La politica dell’ingorda borghesia di destra e sinistra, arrivista, vile, meschina e corrotta

LA POLITICA DELL’INGORDA BORGHESIA DI DESTRA E SINISTRA, ARRIVISTA, VILE, MESCHINA E CORROTTA

 

La mafia cattosinistroide, gestisce sporchi affari nell’indifferenza dell’italiano medio (mediocre)

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settembre 2015

Colpo di scena al processo sul “Sistema Sesto” che vede imputato tra gli altri l’ex presidente Pd della Provincia Filippo Penati, anche capo della segreteria politica dell’ex segretario Pierluigi Bersani. I Democratici di sinistra, che per tutto il processo si erano costituiti parte civile, non si sono presentati in aula coi loro legali, e quindi la loro costituzione nel processo (finalizzata alla richiesta dei danni) è decaduta….

 

Dopo le richieste di risarcimento della Provincia di Milano, del Comune di Sesto e della Serravalle, per una somma complessiva di oltre 31 milioni di euro, il presidente del Tribunale, Giuseppe Airò, ha interpellato gli avvocati dei Ds che non erano però in aula…

Sesto San Giovanni ha rappresentato lo specchio dell’Italia nelle sue peggiori inclinazioni civiche e politiche. Basti pensare alle accuse di corruzione, concussione e giro illecito di quattrini e favori formulate dalle procure di Monza e di Milano. Accuse che hanno coinvolto a vario titolo personaggi politici di livello nazionale, come Filippo Penati e il ciellino esoso Roberto Formigoni.

Il “Sistema Sesto” attraversa un periodo che va dagli anni ‘90 fino al 2010, quando la ex Stalingrado d’Italia (guidata dal ‘94 al 2001 dal sindaco Filippo Penati, poi presidente della Provincia) vive una delle più imponenti riqualificazioni urbane del Paese. L’inchiesta dei pm Walter Mapelli e Franca Macchia parte dalle denunce del costruttore Giuseppe Pasini e dell’imprenditore Piero Di Caterina. I due svelano un sistema di presunte tangenti, di cui Penati, anche ex segretario della federazione milanese dei Ds e capo della segreteria di Pierluigi Bersani, sarebbe regista e destinatario finale. Penati è indagato per corruzione, concussione e finanziamento illecito ai partiti.

Le tangenti per l’area Falck: Pasini ricostruisce i 5,7 miliardi di lire serviti dal 2000, a suo dire, a sbloccare la riqualificazione dell’area Falck. «Ho pagato 4 miliardi in due tranche a Di Caterina all’estero perché così mi era stato chiesto da Penati per l’approvazione del piano regolatore di Sesto», ha messo a verbale. Penati «mi disse che avrei dovuto dare qualcosa al partito», che «l’operazione costava 20 miliardi», che «a prendere da me sarebbe venuto Di Caterina». Pasini racconta di aver trasferito sul suo conto “Pinocchio” in Lussemburgo due miliardi, poi dati a Di Caterina. Altri due miliardi li avrebbe ritirati in Svizzera. 500mila euro sarebbero poi stati consegnati a Giordano. Un altro miliardo 250 mila euro, sarebbe mascherato nella permuta tra due terreni con Di Caterina.

I pm puntano sulla Serravalle: interrogato l’ex segretario della Provincia “Tangenti al Pd milanese” Penati si dimette da vice presidente Di Caterina: “Gli davo 20-30 milioni al mese” Coinvolti anche Grossi e Zunino.

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Oltre i soldi, dice Pasini, bisognava far lavorare le coop rosse. Pasini coinvolge Omer Degli Esposti, vicepresidente del Consorzio cooperative costruttori di Bologna, colosso delle coop rosse, indagato per concussione. Da lui sarebbe arrivato l’invito ad assegnare due consulenze da 2,4 milioni di euro totali a Francesco Agnello e Gianpaolo Salami, anche loro indagati. «Dietro le pretese delle coop c’era Penati», è convinto il costruttore. Alla Ccc esprime solidarietà la Legacoop: «persone serie e perbene».

I lavori gratuti del Palasport: per la ristrutturazione del Palaghiaccio è indagato per concussione il sindaco di Sesto, Giorgio Oldrini, ma la richiesta sarebbe arrivata proprio da Penati. Pasini avrebbe ristrutturato gratis la struttura, garantito con una fideiussione il mutuo, pagato diverse rate. Un esborso di tre miliardi di lire.

Il contenzioso Atm: Di Caterina, titolare della Caronte, dice ai pm di aver pagato centomila euro per avere l’appoggio di Antonino Princiotta, ex segretario generale della provincia, indagato per corruzione, nel contenzioso sui mancati incassi dalla vendita dei biglietti con Atm, che gestisce tram e bus a Milano. Una delle ultime delibere di Penati, nel 2009, sbloccò 12,8 milioni per la Caronte.

Di Caterina parla di buste «sulle quali sono annotati i pagamenti in contanti a Penati e Vimercati», oltre «ad altri ma sempre su loro richiesta». Una somma, che «da fine 1997 al 2002 e qualcosa nel 2003» è «pari a due milioni 235mila euro». Di Caterina considera però parte dei soldi come prestiti, in attesa dei pagamenti di Pasini a Penati. La finta vendita di un terreno tra Bruno Binasco, gruppo Gavio, e Di Caterina serve per dare due milioni a Di Caterina per conto di Penati. «Avevo notevoli vantaggi: Penati e Vimercati mi proteggevano da Atm e mi consentivano operazioni lucrose».

L’intervento del gruppo Gavio ha spinto i pm di Monza a chiedere a Milano gli atti dell’inchiesta sulla supervalutazione da parte della Provincia del 15% della Serravalle, ceduto nel 2005 da Marcellino Gavio. Una vendita «priva di qualsiasi utilità», per la Corte dei Conti. A «un prezzo congruo» secondo i periti incaricati nel 2005 dalla procura di Milano.

I fondi neri: oltre un milione di euro. 700mila nella disponibilità di Luigi Zunino, tramite le società di Giuseppe Grossi, per oliare la pratica sul recupero delle ex acciaierie. Altri 420mila in una società inglese dell’architetto Marco Magni, indagato con l’assessore all’Edilizia, Pasqualino Di Leva. Secondo i pm servivano per pagare le tangenti.

 

Mafia cattofascista e sporchi intrallazzi

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14 settembre 2015

Il commissario unico di Expo Giuseppe Sala “è stato city manager dell’ex sindaco Letizia Moratti ed è stato scelto dal centrodestra per fare l’ad di Expo“. Lo ricorda il capogruppo di Ncd alla Camera, Maurizio Lupi, a Milano per presentare il programma ‘Insieme per Milano 2016’ in vista delle amministrative del prossimo anno. A chi gli ha chiesto se la candidatura di Sala per il centrosinistra fa paura al centrodestra, Lupi prima invita ad attendere la fine di Expo “e io – sottolinea – sono entusiasta dei risultati che sta ottenendo”. Poi ricorda che a scegliere Sala in passato è stato il centrodestra. Quindi, conclude con una battuta Lupi “sarebbe perfetto, ma come candidato del centrodestra”.

 

Processo a Bossi e Belsito, anche la Camera parte civile

17 settembre 2015

ROMA – La Camera dei deputati si costituisce parte civile nel processo che vede imputati Umberto Bossi e Francesco Belsito (all’epoca segretario e tesoriere della Lega Nord) oltre ai revisori dei conti del partito per truffa aggravata ai danni dello stato su circa 40 milioni di rimborsi elettorali…

 

Rsp (individualità Anarchiche)