Stupro di gruppo: un gesto infame.

Parma: uno stupro in sospeso nel ridente paese dei tortellini…

Come individualità anarchiche riprendiamo il problema volutamente rimosso e poco discusso dello stupro di Parma avvenuto nel 2010. Perché vogliamo tirare fuori il problema? Primo perché non se ne è discusso a sufficienza, dando per scontato che, all’interno di una realtà antifascista, possa infiltrarsi la logica fascista e sessista della “donna oggetto”; secondo perché ancora oggi c’è chi difende gli stupratori! Ma chi sono questi, che hanno perfino filmato il gesto infame dello stupro e vengono difesi dal movimento di Parma?

Il movimento antifascista per non ristagnare in una posizione ambigua, dovrebbe affrontare seriamente il problema e discutere la grave situazione prima che si diffonda la cultura della violenza e della sopraffazione sui deboli e in particolare sulle donne. Partiamo dal mettere in discussione i borghesucci infami stupratori che si definiscono compagni (stalinisti?), ma di fatto hanno approfittato di quel contesto sociale, dove ogni tipo di rapporto è necessariamente basato sul rispetto reciproco (che si sviluppa in fiducia, stima, solidarietà, complicità, collaborazione e azione diretta), per abusare brutalmente di una ragazzina! Cattofascisti astutamente infiltrati? Stalinisti annoiati, senza un capo che li dirige? Vitelloni esaltati, cresciuti pucciando nell’aceto balsamico prosciutto crudo arrotolato sul parmigiano? Comunisti col Rolex, che si credono onnipotenti e impunibili? Ma di chi stiamo parlando? E perché, o per chi non ne dovremmo parlare?

Fermiamo la dominazione dell’uomo sulla donna! Sono finiti i tempi arcaici, quando la donna non si poteva ribellare alla sopraffazione dell’uomo ignorante e autoritario, perché la religione gli aveva fatto credere che doveva subire in silenzio, con la bibbia che colloca la donna sempre in uno stato di sottomissione totale all’uomo (subordinata) ….

Il 14 luglio 2017 si è conclusa con la condanna per lo stupro (gesto infame) avvenuto nella sede antifascista di Parma in via Testi. Gli stupratori sono stati condannati in primo grado per aver violentato a turno una giovane mantovana, appena 18enne la notte del 12 settembre 2010. Gli stupratori parmigiani sono: Francesco Concari oggi 31 anni e Francesco Cavalca di 27, sono stati condannati a quattro anni e otto mesi. Per il romano Valerio Pucci (25 anni) la pena è stata di quattro anni. I A carico dei tre, finiti agli arresti domiciliari nel 2015, il pm Giuseppe Amara aveva chiesto 9 anni, ma i giudici corrotti non hanno riconosciuto alcune aggravanti dimezzando la pena…..

La ragazza, dopo essere stata drogata, fu violentata per una notte e lasciata come uno straccio su un tavolo di legno fino al mattino dove si svegliò nuda e in preda al terrore. Per la vergogna, per tutelare la famiglia e per lo sconcerto di aver subito un oltraggio dai “compagni”, non dice niente. E nemmeno dicono niente gli altri componenti della Rete antifascista cercando di seppellire sotto una spessa coltre di omertà l’accaduto. Non dicono una parola nemmeno le “compagne” e tutta quella parte della galassia antagonista che, anzi, reagisce emarginando la ragazza stuprata.

Lo stupro cattofascista viene a galla casualmente solo a partire dalla fine di agosto del 2013, quando scoppia una bomba nei pressi di una sede di “CasaPound” e i carabinieri si mettono ad indagare tra i gruppi di anarchici e antagonisti. Gli sbirri sequestrano alcuni cellulari dei militanti e da un vecchio Nokia esce fuori il filmato dello stupro. Sequenze terribili dove la ragazza è abusata più volte mentre qualcuno riprende. Le indagini individuano gli autori dello stupro e per la ragazza stuprata comincia un altro incubo. Il gruppo della Rete antifascista difende gli stupratori, accusa la vittima d’essere una “infame” per aver coinvolto gli sbirri nella vicenda ed esercita pressioni (picchiata e minacciata) nel tentativo di indurla ad alleggerire le accuse.

L’immagine ritrae donne abusate e costrette a tacere anche nel Medioevo. In epoca medioevale aristocratici e prefetti abusavano delle donne che erano sottomesse al loro volere.

 

A proposito dei fatti di Parma

 

http://www.umanitanova.org/2017/05/27/parma-processo-per-stupro/

 

http://il-neroveleno.blogspot.com/2016/12/raccolta-di-scritti-e-comunicati-sullo.html#more

 

Sull’assemblea in programma a Parma

 

Ovviamente, tutte le rivendicazioni delle donne

nei confronti degli uomini sono giuste.

E. Reclus

 

Solidarietà a tutte le donne che hanno subito violenza.

 

Cultura dal basso contro i poteri forti

Rsp (individualità Anarchiche)