dell’Interno. A Scaroni sono riconducibili le 40 strutture, tra appartamenti, ristoranti e alberghi. Non sarebbero stati rispettati i parametri e in alcuni casi risultano inesistenti strutture che si erano accreditate attraverso un bando pubblico e con autocertificazione.

Il 6 giugno a Bologna c’è stata una azione di protesta, verso il G7 dell’Ambiente in programma a Bologna, da parte del collettivo Hobo. In mattinata, come spiega lo stesso collettivo in una nota, “60 chilogrammi di letame sono stati scaricati” dentro il Rettorato dell’Università di Bologna “da cui promanano editti imperiali e codici etici”. Con questa azione, scrive Hobo, “abbiamo iniziato a restituirvi solo una piccola parte della merda che quotidianamente buttate addosso alle nostre vite, alla nostra generazione, alle nostre aspettative. Perché siamo stufi di pagare la vostra crisi, siamo stufi di respirare il vostro potere, siamo stufi di vivere nella vostra merda”. Secondo il collettivo, “in questi giorni Bologna è sottoposta all’invasione di pericolosi criminali. Sono pochi ma estremamente efferati, si fanno chiamare G7, costituiscono la cupola delle sette potenze più industrializzate del mondo”.

Il Gruppo dei Sette (le nazioni più pre-potenti) è il vertice dei ministri dell’economia delle sette nazioni sviluppate con la ricchezza nazionale netta più grande al mondo. Sono anche definite dal Fondo Monetario Internazionale come le 7 maggiori economie avanzate. Esso è nato nel 1975 (ma formalizzato nel 1986), quando il Canada aderì al Gruppo dei Sei Francia, Germania, Italia, Giappone, Regno Unito e Stati Uniti d’America. Anche il rappresentante dell’UE e il Presidente del FMI sono sempre presenti agli incontri. Dal 1998 al 2014 è stato affiancato dal G8, il vertice dei capi di stato dei già menzionati allargato alla Russia. Il G7 rappresenta oltre il 63% della ricchezza netta mondiale.

Sempre il 6 giugno i due ex dirigenti della Thyssenkrupp Marco Pucci e Daniele Moroni Hanno ottenuto la possibilità di lavorare all’esterno del carcere di Terni, dove sono rinchiusi dal 14 maggio 2016, condannati in via definitiva per il rogo nell’acciaieria di Torino in cui, nel dicembre 2007, morirono 7 operai. Dal 5 giugno ai due manager è stato infatti concesso di allontanarsi dalla casa di reclusione per 8 ore al giorno e raggiungere due diverse aziende del territorio in cui svolgono attività di consulenza…..

Trump il 2 giugno ha festeggiato (festa della repubblica Italiana) con un evento fuori programma alla Casa Bianca: presente l’ambasciatore Varricchio e personalità di origini italiane tra cui la consigliera Conway, il governatore Christie e l’ex sindaco Giuliani. Nell’esprimere i “più calorosi auguri” per la festa della repubblica con un messaggio consegnato dal suo assistente Dan Scavino, il presidente Trump ha tra l’altro ricordato che ”I vincoli tra Italia e Usa si estendono al di là dei legami sentimentali e culturali”. La nostra alleanza militare è più forte che mai mentre continuiamo a combattere il terrorismo (ndr: con stragi di stato – strategia della tensione) ”: è uno dei passaggi del messaggio di auguri del presidente americano Donald Trump per la festa del 2 giugno. “Un grande gesto di amicizia nei nostri confronti”, ha sottolineato l’ambasciatore leccaculo cattosinistroide Varricchio.

Sempre il 2 giugno a Pisa alcuni militanti aderenti ai movimenti antimilitaristi hanno effettuato un presidio pacifico davanti alla base americana di Camp Darby a Tombolo (Pisa) per dire no alla costruzione di “una nuova linea ferroviaria per potenziare il collegamento tra la base e il porto di Livorno trasportando armi ed esplosivi attraverso un territorio densamente popolato”. Il progetto, spiega una nota dei promotori del presidio, “presentato dalla Commissione mista costruzioni italo-statunitense, è stato approvato il 26 aprile dal Consiglio direttivo dell’Ente Parco Regionale Migliarino San Rossore Massaciuccoli e prevede la realizzazione di una nuova linea ferroviaria che dalla Stazione di Tombolo porta a un grande terminal all’interno di Camp Darby: la nuova linea, integrata da un ponte girevole sul Canale dei Navicelli, permette il transito di due treni al giorno”. Suscita polemiche anche la decisione di tagliare mille pini all’interno dell’area protetta…

Il 1 giugno è stato arrestato Oreste Giurlani il sindaco di Pescia in provincia di Pistoia. Tra il 2012 e il 2016 si sarebbe appropriato di 570 mila euro, che apparteneva alla delegazione toscana dell’Unione nazionale comuni comunità enti montani (Uncem Toscana), della quale è stato presidente dal 2005 al 2016. In base alle indagini, Giurlani avrebbe trasferito il denaro dal conto corrente dell’associazione, di cui aveva disponibilità diretta, sul proprio conto corrente personale. si sarebbe ‘autoliquidato’ una somma di 200 mila euro senza alcuna giustificazione di spesa, e altri 233 mila creando giustificazioni contabili fittizie, “ideologicamente false e soprattutto non pertinenti alla funzione pubblica svolta”: tra queste, l’acquisto di numerosi cellulari, Ipad, e spese per il carburante gonfiate. Inoltre avrebbe ricevuto dall’Uncem compensi per 143 mila euro per consulenze da lui effettuate a seguito di incarichi autoconferiti.

A Milano invece sempre il 1 Giugno i mass media hanno pubblicato che i pm Stefano Civardi, Mauro Clerici e Giordano Baggio hanno chiuso le indagini su Mps (la banca del vaticano), indagata in base alla legge sulla responsabilità amministrativa degli enti nel nuovo filone, trasmesso da Siena la scorsa estate, che riguarda la contabilizzazione a saldi aperti dei derivati Santorini e Alexandria e che ha già portato alla richiesta di processo per Alessandro Profumo e Fabrizio Viola, ex presidente ed ex ad di Mps, e di Paolo Salvadori, ex presidente del collegio sindacale dell’istituto, accusati di falso in bilancio e aggiotaggio. Per la posizione dell’istituto la Procura aveva disposto l’archiviazione, ma il sostituto pg Felice Isnardi ha deciso di disporre nuovi accertamenti.

 

I delitti di lesa-maestà commessi dai popoli

sono rari in confronto ai delitti di leso-popolo

commessi dalle maestà.

P. V. Berthier

 

Cultura dal basso contro i poteri forti

Rsp (individualità Anarchiche)