Aridaje: i fasci si stanno riprendendo il potere (politico, economico, militare)!!

Il 4 di marzo, la procura di Roma (strano che si danno da fare contro i fasci…) ha avviato un’inchiesta in cui si ipotizzano i pesanti reati di associazione sovversiva e propaganda e istigazione all’odio razziale.

I pm hanno proceduto all’iscrizione nel registro degli indagati di almeno 5 persone, tra loro anche Vincenzo Nardulli (a destra di Delle Chiaie nella foto), 72 anni, figura di riferimento dei movimenti dell’estrema destra romana e con un passato in Avanguardia Nazionale. I reati sono per aver organizzato un’associazione culturale dietro la quale si nasconderebbe la rinascita di Avanguardia Nazionale, movimento di estrema destra sciolto in passato in quanto dichiarato dalle autorità un movimento fascista e quindi anticostituzionale.

I magistrati hanno disposto una serie di perquisizioni e hanno indagato “Nardulli (in concorso con altri) per avere legami con l’associazione culturale Socialis. Un’organizzazione che, “insieme alla sigla Comunità Politica di Avanguardia, raccoglie l’eredità politica di Avanguardia Nazionale, acquisendone gli scopi e le strategie politiche con valori, già propagandati da Avanguardia Nazionale che si richiama all’ideologia nazi-fascista e alla supremazia razziale, etnica e religiosa”.

L’appartamento dell’associazione cattofascista si trova nel quartiere Cinecittà e durante la perquisizione sono stati trovati centinaia di documenti, numerose pagine manoscritte di Stefano Delle Chiaie fondatore del movimento di estrema destra Avanguardia Nazionale, pizzini, manifesti, volantini ma anche note dei servizi segreti (i loro organizzatori della strategia della tensione – stragi di stato – fascisti, braccio destro armato occulto dello stato e dei servizi segreti) e atti relativi a processi sulla strage di Bologna, Golpe Borghese e sull’attentato di Piazza Fontana. Ma il colmo dei colmi è che l’appartamento dell’associazione fascista è risultato occupato ed è di proprietà del Comune di Roma e raccoglie l’eredità politica del movimento di estrema destra sciolto in passato perché ritenuto anticostituzionale, all’associazione cattofascista sono iscritti 500 persone. Il sostituto procuratore Eugenio Albamonte, dovrà ora analizzare il materiale trovato nell’appartamento: tra i documenti ritrovati c’erano anche scritti legati a personaggi storici dell’estremismo di destra come un “fascicolo su Valerio Fioravanti scritto da Stefano Delle Chiaie”, appunti sui Nar (nucleo armato rivoluzionario) e pagine dattiloscritte su Gelli e il piano di rinascita della P2. Ma non solo, nel materiale trovato a quegli sfigati trogloditi, c’era anche un quadro che ritrae Benito Mussolini e un calendario del duce. A proposito, la loggia massonica che fa riferimento alla destra, si chiama Piazza del Gesù.

Ma andiamo ad analizzare come ha fatto Gelli ad entrare nelle stanze del potere…

Calvi, Sindona, Gelli e Marcinkus

Nel 1981 trovarono anche a Gelli un archivio segreto alla Gio.Le, la sua fabbrica di abbigliamento a Castiglion Fibocchi, in Toscana. Nella cassaforte della fabbrica furono trovati una lista con 962 nomi di affiliati alla misteriosa loggia massonica “Propaganda 2”. Nella lista massonica c’erano 4 ministri, 44 parlamentari, tutti i capi dei servizi segreti, l’intero vertice della guardia di finanza, decine di generali e colonnelli dei carabinieri, esercito, marina, aviazione, Roberto Calvi, Sindona. E poi: prefetti, funzionari centrali e periferici, magistrati, banchieri, imprenditori, direttori di giornali. Una struttura segreta, con gradi e gerarchie, cementata dal vincolo massonico. Uno Stato nello Stato. Che obbedisce a Gelli.

La relazione Anselmi definisce la P2 «un’organizzazione criminale» con due fasi. La prima è «eversiva»: fino al 1974 Gelli arruola soprattutto militari di destra con tendenze golpiste. E ottiene coperture internazionali (1949 – patto Attlantico Anticomunista) da un fronte anti-comunista che va dai servizi americani alla dittatura argentina. La linea cambia in coincidenza con la caduta di Nixon per lo scandalo Watergate. A partire dal 1976 nella P2 entrano imprenditori, politici, banchieri, funzionari, giornalisti. Ora l’obiettivo è conquistare il potere salvando le apparenze della democrazia, come nel «golpe bianco» progettato dal partigiano bianco (traditori – venduti), piduista, Edgardo Sogno.

La relazione Anselmi cita Silvio Berlusconi (tessera 1816) come esempio di imprenditore favorito dalle banche controllate da piduisti, come Montepaschi e Bnl.

Nel 1992 con lo scandalo di Tangentopoli si torna a parlare della P2, e dalle indagini saltano fuori molti piduisti. Come il corrotto Duilio Poggiolini, capo della commissione farmaci, quello che lucrò sul sangue infetto (e oggi se metti in discussione il business dei vaccini, passi per negazionista…). La maxi-inchiesta Mani pulite, comprova anche lo scandalo del Conto Protezione, descritto in uno dei dossier sequestrati nel 1981 alla Giole: una tangente di 7 milioni di dollari, versati da una società estera dell’Ambrosiano a Bettino Craxi e Claudio Martelli, su un conto svizzero prestato dal faccendiere amico Silvano Larini. Soldi chiesti da Gelli a Calvi, che in cambio ottiene prestiti dall’Eni, smistati da un dirigente socialista e piduista, Leonardo Di Donna.

Nel processo per la maxi-tangente Enimont, invece, trova spazio un altro affiliato, Luigi Bisignani, scoperto a riciclare soldi della Montedison attraverso lo lor (la banca mondiale vaticana che dovrebbe aiutare i poveri…), la stessa banca del crack Ambrosiano.

Nel 1994, con la nascita di Forza Italia e la vittoria di Berluska, Fini e Bossi, tornano al governo e in parlamento entrano schiere di reduci della P2: da Fabrizio Cicchitto ad Antonio Martino, Vito Napoli, Aventino Frau, Publio Fiori, Gustavo Selva. Mentre Massimo De Carolis (tessera 1815) diventa presidente del consiglio comunale di Milano, prima di dimettersi dopo una condanna per corruzione (tangenti sul depuratore, divise con altri ex piduisti).

Berluska governa per 20 anni e porta avanti il piano di Rinascita della P2: leaderismo e presidenzialismo, riduzione del peso dei partiti, separazione delle carriere tra giudici e pm, attacchi ai magistrati «comunisti». Da allora, nei palazzi del potere, riemergono figure intramontabili: da Vittorio Emanuele di Savoia, riaccolto in Italia con una modifica della Costituzione, a Gian Carlo Elia Valori, il super dirigente pubblico che fu espulso dalla P2 perché faceva concorrenza a Gelli. Mentre Flavio Carboni, il faccendiere condannato per l’Ambrosiano, torna agli arresti con la cosiddetta P3 (tangenti sull’energia eolica, gestite da massoni sardi). Bisignani nel 2015 era sotto processo a Milano per corruzione, dopo essere stato intercettato con l’amico manager Paolo Scaroni mentre trattava affari con l’Eni in Nigeria e dispensava consigli ai ministri.

Le indagini della procura generale di Bologna, accusa Gelli e Ortolani di essere stati i «mandanti e finanziatori» dell’orrenda strage del 2 agosto 1980. Quarant’anni dopo, la ricerca di verità e giustizia continua a scontrarsi con reticenze di ex ufficiali dei servizi segreti, documenti spariti, menzogne depistanti, mediatori che non ricordano a chi hanno consegnato valigie di soldi della P2, complicità inconfessabili. L’ombra della P2 si allunga su molti altri delitti politici irrisolti, dall’omicidio Pecorelli all’assassinio di Piersanti Mattarella. L’ex giudice Giuliano Turone, oggi, commenta: «La P2 fa ancora paura».

Ma chi era il Gran Maestro massone Licio Gelli?

Licio Gelli: un testamento che conferma la storia

Nato a Pistoia il 21/4/1919, a 18 anni si arruolò come volontario nelle “camicie nere” di Francisco Franco in Spagna. Fu fascista, repubblichino e poi partigiano bianco (traditore cattofascista). Dopo la guerra si trasferisce in Sardegna e in Argentina, dove si lega a Juan Domingo Peron e Josè Lopez Rega. Tornato in Italia comincia a lavorare nella fabbrica di materassi Permaflex e diventa direttore dello stabilimento di Frosinone. Poi diventa socio dei fratelli Lebole e proprietario dello stabilimento Gio.Le di Castiglion Fibocchi.

Nel 1963 Gelli si iscrive alla massoneria. Nel 1966 il Gran maestro Giordano Gamberini lo trasferisce alla loggia “Propaganda 2“, nata a fine Ottocento per permettere l’adesione riservata di personaggi pubblici. Nel 1975 si decide lo scioglimento della P2, che però grazie a Gelli, che da segretario diviene gran maestro, rinasce più forte e allarga i suoi tentacoli in ogni ramo del potere.

La P2 risulta coinvolta direttamente o indirettamente in tutti i maggiori scandali degli ultimi trent’anni della storia italiana: golpe Borghese, strategia della tensione, crac Sindona, caso Calvi, scalata ai grandi gruppi editoriali, caso Moro, mafia, Tangentopoli.

Il 22/4/1998 la Cassazione conferma la condanna a 12 anni per il crac del Banco Ambrosiano. Gli vengono concessi i domiciliari, che sconterà a Villa Wanda. Nell’aprile 2013 i pm di Palermo dell’inchiesta sulla trattativa tra stato e mafia, lo hanno sentito per gli intrecci tra P2, servizi ed eversione di destra.

Le inchieste di Gianluigi Nuzzi – P2, P3, P4: chi comanda in Italia? (Puntata 29/05/2013)

https://www.youtube.com/watch?v=f7uAzUAC6B8

Trattativa Stato mafia:

Atlantide – Dopo Capaci – Chi sono le “menti raffinatissime” di cui parlò Giovanni Falcone?

https://www.youtube.com/watch?v=rEjCnEUx_cA

 

Certamente il fascismo è stato già sconfitto una volta, ma siamo ben lungi dall’aver sradicato definitivamente questo male supremo del nostro tempo: le sue radici sono infatti profonde e si chiamano antisemitismo, razzismo, imperialismo.
(Hannah Arendt)

 

Terrorista è lo Stato! Pinelli vive e lotta insieme a Noi!!

Bruciamogli le sedi e le librerie, prima che i fasci facciano troppi accordi con la massomafia per entrare nel potere politico (massoneria – stato, politica, servizi segreti, carabinieri, polizia)!!

Solidarietà a tutti gli Anarchici e Anarchiche arrestate per aver lottato per un mondo senza gerarchie e ingiustizie sociali, per un mondo migliore e più equo!

Azione diretta contro i poteri forti!!

Rsp (individualità Anarchiche)