I fasci fomentano la guerra tra poveri che rientra nel piano militare ‘strategia della tensione’

I fasci fomentano la guerra tra poveri che rientra nel piano militare ‘strategia della tensione’…

La foto sopra (bambini sinti, rom, ebrei) testimonia il risultato dell’odio razziale contro i più deboli e i più poveri

A Roma nel pomeriggio del 2 aprile c’è stata una manifestazione  nel quartiere di Torre Maura (periferia est tra il Campidoglio e i Castelli), per l’arrivo di alcune famiglie rom in una struttura di accoglienza. Tra i manifestanti c’è CasaPound, che ha iniziato ad allestire un blocco stradale insieme a  una trentina di residenti.  A causa della manifestazione con insulti violenti dei fasci, le famiglie rom sono state trasferite dal Centro d’accoglienza di via Toraldo a Torre Angela. Durante la serata in via dei Codirossoni via dell’Usignolo, via delle Cince, via delle Alzavole, restano in strada 200 fascisti davanti al centro di accoglienza per far mandare via 77 rom (33 minori)…

Durante la manifestazione dei fasci (fomentano la guerra tra poveri facendo leva sulla miseria, una tattica militare già usata nella storia per imporci la dittatura militare  – Stato di polizia), c’è stato un ragazzo di 15 anni residente a Torre Maura, che ha sfidato i fasci a testa alta, facendo scuola ai rappresentanti  (mercenari) di Casapound.

Si chiama Simone il ragazzino che, da solo, ha ripreso criticandolo quell’infido e arrogante di Mauro Antonini, uno dei leader romani di CasaPound, e ora il suo bellissimo e semplice discorso sta spopolando su un video sui social. Il giovane rivolto verso l’esponente di CasaPound: “Quello che sta facendo lei è una leva sulla rabbia del quartiere mio per i suoi interessi. A me non sta bene che bisogna sempre andare contro una minoranza. Secondo me nessuno deve essere lasciato indietro: né italiani, né rom né africani. State a fa’ leva sulla rabbia della gente per racimolare voti. “Sta cosa di anda’ sempre contro le minoranze a me nun me sta bene”. E’ di ieri 5 marzo la notizia dei mass media che scrivono che è stato svuotato il centro di accoglienza di via dei Codirossoni a Torre Maura, teatro di violente proteste anti-nomadi nei giorni scorsi. Complessivamente sono stati una sessantina circa i nomadi portati via martedì pomeriggio durante la manifestazione violenta dei fasci. Forza Nuova aveva annunciato una fiaccolata in programma per la sera.

Ma la cosa più assurda, è che nessuno però ha protestato quando hanno scoperto il business e le speculazioni di Buzzi e Carminati su i campi nomadi e i centri di accoglienza da loro gestiti grazie agli agganci con la Curia e la politica sia di sinistra che di destra, nessuno ha protestato per la grande ingiustizia sociale subita dai poveri in generale, che oltre a trovare finti buonisti che ci speculano sulle loro disgrazie (milioni di euro), chissà perché, rimangono sempre poveri  e la loro condizione sociale non cambia mai. A fare profitti sulle disgrazie della povera gente sono sempre i soliti, sia che vengano dalla chiesa, dallo stato, o da tutti e due, sono sempre stati, da secoli, individui disumani, senza scrupoli, ambiziosi  e pure attaccati ai soldi (spilorci) e che magari si sono studiati pure l’etica e la morale…

Puntualizziamo che il metodo Buzzi – Carminati non è un caso isolato, purtroppo tutti i servizi caritatevoli, sia dello stato che del clero, sono sempre stati servizi offerti (da secoli) per speculare avidamente sull’ultimo degli ultimi per poi prendere anche la gloria (come nel caso della banca mondiale del Vaticano Ior che, invece di distribuire i soldi ai poveri, ha accumulato, ingrassandosi  col malaffare)….

Ma andiamo ad analizzare il metodo per fare business delle cooperative sociali….

Mafia Capitale, gip: “Alemanno chiese aiuto a Buzzi per elezioni 2014”. E lui chiamò “mafiosi” e “‘ndranghetisti”

Salvatore Buzzi, braccio destro di Carminati (militante dei Nar), era stato condannato nell’ 85 (a 25 anni), a 24 anni di carcere  per omicidio del suo ex socio impiegato di banca che gli riciclava gli assegni rubati. Poi uscito di galera nel ‘91, s’inventa di essere imprenditore per gestire i campi nomadi, e crea la cooperativa «29 Giugno», che fa parte del consorzio Eriches. Una onlus che controlla direttamente 13 cooperative e che al 31/12/2013 ha dichiarato un fatturato di 51 milioni di euro e 1200 dipendenti. Buzzi (braccio operativo di Carminati), ha avuto un passato di vicinanza con l’estrema sinistra, ma da buon democristiano (destra o sinistra basta che se magna), non ha esitato un momento ad allearsi col nero Massimo Carminati per macinare milioni di euro attraverso gare d’appalto truccate e fatture gonfiate. Il campo Rom della gestione criminale è quello a Castel Romano. Ospita 1400 nomadi e dà lavoro a 986 dipendenti di cui il 32% «lavoratori svantaggiati». Il giro d’affari intorno a Castel Romano viaggiava su due binari. Il primo è relativo alle fatture gonfiate in modo che da un iniziale investimento di 1 milione e 200 mila euro (versati a metà da Buzzi e Carminati), il guadagno finale per la gestione del campo inizialmente raddoppia e poi sfiora i 5 milioni di euro!

Nel 2012 i mass media scrivevano che stavano arrivando una  serie di convenzioni con Roma capitale e col governo per la gestione dei rifugiati. E’ quel business che per Buzzi vale più del traffico di stupefacenti, che a Roma è stato in buona parte preso in mano dal gruppo finito all’interno dell’inchiesta su Mafia Capitale. L’atto notarile viene firmato nell’ottobre del 2012 con l’espressa autorizzazione del cancelliere del Vicariato di Roma. Il compratore è questa volta la cooperativa Domus caritatis. L’arciconfraternita cede il business alla cooperativa che ottiene la gestione di diversi asili per minori stranieri, la gestione del centro polifunzionale da 400 posti per rifugiati e richiedenti asilo di via Boccea (con relativi ampliamenti che aggiungono ulteriori 600 posti), il servizio di prima accoglienza per richiedenti asilo a Fiumicino, più una lunga serie di altri servizi convenzionati. Un’attività che mostrava all’epoca un attivo e che quindi non costava nulla al vicariato romano: il tutto era finanziato dal comune di Roma e dai fondi per l’emergenza rifugiati. Il pacchetto nel 2012 passa dunque alla Domus Caritatis, cooperativa che gravita nell’area di Comunione e liberazione….

Il campo rom  è stato inaugurato nel novembre 2012 con tanto di strette di mano da parte dell’allora sindaco Alemanno... Buzzi tramite un’agenzia immobiliare a lui riconducibile, acquista i terreni intorno al campo rom iniziale. Così incassa pure l’affitto del terreno da parte del Comune. E al capitolo campo rom, si aggiunge quello per «la somministrazione dei pasti al centro profughi».

Ma in tutta questa sozza situazione cosa c’entra il Vaticano con Mafia capitale?

Nell’inchiesta del procuratore Giuseppe Pignatone, ci sarebbe un affaire che lega un albergo per pellegrini all’Eur, venduto a una coop ciellina vicina al ras di Mafia Capitale, Carminati e Salvatore Buzzi.

Era il 2 dicembre del 2014, quando i mass media scrivono che tra le mille pagine dell’ordinanza di custodia cautelare di Mafia Capitale, appare il nome dell’Arciconfraternita del SS. Sacramento e San Trifone.

confraternita

L’arciconfraternita romana, legata al vicariato di Roma, appare tra le pagine relative all’inchiesta che ha portato alla luce il sistema di Mafia Capitale incentrato per lo più sul “business dei profughi”, settore  del quale si è occupata l’Arciconfraternita che aveva allestito un centro di assistenza per profughi, appunto, ma anche per minori in difficoltà e anziani lasciati soli. Ma tra le attività dell’arciconfraternita c’era anche un Albergo nella zona dell’Eur, un tre stelle destinato ad essere una “casa di ferie”; ma in realtà era proprio un Hotel di lusso, con camere da 80 euro a sera e con tutti gli accessori che si trovano in strutture ricettive di medio-alto livello. Nel 2010 il vescovo ausiliario della Capitale, Agostino Vallini, ha fatto commissionare  l’Hotel per disporne successivamente la vendita. Ma è proprio qui che le cose si complicano perché  la cessione avviene per pochi soldi e l’albergo viene ceduto alla Società FT 2000 S.r.l. avente per soci Tiziano Zuccolo e Francesco Ferrara, imprenditori di CL, due nomi ben conosciuti dagli inquirenti che indagano su Mafia Capitale. Ad aggravare la posizione dell’Arciconfraternita, è il fatto che sia Zuccolo che Ferrara sono stati in passato entrambi amministratori dell’Arciconfraternita stessa, tanto che è stato Ferrara a firmare, per conto della struttura ecclesiale, l’atto di affitto per la cifra, decisamente fuori mercato, di 2 mila euro al mese che poi ha portato alla cessione definitiva della struttura (albergo di lusso) nel 2012 per un importo di 464 mila euro ai padrini  Buzzi & Carminati. Ancora una volta si evidenza un sistema di affari e intrecci loschi insito nella capitale che non risparmia nemmeno enti ecclesiali, quegli enti legati al Vaticano, già sotto accusa per le vicende del Crac Ambrosiano (1986), per la morte di papa Luciani (1978) e per Vatileaks 1 (2012) e Vatileaks 2 ……

 Il 1 febbraio 2017 i mass media scrivono che il collaboratore Luca Odevaine (nella foto a sinistra), ex vicecapo di gabinetto vicario del sindaco Veltroni, ha dichiarato al processo che “prendeva  5000 euro al mese da Buzzi”  da fine 2011 al novembre del 2014. Luca Odevaine dichiara anche di aver preso soldi anche dalla cooperativa La Cascina. Luca Odevaine prendeva soldi da Salvatore Buzzi (5mila euro mensili) e soldi dalla cooperativa ‘La Cascina’ (10mila euro al mese che potevano arrivare anche a 20mila). Per anni, Luca Odevaine, ha intascato fior di tangenti mettendo a frutto il suo lavoro di componente del Tavolo di coordinamento sugli immigrati del Viminale (struttura creata nell’estate del 2014 ma informalmente esistente due anni prima) e di presidente della Fondazione IntegraAzione, che curava e coordinava eventi politici, religiosi e sociali. Luca Odevaine dichiara inoltre che lui svolgeva da trait d’union tra le due cooperative, il ministero degli Interni e i funzionari della Prefettura… Odevaine è stato poi interpellato sui soldi ricevuti dai vertici della Cascina, per agevolare l’assegnazione dell’appalto per la gestione del Cara di Mineo, dopo aver concordato con loro il contenuto del bando di gara. “Anche in questo caso (ha spiegato Odevaine ) ricevevo soldi per il mio lavoro di raccordo col Ministero dell’Interno”. Luca Odevaine dichiara anche che, con la giunta Alemanno sì stabili un accordo per cui, ad ogni consigliere comunale vennero dati 400mila euro da spendere per eventi culturali. Ha spiegato poi Odevaine che  Alemanno  mise nuove figure in base ad appartenenze politiche nei posti chiave dell’amministrazione: Gianmario Nardi, che era stato allontanato da Veltroni perché troppo vicino a imprenditori che facevano manifestazioni pro suolo pubblico, fu nominato vicecapo gabinetto. Marra (a umma umma) fu spostato al Patrimonio. Dichiarò inoltre Odevaine:”Alemanno mi disse che per tutto il periodo della mia permanenza al Comune, le due sue persone di fiducia a cui avrei dovuto far riferimento erano Riccardo Mancini (ex amministratore delegato di Eur Spa e  Manager, e uomo di fiducia dell’ex sindaco Gianni Alemanno) e l’onorevole Vincenzo Piso (protagonisti della destra giovanile romana degli anni ‘70), che negli anni ‘80 avevano  finanziato la sua campagna elettorale…

Nessuno però ha manifestato o protestato, quando gli sbirri assassini di Bologna della “banda della Uno bianca”, hanno rapinato o, addirittura, hanno sparato in mezzo al mucchio in un campo Nomadi: nessuno si è indignato!! Facciamo sempre la parte degli italiani mediocri, sempre pronti a scagliarsi contro i più deboli. Ora, come fossimo in uno stadio del balun, cantiamo in coro: la nostra forza è l’ignoranza, Italia alè! Italia alè!!

 

Il monte dei misteri

http://www.rai.it/programmi/report/inchieste/Il-monte-dei-misteri-c1d0dc82-11c4-4501-b7a7-174ece7bb666.html

 

I criminali della uno bianca

 

Se veramente la parola delitto avesse un significato,

nessun delitto sarebbe maggiore di quello che

la società compie col lasciar sussistere la miseria.

L. Molinari

 

Cultura dal baso contro i poteri forti

Rsp (individualità Anarchiche)