esercitazioni militari: oltre a noi, cosa c’è sotto?

Il 29 ottobre i mass media scrivono che gli abitanti delle valli di Fiemme e Fassa, hanno protestato

perchè hanno visto sorvolare sopra le loro teste, aerei militari della Belgian Air Force.

Le forze armate, si sono giustificate dichiarando che “i sorvoli descritti negli articoli sono riconducibili alla rotta seguita da una formazione di F-16 della Belgian Air Force nell’ambito di un volo di trasferimento dall’Italia verso la base di appartenenza”. I valligiani, vedendo volare basso questi tre aerei militari era preoccupata, è tornata la paura, la rabbia e l’indignazione: un rombo assordante ha squarciato il silenzio della valle. I ricordi sono riaffiorati nella mente degli abitanti che non hanno mai dimenticato quella gelida giornata d’inverno del 3/2/1998 quando, proprio a causa dei voli radenti, un caccia della Nato tranciò i cavi della funivia del Cermis uccidendo 20 persone! Una ferita aperta, una strage rimasta senza colpevoli. Quando sono passati gli aerei si è sentito: «Boati, vetri che tremano e animali spaventati».

tlp amendola air base 2018 titolo

Ma il problema prosegue: dalla base aerea di Amendola, sede del 32° Stormo, c’è stata l’esercitazione aerea multinazionale ‘Falcon Strike 2021’, organizzata dall’aeronautica militare per favorire la standardizzazione tra forze aeree di diverse nazioni in termini di metodologie addestrative e tattiche da guerra, operative comuni, che la forza armata sta portando avanti in modo intensivo sin dall’ingresso in linea del nuovo caccia F-35.

Per la prima volta in Europa, operano insieme F-35A ed F-35B di 4 diverse nazioni tra quelle che hanno aderito al programma Joint Strike Fighter (JSF): Stati Uniti, Italia, Regno Unito e Israele.

L’8/6/2021, presso il Distaccamento Aeroportuale di Pantelleria, ha avuto luogo una specifica attività di addestramento focalizzata sulla capacità dell’aeronautica militare, che ha visto coinvolti un F-35B del 32° Stormo di Amendola ed uno della Royal Air Force, decollato dalla portaerei Queen Elizabeth, inserita temporaneamente nel contesto esercitativo ed in navigazione nel Mar Mediterraneo. L’esercitazione era sotto il comando e controllo del Comando Operazioni Aerospaziali di Poggio Renatico (Ferrara), che ha l’obiettivo di riprodurre uno scenario operativo in cui si svolgono operazioni aeree complesse con assetti di 5ª generazione!

Numerosi gli assetti aerei, sia italiani che stranieri, che partecipano all’esercitazione. Per l’aeronautica militare partecipano velivoli F-35A, F-35B e APR Predator del 32° Stormo di Amendola, F-2000 Typhoon del 36° Stormo di Gioia del Colle e del 37° Stormo di Trapani, Tornado del 6° Stormo di Ghedi, AMX ed F-2000 Typhoon del 51° Stormo di Istrana, T-346A del 61° Stormo di Galatina, KC-767A e G550 CAEW del 14° Stormo di Pratica di Mare; per le altre nazioni partecipano invece F-35A e F-16C della US Air Force, F-35B e A330 Voyager della Royal Air Force ed infine F-35A, G550 CAEW e Boeing 707 dell’Israelian Air Force (IAF).

Oltre alle componenti aeree partecipano unità specializzate dell’aeronautica militare in vari ambiti: componenti di Force Protection del 16° Stormo di Martina Franca, Special Forces del 17° Stormo Incursori di Furbara, Counter UAS del 16° Stormo e del 32° Stormo, unità cinofile K9 del Centro Cinofili AM di Grosseto, nonché assetti e capacità deployable del 3° Stormo di Villafranca.

Ma non è finita qua (siamo sotto assedio militare dal 1949…): anche ad agosto 2021 l’aeronautica militare ha partecipato negli Stati Uniti alla Green Flag, un’esercitazione internazionale, organizzata dalla U.S. Air Force, che ha visto la presenza, sulla base di Alexandria (Louisiana), di tre Paesi (USA, Italia, Nuova Zelanda).

Già nel 2020 erano stati visti Jet militari in volo sulla Bassa pianura.

La gente naturalmente aveva protestato. Il prefetto di Brescia aveva siglato un accordo (a umma umma) con la base di Ghedi per usare i Tornado per la ricerca di inquinamenti e discariche abusive (?). E allora la gente comune si è domandata perchè metterci il segreto di stato sui loro accordi occulti? Cosa c’è dietro? Dobbiamo preoccuparci noi civili ignari di questi accordi occulti? Visto come sono andati gli anni ’60/’70 (strategia della tensione), è ovvio che ci preoccupiamo!!

Le forze militari vogliono abituare la massa (le popolazioni) a considerare normale, innocuo, vedere sfrecciare i caccia militari sopra le proprie case, facendocela passare come una operazione che fa parte della routine, della quotidianità, come veder passare uno scuolabus (che spesso non è proprio ‘di 5ª generazione’)…

Anche a Milano nel 2020, ci sono stati 3 aerei caccia militari che hanno sorvolato in mattinata a bassa quota la città. L’aeronautica militare si giustifica dichiarando che si è trattato di una attività tecnico-addestrativa, coordinata con le autorità e gli enti civili competenti del capoluogo lombardo; è proprio questo il problema: hanno anche il consenso di fare gli interessi propri, fregandosene delle persone che ci vivono in questo contesto sociale militarizzato. In tutte le città d’Italia si possono notare aerei di linea spargere a bassa quota scie chimiche nelle zone popolate. Per questo tipo di aerei da trasporto militare è usuale addestrarsi alle manovre a bassa quota.

Ma si erano visti già nel 2019 nei cieli sopra Milano tre aerei militari che hanno sorvolato la città. Subito è scattato l’allarme sui social in cerca di una spiegazioni. Tre aerei militari avevano sorvolato la città, destando curiosità ma anche qualche comprensibile preoccupazione nei cittadini. Quando si muovono questi mezzi, è solo per fare guerre, che uccidono civili inermi, ignari degli interessi e dei conflitti geopolitici (muoiono senza sapere perchè questi soldati si scannano e si uccidono tra di loro). E tutto questo per imporre il loro predominio, attraverso la repressione – dittatura. Molti cittadini, in quei giorni avevano notato 3 aerei militari che volavano a bassa quota sopra i palazzi del capoluogo lombardo, 2 caccia Tornado e un aereo da trasporto, un C130 (gli aerei più veloci del mondo).

Nel frattempo il ministro della difesa Roberta Pinotti era in visita all’accademia aeronautica di Pozzuoli per il giuramento degli allievi del corso Urano V. Dall’aeronautica, però, tranquillizzano tutti e assicurano che non si tratta di addestramento di volo legato direttamente alle forze speciali di intervento di stanza nella base Nato di Sigonella. Intanto in tutte le città d’Italia si sono visti aerei di linea spargere a bassa quota scie chimiche, soprattutto nelle zone più densamente popolate. Ma la marina militare ci dice che non dobbiamo preoccuparci, e noi dovremmo anche fidarci…

Il probema più grosso è la centralità del nostro paese per la Nato, una subordinazione che dipende dal fatto che il fianco sud della Nato costituisce uno snodo fondamentale, sia perché ci sono più di 40 nazioni che circondano l’area, sia perché il 90% del commercio della Grecia e della Turchia e il 70% di quello italiano passa attraverso circa duemila navi mercantili che attraversano le rotte del Mediterraneo. Anche tutte le importazioni di petrolio dal Medio Oriente della Grecia e dell’Italia, e circa la metà di quelle di Francia, Germania e Spagna, passano per le stesse rotte. Portaerei, fregate missilistiche e navi munizioni di Stati Uniti e NATO, approdano nei porti “commerciali” di Palermo, Messina e Catania, così come caccia e bombardieri sono autorizzati a utilizzare gli scali di Fontanarossa, Palermo-Punta Raisi, Trapani Birgi, Pantelleria e Lampedusa. Gli ultimi tre sono aeroporti militari concessi ad uso civile. A Pantelleria, stanno ampliando i lavori delle due piste di volo e del mega-hangar ricavato all’interno di una collina, capace di ospitare sino ad una cinquantina di aerei da guerra. C’è un altro scalo “civile”, quello di Comiso (Ragusa), è forte l’interesse degli strateghi nazionali e d’oltreoceano che non ne venga sacrificata la storica predisposizione bellica. Sorto durante il fascismo per essere utilizzato contro le forze britanniche di stanza a Malta, a partire dal 1983 l’aeroporto di Comiso ha ospitato 112 micidiali missili nucleari “Cruise”, poi smantellati con l’accordo USA-URSS di riduzione delle armi a medio raggio in Europa.

mappa delle basi usa in italia

Noi in Italia abbiamo 56 basi militari Nato sparse su tutto il territorio. Basi militari che servono per tutte le operazioni di guerra del Pentagono e della NATO. I velivoli e gli elicotteri che ci sono, sono stati tra i protagonisti diretti dei bombardamento del Kosovo e della Serbia (primavera del 1999), delle operazioni di guerra in Afghanistan e in Iraq e delle missioni d’intelligence nelle regioni sub-sahariane e della campagna anti-pirateria nelle acque del Corno d’Africa. Per esempio, nel 2010 la base militare di Sigonella è diventata la principale base mondiale dei Global Hawk, i giganteschi aerei senza pilota utilizzati per lo spionaggio e la direzione degli attacchi convenzionali e nucleari contro ogni possibile obiettivo “nemico (stey behind). La NATO accanto ad ulteriori squadriglie di Global Hawk, installerà a Sigonella i centri di comando e controllo del nuovo sistema di vigilanza terrestre dell’alleanza, l’AGS, un Grande Orecchio che intercetterà comunicazione in Europa e nel Mediterraneo (controllo sociale. Ma chi controlla poi il controllore, si chiedeva già allora Shakespeare?). Le antenne per il controllo sociale della Nato producono micro-onde elettromagnetiche pericolose e cancerogene anche per i militari. Visti e riconosciuti i danni salutari che producono le antenne della Nato, il Pentagono ha deciso di trasferirle un po’ più a sud, a Niscemi – Gela, nel cuore di una riserva naturale. Il nome in codice è MUOS. A Niscemi per esempio, esiste già dal 1991 un’altra stazione di telecomunicazione Nato dall’enorme impatto ambientale: una quarantina di antenne a bassissima frequenza per la trasmissione degli ordini di attacco ai sottomarini a propulsione nucleare che transitano nei mari del mondo intero. Sottomarini che quando raggiungono il Mediterraneo scelgono il porto di Augusta per le soste tecniche e il rifornimento, nonostante quella che è già una delle aree a più alto rischio ambientale d’Italia per la presenza di raffinerie, industrie chimiche, depositi di armi, ecc.

Chissà però cosa ne pensano oggi in proposito gli abitanti dei centri vicini alle grandi installazioni di morte… Solo la mafia ha fatto grandi affari con le basi militari. L’equazione mafia-militarizzazione, venne apertamente denunciata dall’allora segretario del Partito comunista siciliano, Pio la Torre. Anche per questo ne fu decretata la morte, il 30 aprile di 28 anni fa. Un omicidio politico i cui mandanti restano ancora impuniti.

 

Con l’inizio della Guerra fredda (Ovest-Est), è cominciata anche l’adesione dell’Italia alla Nato anticomunista.

https://www.focus.it/temi/guerra-fredda

Il tetro business militare internazionale dei droni armati

Operazione Bluemoon – Eroina di Stato

www.youtube.com/watch?v=kywmDZVjTnw

 

Lo Stato è nato dalla forza militare;

si è sviluppato servendosi della forza militare;

ed è ancora sulla forza militare che logicamente

deve appoggiarsi per mantenere la sua onnipotenza.

Dal “Manifesto internazionale Anarchico contro la Guerra” 1915

 

Basta guerre! Basta spese militari! Ridistribuite i soldi ai poveri, che in questo periodo stanno continuamente aumentando: non rubateli tutti!

Altro che festa delle forze armate, non sono da lodare anzi, sono da mettere in discussione, con tutte le loro malefatte…

 

Cultura dal basso contro i poteri forti

Rsp (individualità Anarchiche)